domenica 20 settembre 2015

Dov’è l’umanità dell’Europa?

Migrants in Hungary 2015 Aug 014

Articolo da Progetto Melting Pot Europa 

Reportage dalla staffetta #overthefortress: confini chiusi, proteste ed assenza di informazione.

"Quanti bambini sono ancora presenti?" Bilal ci risponde un centinaio. Ne vediamo parecchi aggirarsi tra le tende, i più piccoli, nati pochi mesi fa, sono accuditi amorevolmente dalle madri, al riparo dal sole cocente che sfiora i 40°. Partorire e nascere in un viaggio così duro e provante: solo a pensarci fa venire i brividi. È la testimonianza di quanta forza e coraggio hanno queste persone sospese per un lasso di tempo non prevedibile tra la vita e la morte. Altri bambini giocano tra loro, notiamo dei neonati nell’angolo morbido allestito dai volontari sotto un gazebo. I pochi rubinetti dell’acqua aiutano a combattere la calura.
Siamo al valico serbo ungherese tra Horgos e Roszke, teatro di una pagina buia della storia dell’Europa fortezza.
Le cariche brutali della polizia ungherese contro le donne e i bambini che avevano oltrepassato la barriera hanno certamente lasciato il segno, in tanti hanno deciso di incamminarsi verso i valichi di Sombor / Beli Manastir, Tovarnik e Batina / Bezdan, ma un gruppo nutrito di persone non desiste. Sono sedute per terra, davanti a loro la cancellata rinforzata dal filo spinato tagliente. Hanno cartelli con scritto "dove sono i diritti umani", "niente cibo niente acqua, staremo qua per sempre", "per favore Merkel aiutaci", "non abbiamo più case, dovremo vivere qua", "questa è una vergogna per l’Europa".
Ci dicono di essere in sciopero della fame, chiedono di passare, sono stremati e privi di informazioni ufficiali e riscontrabili. Per Orban, il capo del governo ungherese, la linea della fermezza però non è negoziabile, il confine rimane chiuso e presidiato da un numero spropositato di poliziotti.
Le persone rimaste accampate in questo valico sono ancora quattrocento.
A dare supporto un esiguo numero di volontari locali, assieme a dei ragazzi tedeschi, cechi, ungheresi che, oltre ad aver allestito lo spazio bimbi, distribuiscono cibo e acqua potabile. Nessuna organizzazione non governativa è presente, poco il personale medico della Croce Rossa con un’ambulanza al seguito.


Continua la lettura su Progetto Melting Pot Europa


Fonte: Progetto Melting Pot Europa

Autore: redazione Progetto Melting Pot Europa


Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)


Articolo tratto interamente da Progetto Melting Pot Europa

Photo credit Gémes Sándor/SzomSzed [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

 

2 commenti:

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.