mercoledì 30 aprile 2014

Mozilla presenta il nuovo Firefox


Articolo da Mozilla blog ufficiale 

Mozilla è un’organizzazione no profit la cui missione è promuovere apertura, innovazione e opportunità sul Web. Mozilla lavora come comunità globale per creare prodotti come Firefox, che incarnano i valori della missione e per offrire maggiore controllo agli utenti, flessibilità e innovazione sul Web.

Nei quasi 10 anni trascorsi da quando è stato lanciato Firefox, questo è cresciuto fino a diventare il browser più fidato e più personalizzabile scelto da mezzo miliardo di persone in tutto il mondo.

Firefox è stato re-immaginato e ridisegnato per riflettere il modo in cui il Web viene fruito oggi e Mozilla è entusiasta di aver introdotto molte nuove caratteristiche tra cui un design elegante e divertente, un nuovo menu, una nuova modalità di personalizzazione e un servizio Firefox Sync migliorato e alimentato da Firefox Accounts.

Guarda il video ‘What’s new in Firefox?

Il primo elemento a saltare all’occhio in Firefox 29 è il nuovo design, che rende facile concentrarsi sul contenuto Web. Le schede sono raffinate e armoniose, per navigare sul Web più velocemente. È semplice distinguere quale scheda si sta visitando, mentre le altre schede passano in secondo piano per non essere di distrazione quando non vengono utilizzate.

Il menu di Firefox è stato spostato nell’angolo destro della barra degli strumenti e raggruppa tutti i controlli del browser in un solo luogo. Il menu include una funzione “Personalizza”, che trasforma Firefox in una potente modalità di personalizzazione, grazie a cui è possibile aggiungere o spostare qualsiasi funzione, servizio o componente aggiuntivo. Questo livello di personalizzazione di Firefox pone l’utente al comando della propria esperienza Web ed è ineguagliato da qualsiasi altro browser.

Il nuovo servizio Firefox Sync è un modo sicuro e facile di portare il proprio Firefox ovunque. Firefox Sync permette di accedere alla cronologia della Barra degli Indirizzi Intelligente, alle password salvate, ai segnalibri, alle schede aperte e dati dei moduli su tutti i propri computer e dispositivi mobili Android. È alimentato da Firefox Accounts e semplifica il processo di installazione e sincronizzazione del dispositivo.

Mozilla ha rivisto ogni parte di Firefox, rendendo tutto più piacevole e più facile da usare – anche i segnalibri. È possibile creare segnalibri con un solo clic e gestirli dallo stesso luogo.

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Fonte: Mozilla blog ufficiale


Autore: team di supporto


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Articolo tratto interamente da Mozilla blog ufficiale




martedì 29 aprile 2014

Citazione del giorno


"Certi uomini vedono le cose come sono e dicono: perché? Io sogno cose mai esistite e dico: perché no?"
 
George Bernard Shaw
 

lunedì 28 aprile 2014

Comunicazione urgente a tutti gli amici blogger



Mi ha contattato Artemisia1984 con il seguente commento:

Ciao Cavaliere, scusami l'intrusione fuori tema al tuo post... Sono Artemisia1984 del blog In my dreams...anche se il nick che compare giù è diverso sono sempre io! A seguito di una violazione del mio account di posta gmail, con modifiche credenziali di accesso e di recupero, e successivamente eliminazione dell'account e dei blog ad esso collegati, ho dovuto creare un altro account e nuovi blog caricandovi le copie di backup che avevo fatto (grazie a un tuo vecchio post...). Avendo i nuovi blog nuovi indirizzi ho perso tutti i miei follower a cui nn arrivano più i miei aggiornamenti e io stessa ho perso la lista contatti. Ora di te e di altri ricordo il nick e il blog e sono in grado di contattarvi per il resto non so come fare...vorrei chiederti innanzitutto se ti va di riaggiungerti al mio blog e quando hai tempo, se puoi scrivere un post provvisorio che spieghi la mia situazione, e rimandi ai miei nuovi blog perchè ricordo che avevamo dei lettori comuni. I nuovi indirizzi sono:


http://inmydreamsartemisia1984.blogspot.it/

http://oggicosacucinoartemisia1984.blogspot.it/

Ti ringrazio, ciao

Artemisia1984 da oggi....Miss Artemisia!



Molti amici erano in comune, quindi invito tutti a far girare questo post e andare nei nuovi blog creati.


domenica 27 aprile 2014

Ogni domanda può avere la sua risposta




"Ogni domanda può avere la sua risposta. Basta perciò riflettere. Nella discussione ci si deve trincerare in questi casi dietro la difficoltà che a rispondere a certe domande hanno sentito anche i grandi pensatori. Se si volesse far supporre di poter rispondere vittoriosamente a ogni obbiezione, si sarebbe semplicemente dei vanitosi vuoti e insulsi."

Antonio Gramsci

 

Le Alpi


awesome alps from Greg Kiss on Vimeo.

