lunedì 31 luglio 2017

Come abbassare la temperatura senza aria condizionata


Articolo da WikiHow

L'estate senza aria condizionata può rendere insopportabile il caldo eccessivo. Per rinfrescarti e non soffrire in assenza di un sistema di climatizzazione, prova alcuni espedienti che ti permettono di fare un uso intelligente di acqua, ventilatori, vestiti leggeri, pietanze e bevande fresche, strategie mentali e molto altro ancora. Puoi anche raffreddare tutta la casa con rimedi naturali e impedire che il calore entri nella tua abitazione. Con i metodi giusti potrai combattere il caldo risparmiando su quello che spenderesti se avessi l'aria condizionata.

Usare l'Acqua per Rinfrescarti


Consumala regolarmente. Ti senti più fresco quando il corpo è idratato. Prova a bere almeno 250 ml d'acqua ogni ora. Se aggiungi qualche foglia di menta o fetta di arancia, limone o cetriolo, renderai più rinfrescante la tua bevanda. Se è aromatizzata, ne consumerai di più.[1]

Spruzzati addosso un po' d'acqua fredda. Riempi un falcone spray di acqua fredda e vaporizzala sulla pelle per godere del momentaneo effetto rinfrescante.
  • Puoi anche utilizzare un ventilatore ad acqua. Si tratta di un dispositivo portatile a batterie, perciò puoi portarlo in qualsiasi posto. Man mano che le ventole girano e diffondono una nebbiolina leggera, l'acqua viene nebulizzata sulla pelle, procurando una sensazione di freschezza immediata.[2]
Metti un fazzoletto nel congelatore e in seguito poggialo sul collo, sulla fronte, sulle braccia o sulle gambe. Un panno freddo sulla pelle può aiutarti a combattere il caldo. Non appena si riscalda, ti basta risciacquarlo e congelarlo di nuovo.[3]
  • Puoi anche mettere una borsa del ghiaccio dietro la nuca.
Fai scorrere l'acqua fredda sui polsi. Versala sui polsi e su altri punti di pressione del corpo, come il collo, la parte interna dei gomiti e dietro le ginocchia, per 10 secondi ciascuno. In questo modo, abbasserai leggermente la temperatura corporea.[4]

Bagna i capelli. Bagnando la testa, raffredderai tutto il corpo, quindi prova questo metodo se vuoi avere una sensazione di freschezza immediata. Puoi bagnare tutti i capelli o solo la zona dell'attaccatura. L'evaporazione dell'acqua abbasserà la temperatura della testa (anche se potrebbe rovinare la pettinatura in caso di capelli mossi).
  • Indossa una bandana. Inzuppala d'acqua e mettila in testa.
Riempi la vasca da bagno con acqua fresca e immergiti. Una volta abituato alla temperatura, aggiungine altra. Continua in questo modo finché non ti sarai raffreddato a sufficienza. Il corpo si manterrà fresco a lungo, anche una volta asciutto.
  • Se preferisci, fai una doccia fredda.
  • Puoi anche immergere i piedi in un secchio d'acqua fredda. Il corpo emana calore da mani, piedi, viso e orecchie, quindi rinfrescando queste zone, darai sollievo a tutte le altre. Le piscine per bambini sono ottime anche per dare refrigerio ai piedi.
Fai una nuotata. Vai in piscina, al mare, al lago o al fiume e rilassati. Un tuffo in acqua è un eccellente rimedio per rinfrescarsi. Assicurati di applicare la crema solare per evitare di scottarti, altrimenti si sprigionerà l'effetto contrario: ti riscalderai ancora di più.[5]

