giovedì 31 ottobre 2013

mercoledì 30 ottobre 2013

Il mondo è monotono


"Il mondo è monotono, gli uomini non imparan nulla e ricascano a ogni generazione negli stessi errori ed orrori, gli avvenimenti non si ripetono, ma si somigliano: finiscono le novità, le sorprese, le rivelazioni."
 
Umberto Eco



Messico: la corte federale sospende i permessi per l'uso di mais geneticamente modificato


Articolo da Unimondo.org

Con una decisione che non ha precedenti la corte federale per le questioni civili di Città del Messico, il 10 ottobre scorso, ha emesso un provvedimento cautelare per sospendere i permessi esistenti o pendenti nell’uso . Il provvedimento è indirizzato al Ministero dell’Agricoltura e al Ministero dell’Ambiente, gli enti federali competenti in materia ed è l’atteso risultato di una class action intrapresa da cittadini, agricoltori, ambientalisti, popolazioni indigene, legali, scienziati e associazioni che si sono battuti per difendere la coltura più rappresentativa del Messico dall’aggressione transgenica delle multinazionali, che si stanno imponendo sul mercato internazionale.
Tra i firmatari della domanda di azione collettiva presentata lo scorso 5 giugno troviamo non pochi rappresentanti messicani del movimento Slow Food come Raúl Hernández Garciadiego, referente del Presidio dell’amaranto di Tehuacán; José Carlos Redon, fiduciario del convivium Del Bosque; Eduardo Correa, coordinatore della rete giovane di Slow Food in Messico e la cooperativa Tosepan Titatanisake, del Presidio del miele di ape nativa della Sierra Norte di Puebla. “Nella loro azione collettiva, - ha spiegato Slow Food - essi hanno evidenziato in particolare il rischio ambientale correlato alle colture ogm, e nel farlo hanno avuto ragione. La misura cautelare, infatti, vieta la coltivazione di mais transgenico sui campi messicani fino a nuovo avviso”. Per il movimento di Carlo Petrini questa decisione "segna l’inizio di una nuova fase nella lotta per la sovranità alimentare in Messico”. Una vittoria per tanti contadini e tante organizzazioni che con tutte le forze stanno lottando in Messico per mantenere il controllo sul proprio cibo simbolo e quindi non solo sulla capacità di produrre, ma anche di riprodurre il patrimonio socio-culturale del popolo messicano. “Ci sentiamo onorati per aver potuto partecipare alla firma di questo documento storico. Come membri del movimento Slow Food - ha spiegato Correa - abbiamo il dovere di prendere posizione in una situazione di questo tipo e di agire coerentemente con le nostre posizioni e ideali. Oggi non è più sufficiente essere co-produttori responsabili; oggi bisogna agire e difendere attivamente tutto quel che consideriamo essenziale per la natura e per noi. Ringraziamo chi ha dato inizio a questa campagna per il bene di tutti e siamo orgogliosi di poterci battere attivamente per la tutela del mais messicano e di aver dato vita alla campagna Sin Maíz No Hay País”.
Si tratta indubbiamente di una vittoria importante per mettere la parola “fine” sull’uso di sementi ogm in Messico e che ha forse reso ancora più surreale l’attribuzione il 16 ottobre, nella Giornata mondiale dell’alimentazione, del World Food Prize a tre scienziati impegnati nello sviluppo degli organismi geneticamente modificati. Così mentre da una parte si festeggiava la Giornata dell’alimentazione con iniziative attente al tema degli sprechi alimentari, Marc Van Montagu, professore emerito presso l’Istituto di biotecnologia vegetale per i paesi in via di sviluppo, Mary-Dell Chilton e Robert Fraley, i cui nomi sono rispettivamente legati ai due colossi Syngenta e Monsanto, ricevevano questa sorta di Nobel per l’agricoltura istituito da Norman E. Borlaug, Nobel per la pace nel 1970 e padre di quella “rivoluzione verde” spesso messa in discussione per i suoi risultati discutibili o quanto meno controversi.
Per Slow Food a ben vedere, lo scandalo non è poi così grande. “In molti lo avevano già evidenziato nei messi scorsi perché, tra gli sponsor del World Food Prize, risultano anche nomi che hanno poco a che fare con la sostenibilità dell’agricoltura, almeno come la intendiamo noi. Ci sono, infatti, la Fondazione Bill & Melinda Gates, la Dupont Pioneer, la Cargill… e molti altri nomi, tra cui anche Syngenta e Monsanto, appunto, che nel 2008 donò al premio 5 milioni di euro. […]. La concatenazione di questi nomi ci fa dubitare sul prestigio del premio o, perlomeno, ci fa pensare che il tipo di agricoltura che vi si promuove sia agli antipodi di quella che difendiamo come Slow Food. Anche se lo fa sotto l’insegna della parola sostenibilità, offrendone un’interpretazione antitetica alla nostra”.
Del resto i tentativi di greenwasching della Monsanto non sono una novità. Come sottolinea Marie-Monique Robin nel suo Il veleno nel piatto, negli ultimi decenni la parola “pesticidi” è stata progressivamente abbandonata dalla Monsanto e sostituita dalle più rassicuranti “fitofarmaci” o “agrofarmaci”, quasi a volerne sottolineare il ruolo “curativo”. Sul suo sito la multinazionale di Saint Luis si presenta come una “Compagnia per l’agricoltura sostenibile” che figura fra gli sponsor principali della prima conferenza sulla Sicurezza alimentare mondiale che si è svolta in Olanda dal 29 settembre al 2 ottobre scorsi e ha invitato 600 scienziati da 65 diversi paesi ad interrogarsi sul futuro del cibo nel 2050, quando nel mondo ci saranno 9 miliardi di abitanti. Anche in questa occasione si è parlato di cambiamento climatico, sprechi alimentari, allevamento, utilizzo delle risorse idriche… “A leggerne soltanto i titoli, dei moltissimi incontri in programma di questa conferenza ricchissima, si potrebbe addirittura pensare che ad averla organizzata sia stata un’associazione ambientalista, un consesso di ong impegnate nel campo dell’agroecologia, forse anche Slow Food - ha spiegato l’associazione di Petrini - e la stessa cosa avviene con il World Food Prize, che afferma di voler migliorare la qualità, la quantità e la disponibilità di cibo nel mondo”.
Che fare, dunque, davanti a questi tentativi di trovare sempre nuove strade per legittimarsi agli occhi del mondo? Le strategie di comunicazione della multinazionale americana sono indubbiamente molto efficaci e subdole, ma non irresistibili, visto che l’idea di autoconsegnarsi un premio è un’operazione facilmente smascherabile.