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Vita delle farfalle


4k LIFE_butterly from Wanho Lim on Vimeo.

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Ogni persona...



"Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un pò di se e si porta via un pò di noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso."


Jorge Luis Borges
 
 

Colombia: la resistenza degli operai della Cristar Sas



Articolo da Peacelink 

È il 24 ottobre 2011, quando i lavoratori colombiani dell’impresa Cristar Sas presentano una denuncia circostanziata di fronte al Ministerio de la Protección Social: la filiale della multinazionale statunitense Owens Illinois è sotto accusa per le ripetute violazioni dei diritti sindacali degli operai.

Poco più di un mese dopo, gli operai che avevano sporto denuncia contro l’impresa, vengono licenziati, e, ovviamente, le loro richieste restano inascoltate: chiedevano il diritto ad avere i contributi per la pensione, attrezzature che permettessero loro di poter lavorare in sicurezza e il diritto ad affiliarsi ai sindacati. In poche parole, esigevano ciò che gli spettava, cioè il diritto ad un lavoro degno. Da allora, 22 novembre 2011, gli operai licenziati si sono accampati nelle vicinanze della fabbrica promuovendo la Carpa de la Solidaridad y la Resistencia, uno spazio sociale che ha rappresentato un simbolo non solo per l’intero movimento di Guadalajara de Buga, la città del dipartimento colombiano Valle del Cauca (nella zona occidentale del paese) dove ha sede Cristar Sas, ma si è tramutata in una nuova forma di resistenza al neoliberismo a cui hanno aderito i vari governi succedutisi alla guida della Colombia. Cristar Sas controlla circa il 70% della produzione nazionale di cristalleria: produce quotidianamente brocche, bicchieri e calici. Di fronte ad una produzione continua e senza soste, gli operai erano costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno, i salari rimanevano bassi, i contributi inesistenti e, di conseguenza, ne derivavano pensioni da fame. È in questo contesto che la maggior parte dei lavoratori di Cristar Sas decide di dar vita al Sindicato de Trabajadores Disponibles y Temporales (Sintradit). L’impresa rispose licenziando all’istante tutti gli operai che avevano aderito al sindacato, gettati in mezzo alla strada da un giorno all’altro. Fu allora che nacque la Carpa de la Solidaridad y la Resistencia, un picchetto che prosegue, ancora oggi, al di fuori della fabbrica, in attesa di un reintegro che tarda a venire, anche per la complicità dei sindacati ufficiali con i vertici dell’impresa.

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Fonte: Peacelink



Autore: David Lifodi

Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da Peacelink
 
 

Silkwood: recensione del film



Silkwood è un film del 1983 diretto da Mike Nichols.

Trama 

Karen Silkwood lavora come operaia all'impianto di produzione di combustibile nucleare Cimarron Fuel Fabrication Site, di proprietà della Kerr-McGee, vicino Crescent, in Oklahoma. Nella fabbrica ci sono varie linee di produzione riguardanti la lavorazione di uranio e plutonio grezzi e semilavorati, fino alla produzione delle barre di combustibile per le centrali nucleari: un'attività che comporta il pericolo costante di esposizioni alle radiazioni. Divide la casa con due colleghi di lavoro: il suo ragazzo Drew Stephens e l'amica Dolly Pelliker. Karen, per colpa di un passato a base di alcol e droga, si è divisa dal marito che vive lontano ed ha la custodia dei tre figli. Dopo lo shock di essere rimasta contaminata, grazie all'attivismo sindacale trova una nuova ragione di vita, inizia quindi una ricerca delle anormalità nella gestione dell'impianto che la mette contro i suoi stessi colleghi, del tutto ignoranti delle conseguenze derivanti dall'esposizione massiva al plutonio e soprattutto timorosi di rimanere senza lavoro. Karen rimane quindi più volte contaminata in maniera misteriosa e tracce di radioattività vengono trovate anche a casa. La dirigenza dell'impianto si offre di aiutarla a patto di un impegno formale a non rivelare nulla che riguardi l'attività dell'impianto. Lei rifiuta e continua la sua lotta, decisa a mostrare ad un giornalista contattato dal sindacato le prove raccolte. Purtroppo muore in un misterioso incidente di auto la sera in cui l'avrebbe dovuto incontrare. I titoli di coda riportano che "Le circostanze precise della morte di Karen sono sconosciute. Non è dato sapere se avesse dei documenti con sé, non ne venne ritrovato nessuno - un'autopsia ha rivelato un alto livello di tranquillante Methalqualone e di alcol nel sangue. La polizia dell'Oklahoma registrò la sua morte come incidente automobilistico isolato - un anno dopo l'impianto è stato chiuso".

Curiosità sul film

Il film è tratto dalla storia vera di Karen Gay Silkwood, attivista sindacale americana morta nel 1974.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Proverbio del giorno


Il sazio non crede al digiuno.
 
