lunedì 31 dicembre 2018

Buon anno a tutti!






Buon anno a tutte le popolazioni in guerra; che il 2019 porti tanta pace.
Buon anno alle famiglie delle quarantatré vittime del ponte Morandi e agli sfollati del medesimo.
Buon anno ai giovani disoccupati italiani, che emigrano all'estero.
Buon anno alle donne lavoratrici che ogni giorno devono barcamenarsi tra casa, lavoro e famiglia.
Buon anno a tutte quelle persone speciali dalle diverse abilità.
Buon anno ai migranti che fuggono via dalla miseria per affrontare un lungo e pericoloso viaggio.
Buon anno a tutte le famiglie arcobaleno.
Buon anno agli orfani di femminicidio.
Buon anno alle popolazioni indonesiane colpite dallo tsunami.
Buon anno agli ultimi e ai poveri, finché trovino un futuro migliore.
Buon anno a tutta l'umanità, sperando in un grande cambiamento.

Buon anno a tutti voi che seguite il mio blog e che il 2019 vi porti tanta serenità.  




Una società individualista




Individualismo competitivo. Individualismo difensivo. Individualismo della paura che si racchiude nel “branco”.

Sono stati questi i tre passaggi che si sono via via succeduti nella rovina del “moderno e che hanno determinato lo spezzarsi dei legami sociali, lo sfarinamento dell’idea di elaborazione del collettivo, il riflusso nella difesa del proprio “particolare”
.
Un particolare collegato all’odio ben oltre verso il “diverso”, ma semplicemente rivolto verso “l’altro”.

Un odio sociale arrivato al punto da far rigenerare una forma di razzismo come sottofondo del quotidiano ed esercitato nel segno del “comando unico” imposto dall’alto.

Globalizzazione, sovranazionalità, estensione del conflitto sociale, mutamento nella narrazione morale.

Attorno a questi fattori, parzialmente inediti sulla scena della nostra azione politica la lettura occidentale della storia ha tentato, nel post – caduta del socialismo reale, di rispondere (fallendo) contrabbandando come la centralità del singolo corrispondesse alla “fine della storia” e al “mercato” quale unica forma possibile di relazione umana.

Il senso dell’appartenenza collettiva mediata dallo Stato lasciava il posto a una nuova dialettica che si pensava potesse risolversi semplicemente presentando la propria coscienza individuale al cospetto dell’immutabilità di funzione del potere costituito.

Prendeva così corpo una fase di vera e propria egemonia dell’antipolitica fondata su quello che è stato definito “individualismo competitivo”.

Una forma specifica di affermazione dell’individuo portata in tutti i campi e in ogni dimensione possibile ma che ha finito con il trasformare “il politico” quale soggetto stesso in contemporanea dell’azione e della sua critica, fino a far generare proprio da se stesso l’idea che è stata definita di “antipolitica”.

Una “antipolitica” intesa come richiesta di affermazione dell’egoismo. A fermare il fenomeno non poteva essere sufficiente il richiamo alla “ legge morale dentro di sé”.

La competizione politica ridotta all’“individualismo competitivo” come i neo liberal avevano imposto non poteva che portare a una degenerazione.

Degenerazione dovuta all’assenza di protezione, all’incapacità di superare singolarmente i grandi traumi che la fase storica imponeva a ogni passaggio, specialmente sotto l’aspetto del mutamento delle condizioni di vita imposte dalla globalizzazione, dall’innovazione tecnologica, dalla perdita di ruolo da parte dello Stato sottoposto al nuovo livello di vincoli dovuti dalla sovranazionalità attuata nel segno del potere dell’economia e della tecnica.


L’individualismo competitivo a, questo punto, finiva con il trincerarsi dietro a un individualismo difensivo con l’affermarsi di un collegamento sociale di stampo corporativo: se ne rintracciano esempi in diversi sistemi politici, ma quello più evidente rimane il caso dell’affermazione di Trump negli USA.