 “Sicuramente occorre acquisire ulteriore consapevolezza sull’immagine che Monsanto vuol dare di sé - ha concluso Slow Food -. E poi, anche, guardare al Messico, che contro Monsanto ha da poco vinto questa importante battaglia sul mais, a tutti quei giovani che la Giornata mondiale dell’alimentazione l’hanno festeggiata combattendo contro gli sprechi di cibo e a chi, ad Haiti, ha vinto il 15 ottobre un premio vero, il Food Sovereignty Prize. Senza troppo clamore. Ma con più onestà”.

Fonte: Unimondo.org


Autore: Alessandro Graziadei

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Articolo tratto interamente da
Unimondo.org




Islanda timelapse


Elemental Iceland from Stian Rekdal on Vimeo.

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30 ottobre1938 – Orson Welles trasmette per radio un realistico adattamento de La guerra dei mondi, causando il panico in tutti gli Stati Uniti


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La guerra dei mondi (War of the Worlds) fu un celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938 negli Stati Uniti dalla CBS e interpretato da Orson Welles, tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Herbert George Wells. È rimasto famoso per avere scatenato il panico descrivendo una invasione aliena. Molti radioascoltatori - malgrado gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma - non si accorsero che si trattava di una finzione, credendo che stesse veramente avvenendo uno sbarco di extraterrestri ostili nel territorio americano. L'adattamento del romanzo, infatti, simulava un notiziario speciale che a tratti si inseriva sopra gli altri programmi del palinsesto radiofonico per fornire aggiornamenti sull'atterraggio di bellicose astronavi marziane nella località di Grovers Mill, nel New Jersey.

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martedì 29 ottobre 2013

Notizie dal web




Capricorn One: recensione del film



Capricorn One è un film del 1978 diretto da Peter Hyams.