 

sabato 26 aprile 2014

A Verona è vietato aiutare i senzatetto




Il sindaco Flavio Tosi, ha vietato la distribuzione di cibo e bevande ai senzatetto, nelle aree del centro storico di Verona, pena una multa che può arrivare fino a 500 euro. Il primo cittadino della città scaligera ha voluto anche chiarire che non si tratta di un provvedimento contro i bisognosi, ma per problemi d'igiene e di ordine pubblico.

Dopo questa breve premessa di cronaca, penso che dovrei lasciare una mia opinione in merito, visto l'ennesima vergogna di un paese incivile come l'Italia.

Questo fatto si somma ad altri episodi che avvengono ogni giorno nel belpaese e dove molti diritti sono calpestati, ma la cosa che più mi fa arrabbiare, che molti credono di vivere in un paese civile.

Voglio ricordare che il numero dei senzatetto è in costante aumento e tutto questo grazie a una crisi generata dai potenti, oltre ad una politica cieca e arraffona.

Adesso qualcuno inizia a parlare di decoro pubblico, ma dove sono quando si tratta di aiutare i più deboli e gli indifesi?

I maggiori aiuti arrivano sempre dal basso; mentre nelle stanze che contano, si parla solo di banche e finanziarie.

Cercasi umanità disperatamente...

Brasile: approvata la carta dei diritti del web

Marcocivilcamara

Articolo da Internazionale

In Brasile il parlamento ha approvato una legge per proteggere la privacy su internet e garantire a tutti i cittadini l’accesso alla rete. La presidente Dilma Rousseff ha firmato la cosiddetta costituzione di internet il 23 aprile, prima di parlare di neutralità della rete e protezione dei diritti umani durante una conferenza a São Paulo.

“Internet come la vogliamo è possibile solo in un’atmosfera di rispetto e protezione dei diritti umani”, ha dichiarato Rousseff in un comunicato. “L’approvazione di questa legge è un passo fondamentale per garantire la libertà, la privacy e il rispetto dei diritti degli utenti di internet. La legge garantisce la neutralità della rete, che è fondamentale per mantenere la natura libera e aperta della rete”, ha detto Rousseff.

La legge chiamata Marco civil da internet prevede un limite al numero di dati e metadati che possono essere raccolti e catalogati da parte delle aziende tecnologiche. In caso di violazione, le aziende possono essere portate in tribunale. I tribunali brasiliano possono ordinare alle aziende di cancellare e rimuovere certi dati degli utenti. La legge vieta, inoltre, di far pagare prezzi troppo alti per le applicazioni.

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Fonte: Internazionale


Autore: redazione Internazionale

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Articolo tratto interamente da Internazionale

Photo credit Gustavo Lima/Câmara dos Deputados [CC-BY-3.0], via Wikimedia Commons

Una questione di troppa flessibilità





Articolo da Sbilanciamoci.info

L’eccesso di flessibilità del lavoro ha distrutto negli ultimi anni occupazione e produzione precarizzando non solo i lavoratori e la domanda, ma anche le imprese
Mi dice mio figlio che dovrei essere più flessibile con lui. Sostiene mia moglie, invece, che lo sono troppo. Certo, lei parla da genitore. Ma, mi domando: non sarebbe anche un ottimo ministro del lavoro?
E sì, perché se dovessi fare lo stesso ragionamento sullo sviluppo economico italiano dell’ultimo ventennio, e le trasformazioni del mercato del lavoro dovrei arrivare alla sua stessa conclusione: il troppo storpia, e l’eccesso di flessibilità del lavoro ha finito per distruggere l’occupazione medesima e la produzione; ha precarizzato non solo i lavoratori e la domanda, ma anche le imprese; ha annientato la capacità del Paese di investire, creare valore aggiunto, progresso tecnologico e reddito; ha prosciugato la base su cui poggiano le colonne dello stato sociale e del welfare.
Per essere concreto, dovrei riflettere sulla visione minimalista delle attuali politiche economiche, fiscali e monetarie, sulle discutibili privatizzazioni, sulla politica industriale (evocata e mai realizzata) e su quella del lavoro, ossia su ciò che denominiamo il “modello di sviluppo”. E la domanda - come si dice - sorge spontanea: ma in Italia negli ultimi due decenni abbiamo avuto un modello di sviluppo, o gli interventi sono stati solo estemporanei? E lo abbiamo oggi? La politica - quella con la p maiuscola - è stata capace di elaborare schemi interpretativi, che ponessero al centro della riflessione economica, e quindi come azioni di governo, il benessere della collettività, la crescita sostenibile e, dunque, il lavoro come manifestazione unica e particolare dell’uomo, e della sua dignità e realizzazione, anziché come scarno “input” produttivo? Amareggiato concludo, ovviamente, che non è così, e che la confusione regna sovrana.
Il dibattito politico di questi giorni non ci solleva, difatti, dallo sconforto. Come è possibile continuare a sostenere, nelle parole del Governo, che il Jobs Act risolverà in un sol colpo il problema dell’occupazione e della produttività, rilanciando la crescita?
La trovo una affermazione francamente curiosa perché i due fattori – produttività del lavoro e occupazione - sono legati tra loro, ma ahimè, in una relazione complessa che non sempre procede nella direzione auspicata. Per essere chiari, la produttività e l’occupazione determinano il Pil di un paese. E la produttività dipende dagli investimenti, dal progresso tecnologico, e anche dalla distribuzione del reddito. Perciò, le differenze nel Pil di diversi paesi – pensiamo a quelli dell’eurozona - dipendono dalle diverse composizioni di questi fattori. Per esempio, a parità di occupazione, due paesi potrebbero avere Pil diversi determinati dalla diversa produttività del lavoro.
Allora, guardo ai dati dell’economia italiana con attenzione – così come abbiamo fatto con V. Comito e N. Paci nel libro Un paese in bilico. L’Italia tra crisi del lavoro e vincoli dell’euro, (Ediesse, 2014) – ed emerge che in Italia la flessibilità del lavoro è aumentata dalla metà degli anni novanta per essere oramai da un decennio (secondo i dati Ocse sintetizzati nell’indice Epl, Employment protection legislation) la più alta tra i paesi europei continentali, e di gran lunga superiore a quella di Germania e Francia. Eppure, nel nostro paese la produttività del lavoro si è ridotta drammaticamente negli ultimi due decenni fino ad essere la più bassa tra i paesi economicamente avanzati; e l’occupazione, cresciuta negli anni Novanta, e fino alla fine del 2007, con i contratti atipici a seguito della deregolamentazione, è tornata prepotentemente a diminuire con la crisi, raggiungendo oramai livelli insostenibili, e accompagnandosi alla regressione continua della produttività.