Continua la lettura su la Sinistra quotidiana


Autore: Franco Astengo


Licenza: Copyleft 


Articolo tratto interamente da la Sinistra quotidiana 


Vi consiglio di leggere questo post!

Sempre meno diritti in questo mondo.

 Link diretto: https://thevision.com/attualita/sconfitta-diritti-umani/

 


Bohemian Rhapsody: recensione del film

University of West London Bohemian Rhapsody Poster

Bohemian Rhapsody è un film del 2018 diretto da Bryan Singer.

Trama 

Nel 1970 Farrokh Bulsara, uno studente universitario britannico di origini parsi che lavora come gestore di bagagli all'Aeroporto di Londra-Heathrow, assiste all'esibizione in un locale notturno di una band locale di nome Smile. Dopo lo spettacolo incontra il chitarrista e il batterista del gruppo, rispettivamente Brian May e Roger Taylor, e si offre di sostituire il loro cantante Tim Staffell, che proprio quella notte aveva lasciato il gruppo; la stessa sera Farrokh conosce una ragazza di nome Mary, che lavora come commessa da Biba. Con l'aggiunta del bassista John Deacon la band - che di lì a breve cambierà nome in Queen - fa concerti in tutta la Gran Bretagna, fino a quando i componenti del gruppo vendono il loro furgone per produrre il loro album di debutto.

Grazie al loro successo e alla loro sperimentazione musicale la band fa colpo su John Reid, un famoso manager dell'etichetta discografica EMI, che procura loro un contratto. Allo stesso tempo Farrokh cambia legalmente il suo nome in Freddie Mercury e si fidanza con Mary Austin, la ragazza che aveva conosciuto dopo l'esibizione degli Smile. L'album scala le classifiche in America e, durante il tour degli Stati Uniti della band, Freddie inizia a mettere in discussione la propria sessualità. Nel 1975 i Queen registrano il loro quarto album, A Night at the Opera, ma subito dopo lasciano l'EMI, poiché il dirigente Ray Foster rifiuta di pubblicare la canzone Bohemian Rhapsody come singolo principale dell'album, principalmente lamentandone l'ermetismo del testo, la struttura non convenzionale e l'eccessiva lunghezza, mentre preferirebbe un singolo più accessibile al grande pubblico come I'm in Love with my Car, che tuttavia il gruppo considera scontata. Freddie fa trasmettere in radio dal DJ Kenny Everett la canzone, che, nonostante le recensioni generalmente negative della critica, diventa un grande successo.

Dopo il tour mondiale Freddie inizia una relazione con Paul Prenter, il suo manager personale, e rompe con Mary quando le rivela la propria bisessualità, anche se lei gli assicura che in realtà è omosessuale. Il successo del quartetto, incalzato tra l'altro dal nuovo singolo Another One Bites the Dust, continua fino ai primi anni '80, ma nel gruppo nascono delle tensioni a causa della direzione presa dalla loro musica e dai cambiamenti nell'atteggiamento di Freddie, che ha licenziato il manager John Reid senza consultarsi con il resto della band. Nel 1981, dopo una sontuosa festa a casa sua, Freddie fa la conoscenza di Jim Hutton, un cameriere della festa, ma Jim lo rifiuta, dicendogli di andare a trovarlo quando imparerà ad apprezzare sé stesso. La situazione peggiora quando una conferenza stampa per promuovere l'album Hot Space (del 1982) viene disattesa dalla stampa, che invece di porre domande sul disco incalza Freddie con domande sulla sua vita personale e sulla sua sessualità. Il successivo album, The Works (1984), non fa che scavare nella fossa: MTV censura il video di I Want to Break Free perché i Queen vi compaiono vestiti da donne, e la stampa, anziché tirare in ballo l'autore del singolo (John Deacon) o chi ha effettivamente avuto l'idea di vestirsi da donne (Roger Taylor), scarica tutte le colpe sul solo Freddie Mercury.

Il rapporto del cantante con i suoi compagni di band si spezza proprio dopo la pubblicazione di I Want to Break Free, quando Freddie, affermando di aver bisogno di una pausa, annuncia di aver firmato un contratto da 4 milioni di dollari (una cifra di molto superiore a qualsiasi altra sia mai stata pagata ai Queen) con la CBS Records per due album da solista. Mercury si trasferisce a Monaco nel 1984 per lavorare al suo primo album da solista, Mr. Bad Guy, e si ritrova spesso coinvolto in feste a base di alcool e orge omosessuali su idea di Paul. Mary, ora incinta, decide di fargli visita e lo esorta a tornare nella band, la sua vera famiglia, ed accettare la partecipazione al concerto di beneficenza per combattere la fame in Africa Live Aid organizzato da Bob Geldof al Wembley Stadium. Solo in quel momento Freddie scopre che Paul gli ha nascosto questa e moltissime altre notizie, s'infuria con lui e rompe immediatamente la loro relazione. Per pura vendetta, Paul rende pubbliche le numerose esperienze sessuali di Freddie.

Freddie torna quindi a Londra per chiedere perdono a Brian, John, Roger e al loro manager, Jim Beach. I quattro, dopo una breve discussione e l'ammissione da parte di Freddie di tutte le proprie colpe, si riconciliano e riescono a ottenere un posto all'ultimo minuto nel Live Aid. In contemporanea con la crescente diffusione dell'AIDS in tutto il mondo, e dopo aver tossito del sangue durante l'incisione del suo album, Freddie decide di sottoporsi al test e scopre di essere stato infettato. Rivela la verità solo al resto della band durante una prova ed essi lo accettano, abbracciandosi.

Nel giorno del Live Aid, Freddie va a cercare Jim Hutton e si ricongiunge finalmente con la sua famiglia e con la massima zoroastriana di suo padre: "Buoni pensieri, buone parole, buone azioni". Mary si reca al concerto col proprio compagno, David, e con Jim. Il Live Aid si rivela un enorme successo, Freddie Mercury trascina la folla su canzoni come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall e We Are the Champions, e proprio durante l'esibizione dei Queen si raggiunge la cifra di 1 milione di sterline, obiettivo che ci si era prefissati di donare in beneficenza.

Dopo la morte di Freddie Mercury, causata dall'AIDS, nel 1991 Beach e gli altri membri dei Queen creano, l'anno dopo, il Mercury Phoenix Trust per aiutare a combattere l'AIDS in tutto il mondo.

Curiosità sul film

Il film è il biopic musicale di maggior successo nella storia del cinema.

In Italia, il film ha ottenuto il maggiore incasso cinematografico del 2018 con 20 100 000 €.

I Queen non si sono mai sciolti, eccetto una piccola pausa prima delle registrazioni di The Works nel 1983, quindi il concerto del Live Aid non rappresentò alcuna reunion; otto settimane prima si erano esibiti a Osaka per l'ultima data del The Works Tour.

Freddie Mercury scoprì di essere positivo all'HIV dopo il Live Aid, tra il 1986 e il 1987, arco temporale non coperto dal film. Un test effettuato nel 1985 diede anzi risultato negativo.

Non vengono rispettati i tempi cronologici di alcune canzoni (Seven Seas of Rhye, Fat Bottomed Girls, We Will Rock You) e del concerto di Rock in Rio 1985.

La mia opinione

Solo ascoltare una canzone dei Queen, vale il biglietto del  cinema. Sicuramente nella pellicola ci sono alcune incongruenze biografiche, ma la sequenza musicale è ottima. Assolutamente da vedere.

Voto: 7,5


Questo articolo è pubblicato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit Roger Green [CC BY-SA 4.0], da Wikimedia Commons


Proverbio del giorno


Chiara notte di Capodanno, dà slancio a un buon anno.


domenica 30 dicembre 2018

Tutti hanno un sogno


 Emergency realizza un video che invito a guardare.

Un nuovo anno che inizia.

E buoni propositi e tanti progetti: un trasferimento in un’altra città, un nuovo lavoro, una casa più grande…

Tutti abbiamo dei sogni, ma non tutti abbiamo la possibilità di realizzarli.

