sabato 7 dicembre 2013

Invictus di William Ernest Henley


Invictus

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.

 William Ernest Henley

8 commenti:

  1. Una personalità forte e sicura...
    Tomaso

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  2. " io sono il capitano della mia anima" ... è bellissimo crederci!!

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  3. " Io sono il capitano della mia anima" ... è bellissimo crederci.
    Francesca

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  4. Poesia meravigliosa, che dovrei imparare a memoria..
    Essere padroni del proprio destino comunque e dovunque...
    Essere il capitano della propria anima, e se persa, cercare disperatamente di ritrovarla....
    Grazie di cuore, un bacio!

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  5. C'è tanto in questa poesia ....la speranza, la fiducia, l'ottimismo.
    Un saluto da piabrl

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  6. Gli ultim i due versi attestano la vera realtà :siamo i padroni di noi stessi. Buona serata

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