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Autore: Giuseppe Travaglini

Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da Sbilanciamoci.info

 

Paesaggi


Flowing Countryscapes from 3P time on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons




Berna hyperlapse


"Zu nachtschlafender Zyt" | Bern Hyperlapsed from studium-punctum on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno


"Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perche' nessuno sia piu' schiavo."

Gianni Rodari

venerdì 25 aprile 2014

Per combattere questo nuovo fascismo...



"Dimenticare significa perdere l’eredità di una lotta che è ancora inconclusa.
Non dimenticare obbliga a comprendere, a smascherare, a continuare quella lotta.
Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi."

 Ennio Sardelli (partigiano “Fuoco”)
 
 

giovedì 24 aprile 2014

Questo blog è antifascista



Io non amo il fascismo e le dittature, se volete inserire un banner vi ricordo questa iniziativa.


Lettera di Irma Marchiani (Anty) al fratello

 
Articolo da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

Sestola, da la "Casa del Tiglio", 10 agosto 1944

Carissimo Piero, mio adorato fratello,
la decisione che oggi prendo, ma da tempo cullata, mi detta che io debba scriverti queste righe. Sono certa mi comprenderai perché tu sai benissimo di che volontà io sono, faccio, cioè seguo il mio pensiero, l’ideale che pur un giorno nostro nonno ha sentito, faccio già parte di una Formazione, e ti dirò che il mio comandante ha molta stima e fiducia in me. Spero di essere utile, spero di non deludere i miei superiori. Non ti meraviglia questa mia decisione, vero?
Sono certa sarebbe pure la tua, se troppe cose non ti assillassero. Bene, basta uno della famiglia e questa sono io. Quando un giorno ricevetti la risposta a una lettera di Pally che l’invitavo qui, fra l’altro mi rispose "che diritto ho io di sottrarmi al pericolo comune?" È vero, ma io non stavo qui per star calma, ma perché questo paesino piace al mio spirito, al mio cuore. Ora però tutto è triste, gli avvenimenti in corso coprono anche le cose più belle di un velo triste. Nel mio cuore si è fatta l’idea (purtroppo non da troppi sentita) che tutti più o meno è doveroso dare il suo contributo. Questo richiamo è così forte che lo sento tanto profondamente, che dopo aver messo a posto tutte le mie cose parto contenta.
"Hai nello sguardo qualcosa che mi dice che saprai comandare", mi ha detto il comandante, "la tua mente dà il massimo affidamento; donne non mi sarei mai sognato di assumere, ma tu sì". Eppure mi aveva veduto solo due volte.
Saprò fare il mio dovere, se Iddio mi lascierà il dono della vita sarò felice, se diversamente non piangere e non piangete per me.
Ti chiedo una cosa sola: non pensarmi come una sorellina cattiva. Sono una creatura d’azione, il mio spirito ha bisogno di spaziare, ma sono tutti ideali alti e belli. Tu sai benissimo, caro fratello, certo sotto la mia espressione calma, quieta forse, si cela un’anima desiderosa di raggiungere qualche cosa, l’immobilità non è fatta per me, se i lunghi anni trascorsi mi immobilizzarono il fisico, ma la volontà non si è mai assopita. Dio ha voluto che fossi più che mai pronta oggi. Pensami, caro Piero, e benedicimi. Ora vi so tutti in pericolo e del resto è un po’ dappertutto. Dunque ti saluto e ti bacio tanto tanto e ti abbraccio forte.