Raffreddare la Casa


Chiudi le tende e le tapparelle. In questo modo, impedirai al caldo di entrare. La mattina, non appena il sole colpisce la tua abitazione, chiudi tutte le finestre e le porte esterne badando a non aprirle durante le ore più calde della giornata finché non si fa sera e la temperatura non sarà abbastanza fresca da consentirti di spalancarle nuovamente per la notte.[6]
  • Inclina le listarelle delle persiane in modo che, quando ti affacci alla finestra, ti permettano di guardare a terra, non verso il cielo.
  • Per una migliore protezione, monta delle tende isolanti e protettive oppure una pellicola colorata per finestre che, come quella per i cristalli delle autovetture, ti consenta di scurire i vetri o renderli riflettenti.
Apri le finestre di notte. Seleziona strategicamente le finestre da aprire in modo da creare una corrente d'aria per tutta la notte. Inoltre, ti conviene aprire tutte le porte interne (incluse le ante degli armadi e dei mobili della cucina). Se le lasci chiuse, non disperderanno il calore accumulato durante il giorno e la casa stenterà a rinfrescarsi.[7]
  • Assicurati di chiudere finestre e tapparelle non appena la luce del sole entra in casa. In alcuni posti il sole sorge alle 5 o 6 del mattino.
Usa i ventilatori per rinfrescare l'ambiente. Se hai una villetta, installa al piano superiore un ventilatore da soffitto, uno da finestra o un aspiratore per tetto "attic fan" per spingere fuori il calore che si accumula durante il giorno nelle stanze superiori. Accendi un ventilatore portatile in modo che la ventola risucchi l'aria fredda proveniente dal piano inferiore e soffi l'aria calda verso il soffitto.
  • Per favorire la circolazione dell'aria, utilizza una combinazione di vari ventilatori. Fai uscire l'aria calda montando un potente aspiratore vicino a una finestra e usa i ventilatori oscillanti vicino ad altre finestre in modo da favorire la circolazione dell'aria più fresca.
  • Puoi anche accendere la cappa della cucina o aprire il condotto del camino. Il calore verrà spinto all'esterno dell'abitazione e sarà rimpiazzato dall'aria più fresca della sera.
Costruisci un condizionatore fai-da-te. Metti una bacinella di ghiaccio (in cui avrai preventivamente versato del sale) di fronte a un ventilatore. Punta le ventole in modo che soffino sul ghiaccio. In alternativa, usa una o più bottiglie da 2 litri e riempile quasi completamente di acqua (70%) e sale grosso (10%). Lascia un 20% di spazio per consentire al ghiaccio di espandersi. Congelale, dopodiché mettile in un contenitore di grosse dimensioni (in maniera da raccogliere le gocce che si formano per la condensa). Posiziona un ventilatore nella loro direzione. Man mano che il ghiaccio salato delle bottiglie si scioglie, l'aria circostante si raffredderà e le ventole la soffieranno verso di te.[8]
  • Il sale porta il punto di congelamento dell'acqua a una temperatura inferiore, permettendoti di ottenere del ghiaccio più freddo.
  • Puoi riutilizzare l'acqua salata delle bottiglie congelandola varie volte.
Spegni tutte le fonti di calore. Non usare i fornelli o il forno per cucinare. Prepara piatti freddi oppure adopera il forno a microonde o il barbecue. Spegni le luci e il computer quando non ti servono, ma anche la televisione e gli adattatori di corrente inutilizzati dal momento che emanano molto calore.[9]
  • Le lampadine a incandescenza creano calore. Sostituiscile con quelle a risparmio energetico o a LED.
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Citazione del giorno


"I beni superflui rendono superflua la vita."

Pier Paolo Pasolini




domenica 30 luglio 2017

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"Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee."

George Bernard Shaw




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sabato 29 luglio 2017

Continuità di Walt Whitman


Continuità

Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto,
Nessuna nascita, forma, identità – nessun oggetto del
mondo.
Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile;
L’apparenza non deve ostacolare, né l’ambito mutato
confonderti il cervello.
Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura.
Il corpo, lento, freddo, vecchio – cenere e brace dei
fuochi d’un tempo,
La luce velata degli occhi tornerà a splendere al
momento giusto;
Il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e
meriggi;
Alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile della
primavera,
Con l’erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.

Walt Whitman 


Los Angeles


Los Angeles from Ian Wood on Vimeo.

Photo e video credit Ian Wood caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Parigi noir

PARIS NOIR from Trak on Vimeo.

Photo e video credit Trak caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Paolo Nespoli per la terza volta sulla Stazione Spaziale Internazionale

Paolo A. Nespoli 2016

Articolo da AstronautiNEWS.it

L’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli, l’astronauta NASA Randy Bresnik ed il comandante russo Sergei Ryazansky della Roscosmos sono partiti ieri per lo spazio dal cosmodromo di Baikonur, Kazakistan, alle 17:41 ora italiana (15:41 GMT). La loro navetta Soyuz MS-05 ha orbitato la Terra quattro volte per raggiungere, sei ore più tardi, la Stazione Spaziale Internazionale, e l’equipaggio si stabilirà ora nella nuova casa e posto di lavoro per cinque mesi.