Per un 2019 migliore. Per tutti.

https://www.emergency.it/



Video credit EMERGENCY caricato su YouTube


Strada d'inverno di Aleksandr Sergeevic Puškin


Strada d'inverno

Attraverso le ondulate nebbie
Traspare la luna,
Sulle tristi radure
Essa versa tristemente la luce.

Sulla strada invernale, noiosa
Corre l'ardita trojka,
Il campanellino dal monotono suono
Echeggia estenuante.

Si sente qualcosa di nostro
Nei prolungati canti del cocchiere:
Ora la sregolatezza ardita,
Ora l'angoscia del cuore...

Non si vede un lume, nè una capanna,
Deserto e neve... Incontro mi vengono
Solo le striate pietre miliari,
Esse solo io incontro...

Noia, tristezza... domani, Nina,
Domani ritornando dall'amata,
Mi abbandonerò presso il camino,
La guarderò senza saziarmi.

Sonora la lancetta dell'orologio
compirà il suo misurato cammino,
E, allontanando gli importuni,
La mezzanotte non ci separerà.

Che tristezza, Nina : la mia strada è noiosa,
Sonnecchiando, il cocchiere tace,
Il campanellino ha un suono monotono,
Il raggio della luna è offuscato

Aleksandr Sergeevic Puškin


L'Italia spende meno dei maggiori paesi europei per l'educazione


Articolo da Openpolis

La crisi economica iniziata nel 2008 ha posto una forte pressione sui bilanci pubblici degli stati, in particolare quelli europei. Il risultato, come ha segnalato anche Ocse nel suo ultimo rapporto Education at a glance 2018, è stata una sensibile contrazione della percentuale di spesa pubblica dedicata all’istruzione.

Per l’Italia si tratta di un aspetto particolarmente sensibile. Già prima della crisi il nostro paese si trovava nella seconda metà della classifica europea per percentuale di spesa in istruzione rispetto al pil. Dal 2011 si colloca stabilmente negli ultimi posti. Nel 2016 (ultimo anno disponibile con i dati Eurostat) risultava quintultima tra i 28 paesi dell’Unione europea.

Il dato italiano è inferiore alla media Ue (che è pari al 4,7% del pil). Ed è anche al di sotto di quello dei maggiori paesi europei, in particolare Francia (5,4%) e Regno Unito (4,7%).

Perché monitorare la spesa in educazione

Da sola, la quantità di spesa in istruzione non dice granché sul sistema educativo, sul suo funzionamento e sulla sua qualità. Ma è comunque un aspetto fondamentale da monitorare nel tempo.

In primo luogo perché la quota di spesa in un settore anziché su un altro è un indice indiretto delle priorità del decisore politico e più in generale dell'intero paese.

Secondo, perché l'effetto di una revisione di spesa non è scontato. Come segnala la stessa Ocse, in alcuni casi può tradursi una migliore allocazione delle risorse. Ma può anche colpire la qualità dell'istruzione, soprattutto in una fase in cui puntare su questo settore è importante anche per la crescita economica.

In termini assoluti, la contrazione del capitolo di spesa dedicato all'istruzione in Italia è coincisa con i primi anni della crisi, tra 2009 e 2012.

Continua la lettura su Openpolis

Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

Licenza: Licenza Creative Commons Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da 
Openpolis



Ti auguro tempo...




“Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo per il tuo fare ed il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per
guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita”.

Elli Michler


Liguria

Liguria - Together we are strong from Jacopo Bellomo on Vimeo.

Photo e video credit Jacopo Bellomo caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons




Luci di Natale a Madrid

LIGHTS OF MADRID | A Christmas TimeLapse | 8K from Mattia Bicchi Photography on Vimeo.

Photo e video credit Mattia Bicchi Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


sabato 29 dicembre 2018

Questo blog riprende le pubblicazioni



Voglio avvisare gli amici e lettori di questo blog, che tra poco riprenderanno le consuete pubblicazioni.