Tua sorella Paggetto

Ringrazia e saluta Gina.



Tratto da | Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI.


Fonte: Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - INSMLI

Alcune stime della partecipazione femminile alla Resistenza



Voglio ricordare tutte le donne che hanno partecipato attivamente nei gruppi partigiani e spesso dimenticate.

Ecco alcune stime:



Fonte dati: Wikipedia

25 aprile: ecco alcuni appuntamenti in varie città


mercoledì 23 aprile 2014

La lunga notte del '43: recensione del film

Castello Estense nella notte

La lunga notte del '43 è un film del 1960 diretto dal regista Florestano Vancini.

Trama 

In una Ferrara avvolta in un clima freddo, reso ancor più tetro dal fantasma di una guerra ormai persa, nel novembre del 1943 dalla finestra della sua abitazione, il dottor Pino Barilari, titolare dell'omonima farmacia sottostante, presso la quale ha per anni lavorato prima che una malattia venerea lo consumasse riducendolo all'invalidità, scruta la monotona vita cittadina facendosi beffa di chiunque passi sotto il suo sguardo.
La bella e giovane Anna, moglie di Barilari, incontra per caso Franco, suo spasimante prima dell'infelice matrimonio che la costringe ad una vita da reclusa. La fiamma tra i due si riaccende e Franco, scappato dopo l'8 settembre e costantemente a rischio di cadere nelle maglie del rastrellamento, pare sinceramente interessato alla conturbante signora Barilari.
Sul corso principale di Ferrara, sotto gli occhi vigili di Barilari, si consuma una tragedia: l'inquietante e diabolico Carlo Aretusi, detto "Sciagura", ambisce a sostituire il federale fascista di Ferrara, Console Bolognesi, da lui ritenuto un imbelle burocrate. Attraverso un'imboscata ordita da Aretusi e portata a termine dal fido Vincenzi, Bolognesi viene eliminato.
Subito a Ferrara accorrono le squadre fasciste da altre città, inviate direttamente da Verona, dove si sta svolgendo il congresso costitutivo del Partito Fascista Repubblicano. Su indicazione di Aretusi vengono arrestati, come capri espiatori, alcuni antifascisti ferraresi e tra questi l'avvocato Villani, padre di Franco.
Gli antifascisti vengono fucilati nella notte resa fredda e deserta dal clima rigido, il coprifuoco ed il terrore, proprio davanti al muretto del Castello Estense e sotto gli occhi di Barilari, sveglio e davanti alla sua finestra, che assiste impotente prima al massacro e poi al ritorno di Anna, reduce da una notte passata con Franco.
Anna, consapevole che Barilari ha visto tutto, gli chiede di denunciare l'accaduto gridandogli in faccia il suo disprezzo e la sua felicità ritrovata nella nuova relazione; fugge poi da Franco per raccontargli che esiste un testimone dell'assassinio di suo padre ma Franco prima la tratta con freddezza poi, davanti alla prospettiva di conoscere la verità, la scaccia.
Anna torna a casa sconvolta, giusto in tempo per scorgere che Aretusi ha fatto visita a suo marito. L'intento di "Sciagura" è di sapere se Barilari ha visto l'accaduto ma, forse per proteggere la moglie, l'ex farmacista nega. Anna, inconsapevole del drammatico colloquio fra i due, nota solo un cenno che Aretusi fa dalla strada a Barilari e, ritenendolo uno squallido gesto d'intesa, rifiuta di salire e cambia direzione. Solamente il farmacista che lavora con lei, e che da sempre ne è segretamente innamorato, tenta di dissuaderla dall'abbandonare la sua casa ma inutilmente e la bella signora Barilari se ne va per sempre sentendosi delusa da tutti e sconfitta.

L'amore



"L'amore e' un fumo che si leva dal respiro degli amanti , e quando la nebbia si dirada si tramuta in fuoco che sfavilla nei loro occhi,e quando ostacolato e' un mare riempito dalle lacrime degli occhi di quelli stessi amanti. E cos'altro puo' essere l'amore se non una segreta pazzia, una opprimente amarezza e una benefica dolcezza."

William Shakespeare
 
 

Tolto il segreto di Stato su molte stragi italiane

Stragedibologna-2

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

22 aprile 2014

L'Italia ha fatto un altro passo in avanti nel campo della declassificazione di cartelle riservate, infatti oggi pomeriggio è stata la volta delle cartelle che riguardano molte delle più gravi e recenti stragi della nostra storia.

Oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, in compresenza con il sottosegretario Marco Minniti e il direttore del DIS Giampiero Massolo, ha firmato la nuova direttiva che impone la declassificazione (ossia la rimozione del segreto di Stato) di tutti gli atti relativi alle seguenti stragi:
Potrebbe sembrare che queste stragi siano lontane dai giorni nostri, ma per i tempi di pubblicazione di tali fascicoli riservati la lontananza è del tutto relativa: è sufficiente pensare che la strage del rapido 904 è avvenuta "solo" trent'anni fa, eppure ci sono nel mondo fatti per i quali s'implora di far chiarezza da decenni e decenni.
La mossa di rendere pubblici così tanti atti di così tante stragi in un colpo solo è, a detta di Renzi, uno dei punti qualificanti per trasparenza ed apertura di questo governo.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit Beppe Briguglio, Patrizia Pulga, Medardo Pedrini, Marco Vaccari (http://www.stragi.it/index.php?pagina=associazione&par=archivio) [GFDL o CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

martedì 22 aprile 2014

Aprile


April from Siim Janes on Vimeo.


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I colori dell'Alaska


Technicolour Alaska from Alexis Coram on Vimeo.


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Istat: un milione di famiglie senza reddito

 
Articolo da Soldiblog.it
 
L’Istat ha diramato i dati relativi al 2013 dai quali emerge in Italia 1 milione e 13mila famiglie non ha alcun reddito da lavoro, questo significa che nessuno dei componenti del nucleo famigliare e che è attivo sul mercato del lavoro ha un’occupazione. Rispetto al 2012 questo dato è aumentato del 18% (erano 955mila).

In particolare, sono 491mila le coppie con figli senza reddito da lavoro e 213mila sono i nuclei famigliari con un solo genitore, cui si vanno ad aggiungere 83mila coppie senza prole e 295mila single.

In termini assoluti, dunque, il dato del numero di famiglie in cui tutte le forze lavoro sono disoccupate è aumentato di 175mila unità e rispetto a due anni prima l’incremento è addirittura del 56,5%.

598mila di queste famiglie si trovano al Sud, mentre al Centro sono 189mila e al Nord 343mila. I dati sono tristemente in aumento in tutta Italia.
Non potendo contare su un reddito da lavoro, in genere per sopravvivere queste famiglie fanno affidamento alle pensioni di qualcuno dei membri del nucleo che si è ritirato dal mercato attivo, oppure su redditi da capitale (per esempio affitti di case o altre proprietà), o ancora usufruiscono di indennità di disoccupazione.

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Fonte: Soldiblog.it


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Articolo tratto interamente da Soldiblog.it

Notizie dal web




Proverbio del giorno


"Ciò che insegna la natura, non si dimentica facilmente."
 
 

domenica 20 aprile 2014

La pace contro la guerra


 



"Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra."


Sandro Pertini

Tratto da | Messaggio di fine anno agli Italiani del 1979

Mentre andavo di Johann Wolfgang Goethe



Mentre andavo

Andavo per i campi
così, per conto mio,
e non cercare niente
era quello che volevo.

E lì c'era un fiorellino,
subito lì, vicino,
che nella vita mai
ne vidi uno più bello.

Volevo coglierlo,
ma il fiore mi disse:
possiedo radici,
e sono ben nascoste.

Giù nel profondo
sono interrato;
per questo i miei fiori
son belli tondi.

Non so amoreggiare,
non so adulare;
non cogliermi devi,
ma trapiantare.

Johann Wolfgang Goethe

sabato 19 aprile 2014

Luna rossa


Blood Moon 4K from Henry Jun Wah Lee / Evosia on Vimeo.

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Immersi nel verde


I Like Green from PliersPictures on Vimeo.

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Citazione del giorno


"Le persone sono sempre persone, non tasti di pianoforte. Perché nessuno può schiacciarci per suonare la musica che piace a loro."

Fëdor Dostoevskij
 
 

È deceduto Gabriel García Márquez, aveva 87 anni

Gabriel Garcia Marquez2 (2009)