Il lancio di ieri è il secondo per Sergei e per Randy. Il trio si unisce agli astronauti NASA Peggy Whitson e Jack Fischer ed al cosmonauta Fyodor Yurchikhin che hanno dato loro il benvenuto a bordo dell’avamposto in orbita.

Dopo l’attracco al modulo Rassvelt, il portellone tra la navetta Soyuz e la Stazione Spaziale Internazionale è stato aperto alle 01:57 (23:57 GMT) segnando così l’inizio della missione Vita.

Poco dopo il loro arrivo, i sei astronauti che ora vivono sulla Stazione Spaziale, hanno partecipato ad una breve conferenza stampa e si sono collegati con amici e parenti.

Sono passati sei anni dall’ultima visita di Paolo sulla Stazione Spaziale ed il laboratorio “in assenza di gravità” è cambiato da allora. I moduli sono stati riposizionati ed i sistemi aggiornati. Nuovi veicoli commerciali portano le provviste alla Stazione Spaziale e Paolo aiuterà ad agganciare e a far attraccare le navicelle cargo che arriveranno regolarmente, utilizzando il braccio robotico della Stazione.

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Fonte: AstronautiNEWS.it


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Articolo tratto interamente da AstronautiNEWS.it


Photo credit NASA/Robert Markowitz [Public domain], attraverso Wikimedia Commons



venerdì 28 luglio 2017

Non smettiamo di gridare...




"Non smettiamo di gridare nelle piazze, di insegnare nelle scuole o di educare nelle famiglie che l'amore è uno ed uno solo, universale, e che ha tutte le capacità per abbracciare (non saltare) qualunque ostacolo e diversità: fisica, etnica, religiosa, sociale. Non esiste alcun orientamento. Esiste solo una direzione: quella della libertà."

Iacopo Melio




Approvato alla camera il decreto legge sui vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola


Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Venerdì 28 luglio 2017

Con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti la Camera dei deputati ha approvato il decreto legge sui vaccini, che prevedere l'obbligo di vaccinazione per l'ingresso nelle scuole. Contrari al decreto il Movimento 5 Stelle e Lega Nord, astenuti Sinistra Italiana e Fratelli d'Italia.

Il decreto rende obbligatori dieci vaccinazioni: antipoliomelitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, anti Haemophilus influenzae tipo B, antimorbillo, antirosolia, antiparotite e antivaricella. I vaccini saranno prenotabili gratuitamente anche in farmacia e sono stati resi obbligatori in via permanente. Oltre a questi dieci, le ASL offriranno gratuitamente i vaccini per meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus, che non sono tra quelli obbligatori per l'iscrizione a scuola. Tutti i bambini tra 0 e 6 anni dovranno essere vaccinati, fatta eccezione per i bambini immunizzati da una precedente infezione, che potranno usufruire di un vaccino monocompetente senza l'antigene della malattia già contratta, e per quelli in particolari condizioni cliniche.

Per i bambini tra gli 0 e i 6 anni non vaccinati ci sarà il divieto di iscrizione a scuola. I genitori che non vaccinano i figli verranno segnalati all'ASL dal dirigente scolastico e l'ASL terrà un colloquio con i genitori; nel caso i genitori si rifiutino di vaccinare i propri figli dopo la segnalazione all'ASL è prevista una sanzione da 100 a 500€.


Dopo l'approvazione del decreto legge nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, in cui sono registrati tutti i soggetti vaccinati e quelli da sottoporre a vaccinazione.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 



Proverbio del giorno


Ci sono sempre mille soli al di là delle nuvole.


