giovedì 17 settembre 2015

I lavoratori sfruttati della Buona Scuola

 
Articolo da Zeroviolenza

Marco Omizzolo e Roberto Lessio, Zeroviolenza
17 settembre 2015

La Buona Scuola renziana parte a dir poco con il piede sbagliato. In primis per la sua natura ricattatoria. Poi perché lascia inalterati problemi storici che sarebbe stato utile invece risolvere definitivamente, a partire dalle condizioni degli studenti e di lavoro degli insegnanti, dei vari operatori scolastici e delle lavoratrici e lavoratori delle pulizie.

Il ruolo di questi ultimi è fondamentale per garantire le condizioni minime di vivibilità delle scuole italiane. Sono invece lavoratori considerati quasi di serie B, forse perché dipendenti di società private che vincono appalti pubblici spesso milionari sulle quali il controllo e la vigilanza pubblica lascia assai a desiderare. Società e aziende che sfruttano i propri lavoratori, pagati con ritardi anche di vari mesi, maltrattati sino a determinarne uno stato di frustrazione e subordinazione, privati di alcuni diritti fondamentali. A sollevare il caso ci pensano ora i sindacati.

La Filcams Cgil insieme alla Fisascat Cisl e alla Uiltucs di Latina e Frosinone denunciano infatti le gravi condizioni economiche e lavorative nelle quali si trovano circa mille lavoratori e lavoratrici appalti storici ed ex Lsu che operano nelle pulizie dei plessi scolastici delle rispettive Province. Sollevando il velo di ipocrisia che copre storie di sfruttamento e prevaricazione emerge un quadro sconcertante, che spinge ad auspicare l'interessamento della Magistratura e dell'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione, guidata dall'ex PM anti-camorra Cantone).

Indispensabile inoltre è un maggiore impegno del governo, la cui azione è risultata invece sinora assai deludente. Gli incontri con il Ministero dell'Istruzione alla presenza del Ministero del Lavoro, con l'Ufficio Scolastico Regionale, con il Prefetto di Frosinone e l'Ispettorato del Lavoro, insieme alle manifestazioni, denunce, comunicati stampa e all'incontro tenutosi presso la Presidenza del Consiglio in data 31 luglio 2015, fanno sapere i sindacati, non hanno sortito effetti. Addirittura, dall’ultimo incontro avuto con il Ministero dell'Istruzione il 06 agosto scorso, la situazione sarebbe peggiorata.

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Fonte: Zeroviolenza

Autore: Marco Omizzolo - Roberto Lessio


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Articolo tratto interamente da Zeroviolenza
 

 

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