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Venerdì 18 aprile 2014

Gabriel García Márquez, scrittore, giornalista e Premio Nobel per la letteratura colombiano, è deceduto nella giornata del 17 aprile 2014 a Città del Messico a causa dell'aggravarsi di una polmonite. Secondo alcune indiscrezioni, lo scrittore era affetto da tumori incurabili al polmone e al fegato.
Lo scrittore, già affetto da demenza senile e da Alzheimer da un paio d'anni, precedentemente ha dovuto subire un ricovero alla clinica Salvador Zubirán della Città del Messico dall'inizio del mese fino all'otto di aprile per un'infezione polmonare e alle vie urinarie e per colpa di una disidratazione. Sottoposto alla cura con antibiotici rispondeva bene ai trattamenti, come confermato nei giorni scorsi sia dalle autorità sanitarie messicane che dai suoi familiari, come il figlio Gonzalo Garcia Bacha e la moglie Barranquilla Mercedes Barcha.
Diversi giorni dopo il ricovero, i suoi familiari comunicarono che la salute di Márquez era stabile, nonostante la fragile situazione in cui si trovava.
L'episodio del ricovero presso la clinica ha attirato subito l'attenzione dei media mondiali e lo scrittore ricevette gli auguri di pronta guarigione dal presidente del Messico Enrique Peña Nieto e dal presidente della Colombia Juan Manuel Santos.
Non da meno fu la reazione della stampa mondiale al decesso del premio Nobel e diversi sono i capi di Stato che hanno pubblicato i loro omaggi sui propri profili Twitter come il presidente dell'Ecuador Rafael Correa, presidente del Perù Ollanta Humala, l'ex presidente del Cile Sebastián Piñera e l'ex presidente della Colombia Álvaro Uribe Vélez. L'hanno ricordato, inoltre, la cantante Shakira e Jaime Abello, responsabile della Fondazione Gabriel Garcia Marquez per il Nuovo Giornalismo Iberoamericano di Cartagena e braccio destro dello scrittore colombiano.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit Festival Internacional de Cine en Guadalajara (File:Gabriel Garcia Marquez (2009).jpg Flickr) [CC-BY-2.0], attraverso Wikimedia Commons



mercoledì 16 aprile 2014

Cina: migliaia di lavoratori scioperano nella fabbrica dei grandi marchi



In Cina migliaia di lavoratori sono scesi in piazza nella città di Dongguan, chiedendo maggiori tutele sociali. Gli operai in sciopero sono della fabbrica Yue Yuen Industrial (Holdings), nota azienda che produce calzature per marchi internazionali come Nike, Adidas e Timberland.
I lavoratori lamentano il livello dei pagamenti per le pensioni, l'assicurazione sanitaria, le indennità di alloggio e di risarcimento danni, chiedendo una retribuzione più equa e maggiori diritti.
Sicuramente questo fatto, fa ben sperare per il futuro e l'ora di dire basta al crescente cannibalismo di queste multinazionali senza scrupoli, pronti a sfruttare la vita e la dignità delle persone.
Quando di voi hanno visto lievitare i prezzi al dettaglio dei prodotti, mentre in questi anni le varie produzioni si spostavano nei paesi a minor costo.
Il problema non sono i costi della manodopera, ma la sete di denaro che il capitalismo ha prodotto.
L'aumento dei ricavi si è fatto sempre più ampio, mentre molti diritti sono calpestati e con l'intenzione di ripristinare una forma di schiavitù, che molti, illudendosi non credono.

In queste ore gli scioperi continuano e si potrebbero allargare presto.


Proverbio del giorno


L'ambizione e l'odio sono cattivi consiglieri.
 
 

martedì 15 aprile 2014

Immagini libere e condivisibili per blog


L'altro giorno vi avevo parlato di come fare una ricerca su Google per trovare immagini riutilizzabili nei propri post.
Oggi propongo una piccola lista per trovare risorse in rete gratis e mi raccomando sempre di leggere le condizioni nei siti segnalati.

Flickr

Nel famoso portale si possono trovare fotografie rilasciate con licenza Creative Commons.

Morguefile

Portale ricco d'immagini gratuite.

Stock.XCHNG - Freeimages

Basta una semplice registrazione per usufruire dell'enorme archivio.

New Old Stock Photos

Foto di dominio pubblico con diritti scaduti.

Freepixels

Altra ottima risorsa divisa in categorie.

PixelPerfectDigital

Anche questo sito offre tutto con licenza Creative Commons.

Stockvault

Altro sito da salvare nei preferiti.

Unsplash  

Dieci foto ogni dieci giorni e tutte con licenza Creative Commons 0.

Pixabay

Immagini di grande qualità e anche questo spazio con licenza Creative Commons 0.

DeviantArt

Anche qui puoi fare una ricerca per trovare immagini sotto licenza Creative Commons.

Wikimedia Commons

Archivio molto vasto, sicuramente un buon punto di partenza.

Open Photo

Foto con licenza Creative Commons.

Per altre risorse vi consiglio di leggere qui.

Ricordiamo Vittorio Arrigoni

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Vittorio Arrigoni (Besana in Brianza, 4 febbraio 1975 – Gaza, 15 aprile 2011)

 
"Qualcuno fermi questo incubo. Rimanere immobili in silenzio significa sostenere il genocidio in corso. Urlate la vostra indignazione, in ogni capitale del mondo «civile», in ogni città, in ogni piazza, sovrastate le nostre urla di dolore e terrore. C'è una parte di umanità che sta morendo in pietoso ascolto. Restiamo umani."