A pagare la crisi sono sempre i più poveri


Articolo da Sbilanciamoci.info 

In Italia, nel 2008, il 10% più ricco della popolazione si accaparrava il 14.8% del reddito, un valore cresciuto fino al 15.1% nel 2015. Al contrario, la quota posseduta dal 20% più povero è passata dal 4.8% al 4.6%

La crisi economica non è finita. È strutturale, e come tale abbisogna di interventi pubblici appropriati per essere superata. Esiste ormai un filone di ricerca che evidenzia come il “blocco” sia costituito dall’espulsione di lavoratori dai settori che negli ultimi decenni hanno visto enormi aumenti di produttività “reale” (cioè, servono sempre meno persone per produrre la stessa quantità di beni). Questi settori possono essere identificati nella manifattura a basso valore aggiunto; i settori che dovrebbero assorbire i lavoratori espulsi sarebbero invece quelli dei servizi ad alto valore aggiunto, che pagano salari più alti e sostengono la domanda aggregata.

Ma c’è qualche dato che conferma che la “crisi non è finita”? In relazione alla nostra interpretazione (fondamentalmente legata all’andamento della domanda aggregata e quindi alla somma di consumi e investimenti), sembrerebbe di sì, almeno per alcuni paesi. Fatto 100 il valore reale della domanda interna nel 2007, il dato più recente dell’Eurostat è pari a 68 per la Grecia, 84 per la Spagna, 86 per il Portogallo, 88 per l’Italia, 96 per l’Olanda, 97 per UK. Solo alcuni paesi mostrano un dato superiore a 100: Francia 101, Germania 105, Svezia 107, Norvegia 111. È molto interessante notare che questi ultimi paesi sono quelli che redistribuiscono di più, e anche quelli in cui un occupato lavora in media meno ore a settimana. Ad esempio, tale valore nel 2015 è pari a 42 ore in Grecia, 37 in Italia, 35 in Germania, 34 in Norvegia.

Torniamo alla domanda di partenza: chi sta pagando la crisi? Cerchiamo di capirlo guardando alla dinamica della distribuzione del reddito. In Italia, nel 2008, il 10% più ricco della popolazione si accaparrava il 14.8% del reddito; tale valore è cresciuto fino al 15.1% nel 2015. Al contrario, la quota posseduta dal 20% più povero è passata dal 4.8% al 4.6%. Questa tendenza è generalizzata, soprattutto nei paesi maggiormente in crisi: in Grecia la quota di reddito dei più ricchi passa dal 15.1% al 15.4%, quella dei più poveri dal 4.5% al 4.3%. Spagna: dal 15.4% al 15.8% la prima, dal 4.6% al 4.2% la seconda.

Nei paesi “non” o “meno” in crisi la dinamica è meno evidente, in alcuni casi inversa, e comunque con meno disuguaglianze in partenza: in Germania il 10% più ricco passa dal 14.3% al 14.6%, il 20% più povero dal 5.1% al 5%. In Francia la “fetta” dei ricchi passa dal 14.1% al 13.9%, quella dei poveri resta stabile al 5.3%. In UK il 10% più ricco passa dal 14.8% del reddito al 14.9%, mentre il 20% più povero passa dal 4.6% al 4.9%. Infine, in Norvegia i ricchi mantengono invariata la propria quota (13.6%) e i poveri passano dal 6.1% al 6%.


È noto come una eccessiva disuguaglianza penalizzi la crescita del reddito a causa della maggior propensione al consumo dei “poveri”. E ciò aggrava la crisi. Insomma: i poveri han pagato la crisi più dei ricchi.

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Articolo tratto interamente da Sbilanciamoci.info 

Pollice su e giù della settimana


Nata con l'Hiv, a 9 anni sta bene tratto da Corriere della Sera






Gli italiani guadagnano meno di 20 anni fa e l'incertezza politica frena la crescita. Lo dice l'Fmi tratto da L'Huffington Post







giovedì 27 luglio 2017

La speranza

    


"Quando il vento della dura realtà spegne la fiammella della tua speranza e t'invita a volare con lui nel comodo regno della rassegnazione, non lo seguire. Affrettati a riaccendere nel tuo cuore un'altra fiammella; e se la spegne, riaccendine un altra; e, se occorre, un'altra ancora; senza stancarti mai. La speranza è come un faro: se fa luce nel tuo cuore quando c'è la tempesta, sai dove approdare. Se la sua luce si spegne, la tua nave andrà ad infrangersi sui tanti "scogli" della vita."