Trama 

Houston, Texas. A Capo Kennedy sta per prendere il via, dopo 15 anni di preparazione e un grande dispendio di mezzi tecnici ed economici, la missione spaziale che prevede lo sbarco sul pianeta Marte. I tre astronauti scelti per l'impresa sono il comandante Charles Brubaker e i due ufficiali Peter Willis e John Walker.
Il disinteresse della politica per l'impresa, concretizzata dalla presenza al lancio del Vice Presidente in luogo del Presidente, è motivo di frustrazione per colui che ha coltivato questo sogno, il dott. James Kelloway. Egli è a conoscenza, insieme ad alcuni colleghi dell'ente spaziale, di un difetto all'alimentatore dovuto alle "economie" dell'azienda che lo produce, che potrebbe provocare la morte degli astronauti in poche settimane e, per non porre fine al suo "sogno", architetta una messinscena al fine di proseguire nel programma e non rafforzare le opinioni di chi ritiene che le ingenti risorse per le missioni spaziali debbano essere impiegate per altri scopi.
Pochi minuti prima del lancio i tre astronauti vengono fatti uscire dalla capsula e, mentre il razzo parte senza equipaggio, i tre vengono trasportati in aereo in un luogo segreto, dove vengono messi al corrente del piano organizzato da Kelloway e delle sue motivazioni. Essi rifiutano di prendere parte alla macchinazione, ma vengono costretti all'obbedienza dalla minaccia di ritorsioni sulle mogli e sulle famiglie.
La missione "prosegue" tramite una finta sala controllo che trasmette i dati registrati durante le prove, ma i segnali provenienti da sole 300 miglia di distanza dalla base suscitano le perplessità di Elliot Whitter, un tecnico della sala controllo. Egli lo fa presente, ricevendo solo fredde risposte; lo riferisce allora all'amico giornalista Robert Caulfield, ma subito dopo sparisce misteriosamente. Caulfield cerca di ricontattarlo, ma alla NASA fanno sapere di non avere in servizio nessuno col suo nome e il suo appartamento risulta abitato da una donna che sostiene di viverci da più di un anno.
Caulfield si mette a indagare, nonostante lo scetticismo del suo capo redattore Walter Loughlin, e inizia a subire strani attentati: i freni della sua auto vengono manomessi. Si reca comunque a casa del comandante Brubaker: una strana reazione della moglie di Brubaker, Kay, a una trasmissione dallo spazio del marito lo spinge a visitare una città fantasma, dove un anno prima la famiglia Brubaker si era recata per assistere alla preparazione della scena di un film western. Qui viene bersagliato da un colpo di fucile.
Nel frattempo gli astronauti, dopo aver messo in scena un finto sbarco sul pianeta rosso, sono ufficialmente dati sulla via del ritorno: al rientro nell'atmosfera terrestre, si verifica effettivamente un incidente e come conseguenza la NASA è "obbligata" ad eliminare i tre astronauti.
La situazione disperata li spinge a tentare la fuga: rubano un piccolo jet che, tuttavia, a causa della scarsa quantità di carburante li costringe a un atterraggio di fortuna nel deserto. Per aumentare le loro probabilità di successo, decidono di proseguire a piedi in direzioni diverse per trovare un centro abitato dove possano essere visti, smontando la cospirazione e salvando le loro vite.
Caulfield nel frattempo è arrestato con una falsa accusa di possesso di cocaina. Rilasciato sotto cauzione, versata dal capo redattore Loughlin, è da questi licenziato. Si rivolge così ad una collega ed amica, Judy Drinkwater, che gli dà dei soldi, la sua macchina e un'informazione sull'esistenza di una base militare abbandonata, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa sul pavimento, trova una medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto Willis e Walker vengono catturati dagli uomini di Kelloway.
Conscio di trovarsi finalmente sulla pista giusta, Caulfield noleggia un aereo adibito alla disinfestazione dei campi dal signor Albain e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta, salvandolo proprio mentre a sua volta stava per essere catturato. Nello stesso momento Kelloway, insieme alle mogli degli astronauti, sta assistendo a una cerimonia commemorativa in cui l'oratore è il Presidente: inaspettatamente Brubaker e Caulfield giungono sul posto, portando alla luce la cospirazione e ponendovi termine.

