giovedì 25 aprile 2024

25 Aprile: memoria viva, antifascismo sempre!


Oggi celebriamo il 79esimo anniversario della Liberazione d'Italia dal nazifascismo, un giorno che segna la vittoria della libertà contro l'oppressione, della democrazia contro la tirannia. Una data che non deve mai essere dimenticata, perché rappresenta il trionfo dei valori universali di giustizia, uguaglianza e fratellanza su cui si fonda la nostra Repubblica.

Ricordiamo il coraggio e il sacrificio dei partigiani e di tutte le donne e gli uomini che, con il loro impegno e la loro dedizione, hanno combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura fascista. Il loro esempio rappresenta un monito per tutti noi: dobbiamo rimanere vigili e uniti contro ogni forma di intolleranza, discriminazione e violenza.

L'antifascismo non è solo un ricordo del passato, ma un valore da difendere con tenacia ogni giorno. Significa essere contro ogni ideologia che nega i diritti umani e le libertà individuali, che promuove la divisione e l'odio.

In un mondo in cui ancora oggi assistiamo a conflitti, oppressioni e violazioni dei diritti umani, il 25 Aprile ci ricorda che la lotta per la libertà e la giustizia è ancora in corso. Dobbiamo essere uniti nel difendere i valori antifascisti e nel costruire un futuro migliore per tutti.

Buon 25 aprile a tutti!



Fischia il vento urla la bufera...



Fischia il vento urla la bufera,

scarpe rotte e pur bisogna andar

a conquistare la rossa primavera

dove sorge il sol dell'avvenir.

a conquistare la rossa primavera

ove sorge il sol dell'avvenir.


Tratto dal canto Fischia il vento



Poi spuntò l’alba...


Avevo due paure

La prima era quella di uccidere

La seconda era quella di morire

Avevo diciassette anni

Poi venne la notte del silenzio

In quel buio si scambiarono le vite

Incollati alle barricate alcuni di noi

Vivevano l’attesa

Poi spuntò l’alba

Ed era il 25 Aprile


Giuseppe Colzani



Immagine del giorno

resistenza

Resistenza!

Photo credit  caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Una lotta per una società pacifica e democratica



"Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, che di queste non ce ne sono."

Italo Calvino



Oggi 25 aprile...


Oggi 25 aprile, ricorre l'anniversario della Liberazione e cioè la fine della guerra nel 45 in Italia e l'inizio di una nuova storia. Le forze della resistenza, dopo due anni di lotta contro il nazifascismo, vincono. La resistenza sorse quando; caduto il regime fascista il 25 luglio 1943 e firmato l'armistizio con gli alleati, in data 8 settembre del 43, le forze politiche antifasciste, che si erano riorganizzate, chiamarono il popolo a raccolta per cacciare i fascisti e i tedeschi.

Costituirono il movimento di Resistenza, forze diverse tra loro per orientamento politico e impostazione ideologica; ma unite nel comune obiettivo di sconfiggere il nazifascismo e conquistare la libertà. E' stato calcolato che i caduti nella Resistenza italiana (in combattimento o eliminati dopo essere finiti nelle mani dei nazifascisti), siano stati complessivamente circa 44.700, altri 21.200 rimasero mutilati o invalidi. Tra partigiani e soldati italiani caddero combattendo almeno 40.000 uomini. Le donne partigiane combattenti furono 35.000 e 70.000 fecero parte dei gruppi di difesa della Donna; 4.653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2.750 vennero deportate in Germania, 2.812 fucilate e impiccate, 1.070 caddero in combattimento e diciannove vennero, nel dopoguerra, decorate con Medaglie d'oro al valor militare.

Ricordiamo anche le vittime civili che furono oltre 10.000. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nella valle tra il Reno e la Setta (Marzabotto, Grinzana e Monzuno), i soldati tedeschi massacrarono sette partigiani e 771 civili e uccisero in quell'area 1.830 persone.

Tutte queste cifre ci dovrebbero far riflettere; anche perché la memoria storica sta lentamente scomparendo e molti giovani non conoscono l'importanza di questa giornata. Ovviamente c'è chi vuol fare revisionismo storico e tutto questo è altamente pericoloso.

Questa giornata è sempre stata vista erroneamente come una festa di un solo colore politico; ma a combattere settant'anni fa c'erano: comunisti, socialisti, cattolici, militari dissidenti, anarchici, perseguitati razziali, preti e tutti quelli che si sentivano antifascisti.

La festa di Liberazione, quindi, è di tutti e riguarda tutti gli italiani, certamente non possiamo dimenticare quei mesi sanguinari; ma pieni di passione, orgoglio e coraggio.

Autore e ricerca storica a cura di Mariangela B.


Autore: Mariangela B.

Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore

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25 aprile sempre!




Oggi come ieri, 25 aprile sempre!