Omar Falworth


Problemi con l'elenco lettura su Blogger

In queste ore molti di voi, avranno notato alcuni problemi con l'elenco lettura nella bacheca di Blogger. In poche parole, sono scomparsi tutti i blog seguiti e allo stato attuale non si conosce l'origine del problema.

Molti utenti hanno già segnalato il problema nel forum ufficiale, ma per adesso nessuna soluzione.

Secondo me, il team sta preparando qualcosa di nuovo oppure la causa è dovuta realmente a qualche bug.

Anche voi riscontrate qualche problema?




Adobe Flash Player sarà dismesso nel 2020



Articolo da lffl linux freedom

Adobe mette la parola FINE al progetto Adobe Flash: ha contribuito alla storia di internet.

L’azienda informatica statunitense Adobe ha annunciato in un lungo post che Flash Player, famoso plugin per i contenuti multimediali online, non sarà più aggiornato dalla fine dell’anno 2020. Nei prossimi anni Adobe continuerà comunque a collaborare con Google, Microsoft e le altre grandi aziende del Web per fornire aggiornamenti di sicurezza per Flash.

Flash è uno dei plugin più longevi nella storia di Internet. E’ stato criticato perchè ritenuto colpevole di appesantire le pagine e non aderire agli standard del Web. In realtà è ancora usato su migliaia di siti che offrono videogiochi, applicazioni e altri contenuti multimediali. Nel 2010 l’allora CEO di Apple, Steve Jobs, scrisse una lettera molto critica nei confronti di Adobe e del suo Flash.

Standard aperti come HTML5, WebGL e WebAssembly sono maturati nel corso degli anni passati, e molti ora offrono funzionalità che i plugin hanno esplorato per la prima volta, diventando alternative percorribili per i contenuti sul webAdobe incoraggia quindi i creatori di contenuti a migrare verso HTML5, WebGL e WebAssembly.

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Fonte: lffl linux freedom 

Autore: Matteo Gatti


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da lffl linux freedom 



Il fallimento dell’acqua privatizzata


Articolo da Comune-info 
di Marco Bersani

Articolo pubblicato anche sul ilmanifesto.it

Dentro l’Italia che brucia, dentro l’agricoltura sfiancata dalla siccità, nel disastro ambientale del lago di Bracciano e del possibile razionamento dell’acqua a Roma Capitale, spiace dover dire ancora una volta «i movimenti l’avevano detto». Ma, per quanto frustrante, è la pura verità. Le dichiarazioni dei politici ai telegiornali, le dissertazioni degli opinionisti nei talk show, le roboanti tabelle degli amministratori delegati delle società privatizzate di gestione dell’acqua si inseguono tra loro, compiendo una consapevole rimozione su un nodo di fondo: l’acqua, bene comune naturale, essenziale alla sopravvivenza delle persone, non può essere gestito, se non tenendo conto dell’interesse generale e della conservazione del bene per le generazioni future.

Siamo da tempo immersi nella drammaticità di cambiamenti climatici in corso, le cui conseguenze peseranno per decenni a venire, eppure periodicamente ci si stupisce del fatto che le stagioni non siano più quelle di una volta e il binomio siccità/alluvioni non sia più un evento straordinario, bensì una nuova normalità con cui dover fare i conti e che solo con adeguata prevenzione può essere affrontata. Con buona pace degli sviluppisti, l’acqua è una risorsa limitata e la natura ha tempi di rigenerazione che non possono essere accelerati: per questo, quando i nodi vengono al pettine, non è possibile affidarne la soluzione al libero conflitto degli interessi particolari e meno che mai agli interessi privatistici di chi dell’acqua ha fatto il nuovo business su cui riprendere l’accumulazione finanziaria. Il fatto è che il modello liberista ha modificato i concetti di spazio e tempo: allargando esponenzialmente il primo, fino a voler fare del pianeta un unico grande mercato, e riducendo esponenzialmente il secondo, fino a farlo coincidere con gli indici di Borsa del giorno successivo.