Curiosità sul film

Nella versione televisiva viene riportata quella cinematografica con l'aggiunta di alcuni dialoghi in lingua originale sottotitolati, tra il direttore del programma spaziale e gli astronauti. In quella in DVD vi sono i minuti iniziali con il finto lancio del razzo ed il commento dello speaker, anche qui in Inglese sottotitolato.

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Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web


Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi  la vostra richiesta via  e-mail.


Terra di fate di Edgar Allan Poe

Terra di fate

Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
e boschi che somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime
nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora...
in ogni istante
della notte inquiete, in un mutare
incessante di luogo.
E così
spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove
fu giudicata la migliore)
scende giù,
sempre giù, ancora giù,
fin quando
il suo centro si posa sulla cima
di una montagna, come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,
s'adagia sui castelli
e sui borghi (dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono e un immenso
labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -
la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si distende
lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose,
rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia: le farfalle
che dalla terra salgono a cercare
ansiose il cielo e subito discendono
(creature insoddisfatte!) ce ne portano
solo una goccia sulle ali tremanti.

Edgar Allan Poe

Citazione del giorno


"Ci sono persone pagate per dare notizie, altre per tenerle nascoste, altre per falsarle. Io non sono pagato per far niente di tutto questo."

Rino Gaetano
 
 

Istat: raddoppiati i poveri

 
Articolo da Soldiblog.it
 
Calo peggiore del previsto per il Prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre 2013 e raddoppio del numero dei poveri. Altri dati allarmanti assieme al calo dell’occupazione nelle grandi imprese, evidenziato sempre oggi dall’istituto di statistica. Dati che mostrano una situazione che sembra ben lontana dallo scenario di “fine crisi” di cui ha parlato il ministro Saccomanni.

Per il terzo trimestre 2013, l’Istat prevede infatti una flessione lievemente superiore rispetto alla previsione del governo (-1,7%). A ciò seguirà “una debole variazione positiva” e a fine anno dovrebbe quindi “terminare la fase recessiva iniziata nel secondo semestre del 2011″. La situazione critica dell’economia italiana si riverbera anche sul benessere delle famiglie, con dati se possibile ancora più preoccupanti per quanto riguarda il numero dei poveri.

Dal 2007 al 2012 il numero di individui in povertà assoluta è esattamente raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà (2,3 milioni) vivono al Sud e di questi poco più di 1 milione sono minori. Prevedibile anche il dato sul calo degli acquisti da parte delle famiglie: il 65% di loro compra di meno. E per il 2014, l’aumento dell’Iva al 22% porterà un aumento dello 0,3% dell’inflazione rispetto allo stesso scenario senza aumento dell’Iva.

Infine l’Istat, in audizione oggi al Senato, ha sottolineato come le misure del governo per il taglio del cuneo fiscale avvantaggino le famiglie più ricche. Infatti sono i nuclei con il maggior numero di occupati per famiglia a godere dei benefici maggiori, e questi nuclei fanno perlopiù parte dei “due quinti più alti”.

Fonte: Soldiblog.it


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Articolo tratto interamente da Soldiblog.it

Nord Europa: una forte tempesta provoca vittime e danni


Una forte tempesta in queste ore sferza il nord dell’Europa, causando una quindicina di vittime.
Il Regno Unito, la Francia e i Paesi Bassi sono tra i paesi più colpiti, mentre in queste ore la tempesta si dirige verso est. Si segnalano molti danni causati dalle violente mareggiate e dalle forti raffiche di vento.



Video credit oriana caricato su YouReporter



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lunedì 28 ottobre 2013

Finché l'uomo...



"Finché l'uomo sfrutterà l'uomo, finché l'umanità sarà divisa in padroni e in servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui."

Pier Paolo Pasolini
 
 

Bolivia: il governo sostiene l'autogestione delle aziende in crisi

Evo Morales

Articolo da ZNET Italy

Il 7 ottobre, il Presidente Evo Morales ha emesso un decreto governativo che permette ai lavoratori di stabilire “imprese sociali” in aziende che sono in bancarotta, che stanno per chiudere o che sono chiuse o abbandonate senza giustificazione. Queste aziende, nonostante siano private, saranno gestite dai lavoratori  e abilitate per assistenza governativa.

