giovedì 18 dicembre 2014

La Spagna approverà la legge anti-protesta più repressiva d’Europa

#StopLeyMordaza en Sol
 
 
Articolo da Valigia Blu

Il Congresso dei deputati spagnolo ha approvato giovedì la discussa Legge di sicurezza cittadina, un progetto legislativo molto caro al Governo Rajoy e ai nostalgici di Francisco Franco, che è riuscito a raccogliere attorno a sé il rifiuto unanime dei collettivi più diversi fra loro: tutti i partiti dell’opposizione, collettivi e movimenti cittadini, Amnesty International, sigle sindacali e addirittura sindacati di polizia. La legge è passata con i soli voti dei Partito Popolare, che gode della maggioranza assoluta in entrambe le camere. La prossima tappa sarà il voto del Senato, ridotto de facto a mero formalismo burocratico.

Secondo un sondaggio condotto da Metroscopia, l’82% degli intervistati si dice contrario alla legge così com’è e chiede che venga modificata o cancellata. Da quando è stata presentata, pochi mesi fa, concetti come “legge bavaglio”, “ritorno al franchismo” e repressione dei cittadini sono diventati sempre più frequenti nel dibattito pubblico. E non a torto. La Legge di sicurezza cittadina limita i diritti fondamentali di dissenso e di libertà d’espressione, dando al Governo il potere di punire i cittadini per via amministrativa (senza una sentenza del giudice quindi), con sanzioni che vanno dai 100 ai 600.000 euro, e introduce una serie di illeciti gravi come: organizzare riunioni in luoghi pubblici allo scopo di manifestare malcontento, fotografare o filmare gli agenti di polizia con il proprio telefono cellulare, manifestare davanti al Parlamento, gridare o cantare durante una manifestazione “clandestina”, usare su Twitter l’hashtag di una protesta non autorizzata, manifestare con la propria divisa di lavoro (vale per medici, vigili del fuoco, polizia, etc.), cercare di impedire uno sfratto, etc.
La norma ricorda la Legge d’ordine pubblico del 1959 imposta dai franchisti, da cui riprende alcuni aspetti essenziali come la delega della potestà sanzionatoria al Ministero degli Interni e il carattere intimidatorio-repressivo che ne sta alla base. In altre parole: il fatto che si possa multare una persona fino a 600.000 euro per via amministrativa, senza dover passare per un tribunale, sarebbe secondo molti esperti una chiara violazione dei diritti giudiziari dei cittadini. “Questa legge è innecessaria, viola la giurisprudenza europea e la convenzione europea dei diritti umani e cancella diritti fondamentali come quello di manifestazione e di riunione”, ha dichiarato in aula il giorno dell’approvazione un deputato del partito centrista UPyD.
La testimonianza delle forze dell’ordine coinvolte sarà considerata prova sufficiente per procedere alla sanzione. Nel caso di impossibilità a pagare la multa si procederà d’ufficio al sequestro e alla vendita dei beni del “colpevole” (colpevole senza essere stato condannato in tribunale, è bene ricordarlo). Sarà possibile ricorrere per vie legali solamente dopo ‘aver saldato il conto’.

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Fonte: Valigia Blu

Autore: Marco Nurra

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Articolo tratto interamente da Valigia Blu

Photo credit Asamblea popular de carabanchel 15M caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


 

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