Visto il poco tempo a disposizione non riesco a passare in tutti i vostri blog, ma voglio ringraziarvi per gli auguri e i commenti che mi avete lasciato in mia assenza.





venerdì 21 dicembre 2018

Buone feste!





Questo spazio resterà in pausa dal 22 al 29 dicembre (salvo imprevisti). 
Voglio ricordare, che tutti i commenti in moderazione, saranno pubblicati al mio ritorno.


Auguro delle serene feste a tutti gli amici e lettori di questo blog.



Siete disposti...


"Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo? A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po’ di più del vostro dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla vita, ma ciò che darete alla vita? A non lamentarvi per come va l’universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di felicità? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo? Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno."

Henry Van Dyke

L'odore dell'inverno di Anton Cechov


L'odore dell'inverno

Il tempo dapprincipio fu bello,
calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell'aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne squallido, solitario.
Si senti l'odore dell'inverno.


Anton Cechov

Buon inizio d'inverno



"Lo senti quel pungente profumo di freddo nell'aria, il grigio negli occhi e quei lunghi tramonti? E’ l’inverno che arriva."

Stephen Littleword


Auguro un buon inizio d'inverno a tutti gli amici e lettori di questo blog.


giovedì 20 dicembre 2018

Citazione del giorno

"Io voglio: un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza."

Bartolomeo Vanzetti



La manovra ha tagliato i fondi per la sicurezza sul lavoro



Sempre più morti e infortuni gravi sul lavoro, ma si tagliano i fondi per la sicurezza.

Link diretto: https://www.tpi.it/2018/12/19/governo-taglia-fondi-sicurezza-lavoro/





Pollice su e giù della settimana


Senzatetto di Rimini vince 2700 euro e offre il pranzo a tutti i suoi amici clochard tratto da HuffPost Italia





Palermo, il clochard "Aldo" ucciso per 25 euro: il sedicenne ha confessato tratto da Repubblica.it







Explosive Ear Candy - Christmas All The Time


Oggi la scelta è caduta su un brano natalizio.

Il brano scelto è rilasciato con licenza Creative Commons.




Video credit The Winged Dreams Project caricato su YouTube

Questo blog sostiene il Copyleft e quindi anche la musica libera, se sei un artista e vuoi pubblicare il tuo video, basta contattarmi via email.


Amore e amicizia di Emily Brontë


Amore e amicizia

Amore è come una rosa canina,
Amicizia è un agrifoglio –
È bruno l’agrifoglio quando la rosa è in boccio
ma chi dei due verdeggerà più a lungo?

La rosa selvaggia è dolce in primavera,
i suoi fiori profumano l’estate,
ma aspetta che l’inverno ricompaia
e chi loderà la bellezza del rovo?

Sdegna la fatua corona di rose
e véstiti di lucido agrifoglio,
perché Dicembre che sfiora la tua fronte
ti lasci ancora una verde ghirlanda.

Emily Brontë


Ungheria: continuano le proteste contro la "legge schiavitù"



Articolo da Radio Città Fujiko 

Le proteste nell'Ungheria di Viktor Orban per l'innalzamento del tetto per gli straordinari a 400 ore l'anno, ribatezzata "legge schiavitù", spezza la retorica del "governo del popolo" e mostra il vero volto di un sovranismo organico al capitale. L'intervista a Simone Fana.


La legge sugli straordinari, ribattezzata "legge schiavitù", che ha portato in piazza migliaia di persone in Ungheria in questi giorni contro il governo di Viktor Orban, aspetta ancora la firma del presidente della Repubblica. Eppure, le imprese hanno già iniziato a distribuire fra i dipendenti i nuovi contratti di lavoro.

I sindacati ungheresi, sul piede di guerra, hanno chiesto ieri al capo dello Stato Janos Ader di non siglare la nuova norma che aumenta il tetto degli straordinari fino a 400 ore l'anno.

Se la legge dovesse entrare in vigore, i sindacati promettono battaglia con una mobilitazione nazionale. "Faremo scioperi in tutto il Paese, combinati con blocchi stradali", sullo stile dei gilet gialli in Francia, ha minacciato il presidente della confederazione 'Mszsz' Laszlo Kordas.
Ora è tutto nelle mani di Ader, che potrebbe firmare la legge prima di Natale, oppure potrebbe rimandare al Parlamento il testo contestato, o ancora chiedere un controllo della Corte costituzionale.

Quello che sta accadendo nel Paese magiaro, in realtà, è particolarmente interessante sul piano politico non solo locale, ma soprattutto internazionale.

L'Ungheria di Orban, infatti, è sicuramente sul podio del sovranismo europeo ed è purtroppo d'ispirazione politica e ideologica per molti altri Stati, tra cui l'Italia. Il vicepremier Matteo Salvini, ad esempio, ha spesso vantato un'amicizia e un'affinità col presidente ungherese, salvo poi tenere un rigoroso silenzio stampa quando Orban ha voltato le spalle all'Italia per varie questioni, dalla ripartizione dei migranti ai parametri economici europei.

Continua la lettura su Radio Città Fujiko


Intervento audio su Radio Città Fujiko  

Fonte: Radio Città Fujiko 

Autore: Alessandro Canella


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.



Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko



mercoledì 19 dicembre 2018

Vi segnalo (notizie dal web)



Oggi vi consiglio:

… è nato, è nato … 11 anni fa il blog dell’Alligatore tratto da Il blog dell'Alligatore

Undici anni di blog, facciamo gli auguri all'Alligatore.

Finché morte non ci separi? tratto da Donne, Amori e altri Guai

Quali sono i valori del matrimonio nel XXI secolo? Francesca pubblica un post tutto da leggere.

Windows 10 October 2018 Update ora disponibile per tutti su Windows Update tratto da WindowsBlogItalia

Windows 10 October 2018 Update può essere scaricato manualmente da tutti gli utenti attraverso Windows Update.



Vignetta del giorno

Photo credit CeciGian caricato su http://cecigian.blogspot.it/ - licenza: Creative Commons


Il nostro tempo è limitato...



"Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."

Steve Jobs


Magic Light Festival a Como

COMO Beautiful Lights from Antonio Selva on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


San Francisco

San Francisco l'incomparable from Myriam et Luc on Vimeo.

Photo e video credit Myriam et Luc caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


martedì 18 dicembre 2018

Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web




Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi la vostra richiesta via mail.


Proverbio del giorno


La verità, come l'olio, viene sempre a galla.

Proverbio spagnolo


lunedì 17 dicembre 2018

Quale canzone preferite dei Queen?

Queen 1984 011

Visto il grande successo di Bohemian Rhapsody al cinema, quale canzone preferite dei Queen?  

Vi ricordo che si possono esprimere più preferenze e attendo anche i vostri commenti.

Mi raccomando di condividere questo post nei vostri blog/profili sociali e invitare i vostri amici a partecipare nella scelta.     
 






Promemoria sulla privacy 

Questo blog si appoggia per i sondaggi su un servizio esterno, mi raccomando di leggere attentamente la privacy policy di Crowdsignal (Polldaddy), prima di votare. Inoltre, visto la condivisione abilitata, verranno visualizzati i pulsanti di Facebook e Twitter. Questi pulsanti memorizzeranno dei cookie di tracciamento nel browser della persona che vota, quindi è importante leggere anche la privacy policy di Facebook eTwitter.


Photo credit Thomas Steffan [GFDL, CC-BY-SA-3.0 o CC BY-SA 2.5], da Wikimedia Commons


Non voglio cambiare il mondo...

Queen 1984 0005

"Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato. Essere felici è il traguardo più importante per me, ora, e quando sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me: mi piace pensare di essere stato solo me stesso... Adesso voglio solamente avere tutta la gioia e la serenità possibili, e vivere quanta più vita possa, per tutto quel poco tempo che mi resta da vivere."

Freddie Mercury




La pagina Facebook ritorna regolarmente a funzionare




domenica 16 dicembre 2018

Indovina la parola



Inserirò tre immagini e delle lettere, tocca a voi indovinare la parola giusta.

La soluzione del gioco, verrà lasciata nei commenti.




Lettere:

G-N-E-O-R-B-I-T-O-S-T-U-P-À-M-B-B-S-O-F


Cop 24: compromesso al ribasso sul clima



Articolo da Valori


Nella serata di sabato 15 dicembre, i quasi 200 Paesi che hanno partecipato alla Cop 24, hanno raggiunto un’intesa. È stato infatti approvato il “rulebook” che dovrebbe permettere di rendere operativo l’Accordo di Parigi. Il pacchetto di regole stabilito a Katowice, in altre parole, dovrebbe permettere di porre il mondo sulla via della transizione. Facendo sì che si rispetti l’impegno di limitare la crescita della temperatura media globale, entro la fine del secolo, ad un massimo di 2 gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali.

100 miliardi di dollari di aiuti ai Paesi poveri: il nodo c’è ancora

Come ormai accade di consueto in occasione delle Cop (Conference of parties), uno dei principali nodi a Katowice è stato quello finanziario. È dal lontano 2009, infatti, che i Paesi ricchi hanno promesso di aiutare quelli più poveri e vulnerabili. La comunità internazionale, in occasione della Cop 15 di Copenaghen, convenne infatti su un punto. Il fatto cioè che sono le economie avanzate ad aver emesso la maggior parte dei gas ad effetto serra nel corso del 20° secolo. Oggi, però, a pagarne le conseguenze peggiori sono le nazioni più povere.

Il Nord del mondo, in altre parole, ha inquinato, fatto girare le proprie economie e si è così arricchito. Mentre il Sud è rimasto molto più arretrato. E oggi deve anche subire le conseguenze delle scelte delle nazioni più agiate. Proprio per compensare tale squilibrio si decise che i Paesi ricchi avrebbero aiutato quelli poveri ad adattarsi ai cambiamenti climatici. E a mitigarli, attraverso progetti di transizione ecologica.

Come? Con un trasferimento di denaro pari a 100 miliardi di dollari all’anno. La cifra, però, non è mai stata stanziata per intero. Nonostante nell’Accordo di Parigi del 2015 sia stata ribadito tale impegno, infatti, alle parole non sono ancora seguiti i fatti. «Nell’ultimo periodo di contabilizzazione (2015-2016), i Paesi sviluppati hanno concesso 48 miliardi all’anno – aveva ammonito Emilie Both, della ong Oxfam, prima dell’avvio della Cop 24 -. E si tratta di valori probabilmente sovrastimati. Immaginiamo che in realtà ai Paesi in via di sviluppo sia arrivato molto meno».

Continua la lettura su Valori

Fonte: Valori


Autore: 
Andrea Barolini

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.



Articolo tratto interamente da 
Valori



Citazione del giorno



"Preferisco essere odiato per ciò che sono, piuttosto che essere amato per ciò che non sono."

Kurt Cobain


sabato 15 dicembre 2018

Gli auguri di fine anno di Mirtillo



Ecco gli auguri di Mirtillo.


Gli auguri di fine anno di Mirtillo

"Il mio pensiero, stasera, va a tutte le persone che in questo 2018 hanno perso la vita in modo assurdo, vittime della follia umana, dei facili guadagni, della mancanza di attenzioni e precauzioni e penso ai morti di Genova, ai ragazzi della discoteca, al giovane giornalista italiano morto a Strasburgo. Quante vite piene di speranze e promesse gettate al vento. Quante famiglie nel dolore e nella disperazione !Mi auguro che, nel nuovo anno ci sia più attenzione verso gli altri, mi auguro che ci sia rispetto per tutti e che la vita umana sia considerata un bene prezioso da difendere a qualunque costo. Questo è il mio augurio per tutti e la mia speranza, perché il 2019 possa essere un anno migliore."

Mirtillo14

Significativo l'augurio che ha lasciato Mirtillo.


Se vuoi aderire all'iniziativa Il tuo augurio di fine anno, basta contattarmi via mail, cliccando sul banner "Contatti".