Occorre aver chiaro come su queste basi nessuna soluzione sia possibile. L’acqua non può essere gestita dal mercato e il mercato dev’essere escluso dall’acqua: questo hanno detto oltre 27 milioni di cittadini nel referendum del giugno 2011 e la mancata attuazione di quella decisione sovrana pesa come un macigno tanto sui drammatici accadimenti di questi giorni, quanto sulla crisi della democrazia, oggi segnata da una crescente disaffezione popolare. In venti anni di privatizzazioni della gestione dell’acqua, gli investimenti sono crollati a un terzo di quelli fatti dalle precedenti società municipalizzate, la qualità del lavoro e dei servizi offerti é nettamente peggiorata e le tariffe sono aumentate senza soluzione di continuità. In compenso, sono saliti esponenzialmente i dividendi degli azionisti, cui tutti gli utili vengono destinati, anziché essere reinvestiti nel miglioramento di infrastrutture a dir poco obsolete.



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Fonte: Comune-info  


Autore: 


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Articolo tratto interamente da 
Comune-info



Virgilio di Giosuè Carducci


Virgilio

Come, quando su' campi arsi la pia
Luna imminente il gelo estivo infonde,
Mormora al bianco lume il rio tra via
Riscintillando tra le brevi sponde;

E il secreto usignuolo entro le fronde
Empie il vasto seren di melodia,
Ascolta il viatore ed a le bionde
Chiome che amò ripensa, e il tempo oblia;

Ed orba madre, che doleasi in vano,
Da un avel gli occhi al ciel lucente gira
E in quel diffuso albor l'animo queta;

Ridono in tanto i monti e il mar lontano,
Tra i grandi arbor la fresca aura sospira:
Tale il tuo verso a me, divin poeta.


Giosuè Carducci


Estate nella penisola del Mani (Grecia)

Summertime in Mani, Greece from George Bougiakas on Vimeo.

Photo e video credit George Bougiakas caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Viaggio in Slovenia

SLOVENIA: A CINEMATIC VIDEO from Yohann Merlevede on Vimeo.


Photo e video credit Yohann Merlevede caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


mercoledì 26 luglio 2017

Vi consiglio di leggere questo post!


Lavoratori come carne da macello, diritti negati e adesso si licenzia anche via mail, dove vuole andare a finire questa società dove si pensa più ai selfie che ai problemi reali della vita.
Invito alla lettura di questo post e mi raccomando di lasciare un vostro commento nel blog dell'autore.


Link diretto: http://idiaridelloscooter.blogspot.it/2017/07/mail.html



Voglio ricordare il canale YouTube di Web sul blog



Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo spazio, che ho attivato da mesi anche un canale YouTube. Se volete iscrivervi e seguirmi, ecco il link:

Web sul blog

Vi ringrazio per la collaborazione e per la vostra presenza.


Sulla Luna c'è molta più acqua del previsto


Articolo da Media Inaf

Un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience ha evidenziato come numerosi depositi vulcanici sparsi sulla superficie della Luna contengano, se confrontati con il terreno circostante, quantità insolitamente elevate di acqua intrappolata al loro interno. L’individuazione dell’acqua in questi antichi sedimenti, verosimilmente formatisi a seguito dell’eruzione esplosiva di magma proveniente dall’interno della Luna, rafforza l’idea che il mantello del nostro satellite possa essere sorprendentemente ricco d’acqua.

La supposizione degli scienziati che l’interno della Luna fosse privo d’acqua e di composti volatili ha cominciato a vacillare una decina di anni fa, quando analisi effettuate con nuove tecnologie su rocce lunari vulcaniche vetrose riportate a Terra dalle missioni Apollo 15 e 17 vi avevano rilevato tracce d’acqua. Ulteriori studi successivi avevano poi evidenziato come quelle rocce contenessero quantità di acqua simili ad alcuni basalti terrestri.

Rimaneva da capire se i campioni Apollo rappresentassero la regola oppure delle clamorose eccezioni. Nel nuovo studio, guidato da Ralph Milliken della Brown University di Providence (Usa), i ricercatori hanno esaminato osservazioni satellitari di estesi depositi piroclastici lunari, mai campionati da missioni umane o robotiche. I dati sono stati ottenuti dal Moon Mineralogy Mapper, uno spettrometro a immagine sviluppato dalla stessa Brown University ma volato a bordo di Chandrayaan-1, la prima missione lunare indiana.