Morales ha emesso il Decreto Supremo 1754 durante una cerimonia nel palazzo presidenziale, che segnava il 62° anniversario della Confederazione Generale dei Lavoratori dell’Industria della Bolivia. Il ministro del Lavoro, Daniel Santalla, ha detto che il decreto era stato emesso sulla base dell’articolo 54 della nuova Costituzione della Bolivia che afferma che i lavoratori:

“in difesa dei loro posti di lavoro e  a protezione dell’interesse sociale, possono, in conformità con la legge, riattivare e riorganizzare aziende che sono in bancarotta, che stanno subendo azioni giudiziarie da parte dei creditori o la liquidazione, o che sono chiuse o abbandonate senza giustificazione,e che possono formare imprese comunitarie o sociali. Lo stato contribuirà all’azione dei lavoratori,”

Nelle sue osservazioni al pubblico di parecchie centinaia di membri e di dirigenti dei sindacati, il Presidente Morales ha fatto notare che spesso i datori di lavoro cercano di ricattare i lavoratori con le minacce di chiudere, quando devono affrontare le richieste di stipendi più alti. “Adesso, se vi minacciano in questo modo, l’azienda può anche fallire o chiudere, perché voi diventerete i proprietari, saranno nuove imprese sociali.”

Il ministro del lavoro Santalla, ha osservato che l’articolo costituzionale era stato già usato per     alcune aziende come la Enatex, la Instrabol e la Trabotex, e che altre aziende di quel genere potevano ora  essere fondate  in base al nuovo decreto.

I portavoce delle aziende hanno, prevedibilmente, avvertito che i nuovi piani sarebbero un disincentivo per gli investimenti privati e un rischio per la sopravvivenza delle aziende.

Santalla ha anche detto che le aziende che non si attengono agli obblighi verso i loro dipendenti in base alla legge, perderanno meccanismi preferenziali  per esportare i loro prodotto a mercati gestiti dallo stato. E ha citato alcuni casi recenti nei quali il governo era intervenuto in difesa dei lavoratori vittime dei loro tentativi di formare i sindacati. In uno di questi casi il mese scorso, la compagnia Burger king è stata multata di 30.000 bolivianos (4.300 dollari), le è stato ordinato di riassumere i lavoratori licenziati e di riconoscere il sindacato.

Nell’articolo che segue, Alfredo Rada, Vice ministro della Bolivia per il Coordinamento dei Movimenti Sociali pone all’attenzione verso alcuni importanti sviluppi all’interno del movimento dei lavoratori della nazione, e suggerisce dei mezzi con i quali i sindacati possono essere più efficacemente inseriti nel “processo di cambiamento” che è ora caldeggiato dal governo del MAS-IPSP, il Movimento verso il Socialismo – Strumento Politico perla Sovranità dei Popoli. (Il movimento guidato  di Evo Morales, fondato nel 1998, n.d.t.)

Traduzione dallo spagnolo: Richard Fidler


La classe lavoratrice e il processo politico in Bolivia

Di AlfredoRada , Rebelión, 8 ottobre  2013

Cinque mesi fa, ero a Tarija per partecipare a un forum dove si discuteva il processo della politica in Bolivia, un processo che chiamiamo Rivoluzione Democratica e Culturale. Uno dei presenti mi ha domandato se era possibile intensificare questa rivoluzione, renderla una rivoluzione economica e sociale, senza la partecipazione della classe dei lavoratori. La mia risposta immediata è stata; no, e ho aggiunto che per consolidare un periodo di transizione verso la costruzione di una nuova forma di  socialismo comunitario è assolutamente necessario che i lavoratori partecipino all’interno del blocco rivoluzionario che ha gestito questo processo di trasformazione iniziato nel 2000 con la cosiddetta “guerra dell’acqua”m quando è iniziato il rovesciamento del neoliberalismo.

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Fonte: ZNET Italy


Autore: Richard Fidler - AlfredoRada - traduzione di Maria Chiara Starace

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Articolo tratto interamente da ZNET Italy

Photo credit Marcello Casal Jr./ABr [CC-BY-3.0-br], attraverso Wikimedia Commons

Proverbio del giorno

 
Invano grida chi chiama un sordo.
 
 

Cieli africani


African Skies - Cinemascope Edit - Timelapse Showfest from gwegner.de on Vimeo.

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venerdì 25 ottobre 2013

Siamo in guerra...



"Siamo in guerra ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre. L'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio."

José Saramago



Post originale pubblicato il 23 dicembre 2012

Domani Linux day in tutta Italia



Per maggiori informazioni:

http://www.linuxday.it/




Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

Queste sono le pagine sociali del blog in diversi servizi web. Trovate Web sul blog ai seguenti link (cliccate su per accedere):









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Citazione del giorno


"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore."

 Bertolt Brecht
 
 

La notte e l'anima di Rainer Maria Rilke



La notte e l'anima
In grembo alla notte nevosa, d'argento,
immensa si stende dormendo, ogni cosa.

Solo una eterna sofferenza è desta
dentro l'anima mia.

E mi domandi perché mai si tace
l'anima mia, senza versarsi in grembo
alla notte che sogna?

Colma di me, traboccherebbe tutta
a spegnere le stelle.

Rainer Maria Rilke

mercoledì 23 ottobre 2013

Vita sul muschio


Life on Moss from Boris Godfroid on Vimeo.

Photo e video credit  Boris Godfroid caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Strage di Ustica: la Cassazione conferma il depistaggio

Per non dimenticare Ustica

Articolo da Radio Città Fujiko 

La terza sezione civile della Corte di Cassazione accoglie il ricorso della famiglia di Aldo Davanzali, presidente della compagnia Itavia, fallita in seguito alla "significativa attività di depistaggio" intorno alla strage di Ustica.

E' una sentenza civile, ma potrebbe aprire nuovi scenari, nel processo e nell'inchiesta sulla strage di Ustica. Accertato, nei mesi scorsi dalla corte, che il DC-9 Itavia precipitò nel contesto di un'azione di guerra aerea, la sentenza appena emessa, in sede civile questa volta, afferma che la "significativa attività di depistaggio" contribuì al fallimento della compagnia aerea, della quale Aldo Davanzali era presidente. Le voci, infatti, che per lungo tempo accreditarono l'ipotesi del cedimento strutturale, portarono al fallimento della compagnia di Davanzali accusato di far volare i passeggeri su "bare volanti". 

"Aldo Davanzali ha pagato caramente questa vicenda che portò al fallimento di Itavia" dice Andrea Purgatori, uno dei massimi esperti sulla strage di Ustica.

Continua la lettura su Radio Città Fujiko


Fonte: Radio Città Fujiko


Autore: Francesco Ditaranto

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Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko


Photo credit m☮nd☮blu caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

 

Il velo ingannatore



"È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua, o anche rassomiglia alla corda gettata a terra che egli prende per un serpente."

Arthur Schopenhauer


Tratto da | Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer


 

Proverbio del giorno



La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta.

Proverbio africano
 
 

Giappone: protesta di massa contro il nucleare

4.11 原発反対デモin高円寺 Anti nuclear power protests in Kouenji

Articolo da Global Voices

Il 13 ottobre 2013, migliaia di persone hanno manifestato per le vie di Tokyo contro l'energia nucleare. Nel corso di un'assemblea denominata Goodbye Genpatsu [jap], il popolo giapponese ha richiesto la chiusura delle centrali nucleari e l'adozione di fonti d'energia più ecologiche.

Kenzaburo Oe [it], premio Nobel per la letteratura nel 1994, ha parlato [jap] di fronte a una folla di oltre 2000 persone, riunite nel centro congressi di Hibiya.


3.11で多くの日本人は原発をなくすことを決意した。しかし、今、多くの政治家にはその決意がない。私たちは、子ども達が明日の世界を生きていけない場所を原子力によって作り出してしまった。その責任を自覚し、人間が本質的に生きていける世界を取り戻す必要がある

Dopo il terremoto dell'11 marzo 2011, i giapponesi si sono battuti per la riduzione delle centrali nucleari. Tuttavia, finora nessun politico ha dimostrato risolutezza al riguardo. Con l'energia nucleare, abbiamo creato per i nostri figli un posto disagiato in cui vivere nel futuro. Dobbiamo ammettere le nostre responsabilità per questo, e tornare a un mondo in cui gli esseri umani possano vivere in modo essenziale [naturale].
 
