mercoledì 28 settembre 2016

La Luna si sarebbe formata nel corso di un evento catastrofico


Articolo da OggiScienza

APPROFONDIMENTO – La Luna ha catturato l’attenzione dell’umanità fin dal lontano passato, tanto che alcune suddivisioni del tempo come settimane e mesi hanno la loro origine proprio nello osservazione dei moti lunari. Del resto si tratta del corpo celeste più vicino alla Terra e dell’astro più luminoso dopo il Sole, ma il suo fascino va al di là del chiarore argenteo della sua luce. L’unico satellite naturale della Terra infatti rappresenta un’anomalia nel Sistema Solare di difficile spiegazione e il tentativo di comprendere la sua origine ha prodotto diverse teorie. Nessuna di queste però fino a oggi è riuscita a essere del tutto convincente e in accordo con le osservazioni. Una ricerca condotta da Kun Wang e Stein Jacobsen, geochimici rispettivamente della Washington University e della Harvard University ha però finalmente permesso di fare maggiore luce sulla questione. I risultati pubblicati sulla rivista Nature suggeriscono che la Luna si sarebbe formata nel corso di un evento catastrofico che ha quasi disintegrato il nostro pianeta circa 4,5 miliardi di anni fa e altro non sarebbe che una parte del mantello della proto-Terra vaporizzato dall'impatto.

A un’analisi sommaria del Sistema Solare, la Terra spicca immediatamente, come Saturno con i suoi anelli, per una particolarità molto evidente: la Luna. Il sistema Terra-Luna infatti da lontano appare quasi come un pianeta doppio, cosa molto evidente dalle immagini del nostro pianeta ottenute dalle zone esterne del Sistema Solare. Perché un satellite come la Luna dovrebbe risaltare così tanto? Dopo tutto nel corso degli anni sono stati scoperti centinaia di satelliti nel Sistema Solare – alcuni, come Ganimede e Titano, anche di dimensioni maggiori molto maggiori di quelle lunari.

La particolarità della Luna sta nella posizione nel Sistema Solare e soprattutto nelle sue proporzioni rispetto alla Terra. Di tutte le centinaia di satelliti scoperti solo tre orbitano attorno ai pianeti rocciosi interni, il resto fa parte dei complessi sistemi satellitari dei giganti gassosi. Pensiamo agli altri due satelli interni, Phobos e Deimos, che ruotano attorno a Marte: sono niente più che corpi celesti di qualche km di diametro, nulla di paragonabile alla Luna. Anche la stragrande maggioranza dei satelliti che orbitano attorno ai giganti gassosi è di piccole o piccolissime dimensione. Un numero esiguo però ha dimensioni notevoli, ma tra questi solo quattro hanno massa maggiore di quella lunare. Ciò che li distingue però dalla Luna è il rapporto di massa con il loro pianeta. La massa di Ganimede è infatti quasi 13 000 volte inferiore rispetto a quella di Giove, mentre quella della Luna è solo 81 volte inferiore rispetto a quella terrestre.

Se confrontata con altri satelliti del Sistema Solare, la Luna è troppo grande rispetto al pianeta attorno a cui orbita e ciò rende difficile spiegare la sua origine. I piccoli satelliti di Marte, per esempio, sono asteroidi catturati dal campo gravitazionale del pianeta. Quelli in orbita attorno ai giganti gassosi in parte si sono formati dai dischi di materiale in caduta sui pianeti durante la formazione del Sistema Solare, in parte sono corpi celesti catturati dal campo gravitazionale. In questo scenario non sorprende che il satellite più grande, Ganimede, si sia formato proprio attorno dal disco di accrescimento del pianeta più grande, cioè Giove.


E la Luna? Non potrebbe essere stata catturata anch'essa o essersi formata insieme alla Terra accrescendosi dal materiale che stava cadendo a formare il nostro pianeta? Queste due semplici possibilità della cattura e dell’accrescimento sono state considerate dagli scienziati, tuttavia per le caratteristiche della Luna sono da sempre sembrate poco convincenti.


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Fonte: OggiScienza


Autore: 
Vincenzo Senzatela

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da
 OggiScienza



1 commento:

  1. Al di là dell'articolo di per se interessante, esaustivo e riflessivo insieme, penso che questo sia un quesito a cui solo una mente eccelsa e predisposta alla materia può rispondere! io, da comune mortale, mi limito ad osservarla nel suo eterno fascino sotto un cielo di stelle ...
    complimenti.

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