La conclusione dei ricercatori è che la composizione chimica della maggior parte dei depositi piroclastici esaminati mostra tracce d’acqua, in media lo 0.05 per cento in peso. «La distribuzione di questi depositi ricchi di acqua è il punto chiave», spiega Milliken. «Sono sparsi su tutta la superficie, il che ci dice che l’acqua trovata nei campioni di Apollo non è una tantum. Il fatto che le rocce piroclastiche lunari sembrano essere universalmente ricche d’acqua suggerisce che lo stesso può essere vero per il mantello».

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Fonte: Media Inaf


Autore: 
Stefano Parisini

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Articolo tratto interamente da 
Media Inaf



martedì 25 luglio 2017

Citazione del giorno


"L'educazione dovrebbe inculcare l'idea che l'umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione."

Bertrand Russell


L'Italia è il secondo Paese europeo per numero di telefonate spam



Articolo da Mondo alla Rovescia

In base al report realizzato da Truecaller, sviluppatore della famosa App per smartphone che identifica e blocca le chiamate moleste in entrata, l’Italia è il secondo Paese europeo più colpito dal fenomeno delle telefonate spam. Peggio di noi solo il Regno Unito.

A livello globale il nostro Paese si piazza al 13° posto con 8,8 chiamate in media per persona. Nel mondo la nazione con la maggior quantità di chiamate spam è l’India (22,6 chiamate) seguita dall’America e dal Brasile.

I dati fotografano una situazione a dir poco insostenibile per i consumatori italiani che ogni giorno vengono disturbati agli orari più impensabili da telefonate fastidiose, spesso insistenti, che non portano a nulla di buono se non a far perdere tempo e pazienzadichiara Francesco Luongo, Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino. “A farla da padrone, come denunciamo da tempo, è il telemarketing che ormai dilaga in tutti i settori a cominciare da quello dell’energia elettrica e del gas. Al solo annuncio dell’imminente fine del mercato tutelato, si è scatenata una vera e propria giungla di offerte che vengono propinate al telefono, in modo spesso ingannevole, agli ignari consumatori”.


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Fonte: Mondo alla Rovescia


Autore: Claudio Rossi

Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.


Articolo tratto interamente da Mondo alla Rovescia




La baia tranquilla di Giovanni Pascoli



La baia tranquilla

Getta l’ancora, amor mio:
non un’onda in questa baia.
Quale assiduo sciacquio
fanno l’acque tra la ghiaia!

Vien dal lido solatio,
vien di là dalla giuncaia,
lungo vien come un addio,
un cantar di marinaia.
Tra le vetrici e gli ontani
vedi un fiume luccicare;
uno stormo di gabbiani
nel turchino biancheggiare;
e sul poggio, più lontani,
i cipressi neri stare.
Mare! mare!
dolce là, dal poggio azzurro,
il tuo urlo e il tuo sussurro.

Giovanni Pascoli 


lunedì 24 luglio 2017

Tutto è ormai una corsa



"Tutto è ormai una corsa. Si vive senza più fare attenzione alla vita. Si dorme e non si fa caso a quel che si sogna. Si guarda solo la sveglia. Siamo interessati solo al tempo che passa, a farlo passare, rimandando al poi quel che si vorrebbe davvero. Sul «poi», non sull’«ora», si concentra l’attenzione. Nelle città in particolare la vita passa senza un solo momento di riflessione, senza un solo momento di quiete che bilanci la continua corsa al fare. Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, di inorridirsi, di commuoversi, di innamorarsi, di stare con se stessi. Le scuse per non fermarsi a chiederci se questo correre ci fa più felici sono migliaia e, se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle."
Tiziano Terzani

Tratto da | Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Vignetta del giorno


Photo credit AGJ caricata su Vignette di AGJ - licenza: Creative Commons 


Madagascar: investitori cinesi obbligano i piccoli agricoltori a vendere le loro terre per pochi soldi



Articolo da Global Voices

Gli investitori cinesi stanno forzando i piccoli agricoltori nel sudest del Madagascar a vendere le loro terre per appena 7 ariary (meno di 0,01 centesimi di dollaro) al metro quadrato. Questa la notizia riportata da Ivon Mahandrisoa e Angelo Ranaivoarisoa il 24 maggio su TV Plus Madagascar [ml, come i link seguenti salvo diversa indicazione]. Questo accordo fondiario ricorda quello stipulato in Kenya nel 2008 [it] quando furono acquistati un totale di 40.000 ettari per appena 5 centesimi di dollaro al metro quadrato. Una pagnotta di pane bianco [en] in Madagascar costa 1.481,85 Ariary.

Gli investitori cinesi hanno già acquistato oltre 12.000 acri, presentando agli agricoltori la documentazione necessaria per ufficializzare la cessione dei terreni. Gli agricoltori delle comunità agricole di Antanimieva e Befandriana Atsimo dicono di non esserla sentita di rifiutare perché temevano che sarebbero stati comunque sfrattati e avrebbero quindi perso la loro terra e anche la misera somma che era stata loro offerta.

Jean Renoavy, un agricoltore di Antanimieva, ha detto al canale televisivo che gli investitori hanno acquistato il terreno dove pascolavano le mucche e che tre mucche che vagavano sulla terra ora di proprietà cinese sono state ammazzate. Ha aggiunto che in alcuni casi gli investitori avevano già iniziato a fare uso del terreno e che alle persone è sembrato di non avere altra scelta che  firmare i documenti e prendere i soldi.

Le reazioni online a questi racconti sono state un misto di rassegnazione e critiche contro il governo del Madagascar. L'utente Mirija974 ha scritto:
7 ariary al metro quadrato sono una vera e propria truffa. In Madagascar c'è ancora un governo?

L'acquisto di proprietà in Madagascar da parte di investitori stranieri non è una novità. La tendenza dei paesi ricchi o delle multinazionali ad acquistare terreni agricoli [en] in paesi poveri è sempre più diffusa. I paesi ricchi hanno la crescente necessità di reperire cibo o altri prodotti, come la gomma, oltre che limitazioni in termini di terra e risorse naturali, mentre nei paesi poveri i costi di produzione sono bassi e le risorse abbondanti [en]. Vista l'assenza di regolamenti internazionali [en] sulla cessione di terreni, le organizzazioni non sono incentivate ad accertarsi che i loro investimenti e le loro catene di fornitura non causino l'allontanamento di chi vive sulle terre.

Global Witness, una ONG internazionale che si occupa di conflitti e casi di corruzione legati alle risorse naturali ha segnalato casi di appropriazione di terreni in paesi come la Liberia [en] e il Myanmar [en]. Le loro indagini hanno rivelato che l'acquisto di terreni è frequentemente basato su documenti falsi e autorizzazioni concesse in violazione delle leggi locali. Casi simili sono stati riportati da Oxfam che ha indagato sulle piantagioni di canna da zucchero in Brasile legate a Coca-Cola e PepsiCo [en], e da Friends of the Earth sugli ugandesi sfrattati dalle piantagioni di olio di palma di Wilmar International [en].

I sostenitori di questi investimenti fondiari affermano che sono opportunità reciprocamente vantaggiose, perché possono portare molto lavoro in comunità rurali povere e al tempo stesso incoraggiare lo sviluppo di infrastrutture, scuole e strutture sanitarie. I difensori dei diritti sui terreni mettono invece in evidenza i collegamenti tra l'acquisto di terreni, la corruzione, la distruzione dell'ambiente e i conflitti locali, mettendo in dubbio la legittimità dell'esproprio di terreni a comunità che sono già emarginate. Secondo l'IFPRI (International Food Policy Research Institute) [en], gli accordi per la concessione di 1,3 milioni di ettari di terreno in Madagascar, per la coltivazione di mais e olio di palma, potrebbero aver contribuito ai conflitti culminati nel colpo di stato del 2008 e nella successiva crisi politica ed economica.


Organizzazioni come Global Witness stanno chiedendo l'istituzione di leggi internazionali che rendano più trasparenti le cessioni di terreni, e proteggano i diritti e i mezzi di sostentamento delle comunità locali. Nel frattempo, l’IFPRI ha invitato [en] i piccoli proprietari a intraprendere azioni collettive forti, con il sostegno della società civile, come strategia per promuovere migliori politiche nazionali e locali relative all'uso e ai diritti di proprietà dei terreni.

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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
Karolle Rabarison  tradotto da Amanda Mazzinghi

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Articolo tratto interamente da 
Global Voices