Vik

Photo credit ¡NO MÁS! caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



lunedì 14 aprile 2014

Le foreste di Chernobyl

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Articolo da Salva le Foreste

A Chernobyl il tempo sembra si sia fermato. A trent’anni dal disastro nucleare i boschi attorno alla centrale sono un ecosistema impazzito. Gli alberi morti non si decompongono, quelli ancora vivi crescono lentamente, gli uccelli hanno il cervello più piccolo, insetti e ragni sono più rari, mentre la contaminazione continua a espandersi man mano che la selvaggina si muove, come hanno dimostrato i cinghiali contaminati rinvenuti in Germania. Il tempo sembra cristallizzatosi anche per la scomparsa di batteri e funghi che guidano la decomposizione della materia organica, facilitandone il riciclo.

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Oecologia: "Abbiamo condotto una ricerca a Chernobyl dal 1991 e abbiamo notato un significativo accumulo di rifiuti organici nel corso del tempo " si legge nello studio. Nella cosiddetta Red Forest- dove il colore dei pini è virato sul rosso, poco prima della morte di tutti gli alberi, i tronchi morti sono ancora lì, intatti, immuni da decomposizione, anche 15 o 20 anni dopo essersi schiantati al suolo. "A parte alcuni fusti traforati dalle formiche, i tronchi degli alberi morti erano in gran parte intatti” spiega Timothy Mousseau , biologo dell'Università del South Carolina, e autore dello studio.
E così Mousseau e i suoi colleghi si sono chiesti se l’aumento delle foglie morte sul suolo e l’apparente pietrificazione dei pini nascondesse qualcosa di più grave. Così hanno creato circa 600 piccole borse di maglia ripiene di foglie di quercia, acero, betulla e pino, raccolte in un sito incontaminato, e le hanno appese in tutta tutta la zona di esclusione, ognuno dei quali ha a vari gradi di contaminazione da radiazioni. Hanno lasciato le sacche e aspettato quasi un anno, un tempo più che sufficiente a batteri e funghi per compiere il loro lavoro. I campioni sono stati depositati in aree più umide o meno umide, con diverse temperature medie. Ed ecco i risultati: nelle aree prive di contaminazione, tra il 70 e il 90 per cento delle foglie erano spariti. Ma nelle aree più contaminate, le foglie erano ancora lì, almeno in gran parte: il 60 per cento del loro peso originale. " Le radiazioni hanno inibito decomposizione microbica della lettiera di foglie nello strato superiore del terreno", spiega Mousseau . Questo significa i nutrienti non raggiungono più il terreno, rallentando la crescita delle piante.

Altri studi hanno dimostrato che la zona di Chernobyl ha un più altro tasso di incendio, il che non stupisce, data la quantità di biomassa secca che non si decompone. Ma gli incendi hanno il risultato di spingere la contaminazione al di fuori della zona di esclusione, creando nuovi problemi per le persone e per l’ambiente. I ricercatori stanno ora collaborando con le team scientifici in Giappone , per verificare se a Fukushima si sia verificato un simile effetto.

Fonte: Salva le Foreste


Autore: redazione Salva le Foreste

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste

Photo credit Timm Suess caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Tutto è diventato business



"Tutto è diventato business, ogni cosa deve funzionare ed essere utilizzabile. Non esiste un sentimento di identità, esiste un vuoto interiore. non si hanno convinzioni, né scopi autentici. Il carattere mercantile è l'essere umano completamente alienato, privo di qualunque altro interesse che non sia quello di manipolare e funzionare. È proprio questo il tipo di umano conforme ai bisogni sociali. Si può dire che la maggior parte degli uomini diventano come la società desidera che essi siano per avere successo. La società fabbrica tipi umani così come fabbrica tipi di scarpe o di vestiti o di automobili: merci di cui esiste una domanda. E già da bambino l'uomo impara quale sia il tipo più richiesto."

Erich Fromm

Tratto da | L'arte di vivere di Erich Fromm

Le meraviglie di Joshua Tree


The Wonderment of Joshua Tree – timelapse from Derek McCoy on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Primi fiori di primavera


First Flowers of Spring from Siim Janes on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Immagine del giorno

Algunos reflejos... Explore

I vulcani di Atacama

Photo credit Mariano Mantel caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons





Ieri a Torino si è svolta una manifestazione contro la vivisezione


Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Domenica 13 aprile 2014

In piazza Castello a Torino si è svolta la manifestazione organizzata da "NO RBM NO Vivisezione".

Hanno partecipato vari gruppi animalisti tra cui E.N.P.A. Sez. di Parma, l’Associazione dei Volontari La Pulce, l’Associazione Animalista La Lupa e Radiobau. Inoltre, erano presenti ospiti come Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi, il Prof. Bruno Fedi, Andrea Cisternino, Edoardo Gandini, la sosia di Liz Taylor ed il sosia di Gabriel Garko. Lo stesso giorno, sempre in piazza Castello, dalle ore 11.00 è stato anche allestito un banchetto informativo.

Secondo gli organizzatori la partecipazione da parte dei cittadini è stata numerosa.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto