sabato 19 maggio 2018

Le rose di Maggio di Pietro Mastri


Le rose di Maggio

Rose rosse... Vere rose!
Tutto il mondo fiorito di rose!
Tutto il mondo odoroso di rose!

Anche dove men te l'aspetti
nei giardini fatti serpai,
fra le ortiche e i cardi a mazzetti,
ecco, s'accendono rosai.

S'arrampicano le rose
ai cancelli arrugginiti;
s'affacciano a mura corrose;
si concimano di detriti.

Anche negli orti dei conventi,
per le aiuole di nuove lattughe,
dove, ancora sonnolenti,
passeggiano le tartarughe;

anche lì che fioritura
di rose! E un odor, da lontano,
che vince ogni clausura:
odor di mese Mariano.

E le chiesine di campagna?
Le più nude e poverine
han sugli altari di lavagna
rose doppie e rose canine.

Perfino in quei brevi sterrati
nei cortili degli ospedali
dove guardano al sole i malati
col viso cereo sui guanciali,

v'è luce di rose maggesi:
e che dolce malinconia
di speranza in quegli occhi accesi
di febbre e di nostalgia!

Perfino, sì, nei cimiteri
le rose di rosee foglie
fanno siepe lungo i sentieri
solinghi, e nessuno le coglie:

fioriscon tra lampade e ceri
sui morti sempre più folti:
e son pur le rose di ieri
per quei chiusi occhi sepolti...

Rose, rose!... A poi, le spine.
Allora, oh struggente dolcezza
ch'è in voi, fresche e carnicine
come la stessa giovinezza!

Oh rose di maggio! Oh fiorita
che l'anima e il sangue ci odora!
Tutto il mondo non è che un'aurora:
l'aurora della nostra vita.

Pietro Mastri


3 commenti:

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