Fonte: Global Voices


Autore: scritto da Keiko Tanaka · tradotto da Silvia Iannone
      

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Articolo tratto interamente da
Global Voices

Photo credit Matthias Lambrecht caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

Toscana flagellata dalle piogge


La forte pioggia dei giorni scorsi ha causato allagamenti, frane e smottamenti in Toscana.  Purtroppo è sempre il solito film già visto, mentre si finanziano opere inutili e distruttrici dell'ambiente. Ecco alcune immagini amatoriali caricate in rete.
Allagamenti a Monteroni D'arbia



Video credit alias393 caricato su YouReporter

Immagini da varie zone



Video credit CitizenReporter caricato su YouReporter

martedì 22 ottobre 2013

Liberiamo il sapere, rendete i vostri blog Copyleft


 

Il sapere non può essere ostaggio del profitto e delle grandi major, voglio solo ricordare che molte opere sono realizzate con soldi pubblici e quindi sono di tutti. Una riforma del diritto d'autore è necessaria, ma non deve essere pensata solo per trarre benefici economici ai soliti noti, ma rendere il copyright flessibile.

Una buona base di partenza sono tutte quelle licenze flessibili e moderne, come le Creative Commons.


La vera riforma della rete deve partire da noi con i nostri blog, liberiamo il sapere e dotiamoci di una licenza libera.

Per maggiori informazioni:

http://websulblog.blogspot.it/2012/03/licenze-creative-commons-ecco-alcuni.html

Riforma del Diritto d'autore: policy statement di Creative Commons

Articolo da CreativeCommons.it

Creative Commons ha recentemente sviluppato un policy statement in tema di riforma del diritto d'autore.

Nella sua dichiarazione di policy, Creative Commons ribadisce come la diffusione e l'impiego di strumenti quali le licenze libere di diritto d'autore non possano considerarsi sufficienti al conseguimento di un accesso universale ed effettivo alla ricerca, istruzione e cultura. Questo perché le licenze CC operano pur sempre nel quadro definito dalle vigenti legislazioni in materia di Diritto d'autore, le quali, per via della loro attuale formulazione, pongono numerosi limiti alla circolazione e al riutilizzo creativo dei contenuti. Pertanto, il conseguimento di quei benefici sociali e economici che una maggiore circolazione delle opere d'ingegno (e quindi, in ultimo, della conoscenza) permetterebbe di conseguire potrà realizzarsi compiutamente soltanto attraverso iniziative di revisione e modifica alla normativa sul Diritto d'autore stessa.

Per questi motivi, Creative Commons supporta le iniziative di riforma del copyright, attualmente in corso, volte a rafforzare i diritti degli utilizzatori dei contenuti ed espandere il pubblico dominio.

L'annuncio ufficiale è disponibile sul sito di Creative Commons.

Di seguito, riportiamo il testo in inglese del policy statement:


Creative Commons (CC) has enabled a new approach to copyright licensing over the last ten years. CC licenses facilitate novel social, educational, technological, and business practices, and support productive relationships around networked knowledge and culture. We are dedicated stewards of our licenses and tools, and we educate users, institutions, and policymakers about the positive benefits of adopting CC licenses. Our licenses will always provide voluntary options for creators who wish to share their material on more open terms than current copyright systems allow. But the CC vision—universal access to research and education and full participation in culture—will not be realized through licensing alone.

Around the world, numerous national governments are reviewing or revising their copyright law. Some proposed revisions would broaden the scope of uses of copyrighted works permitted without the rightsholder’s permission. In response, it has been suggested that the very success of CC licenses means that copyright reform is unnecessary—that the licenses solve any problems for users that might otherwise exist. This is certainly not the case. CC licenses are a patch, not a fix, for the problems of the copyright system. They apply only to works whose creators make a conscious decision to affirmatively license the right for the public to exercise exclusive rights that the law automatically grants to them. The success of open licensing demonstrates the benefits that sharing and remixing can bring to individuals and society as a whole. However, CC operates within the frame of copyright law, and as a practical matter, only a small fraction of copyrighted works will ever be covered by our licenses.

Our experience has reinforced our belief that to ensure the maximum benefits to both culture and the economy in this digital age, the scope and shape of copyright law need to be reviewed. However well-crafted a public licensing model may be, it can never fully achieve what a change in the law would do, which means that law reform remains a pressing topic. The public would benefit from more extensive rights to use the full body of human culture and knowledge for the public benefit. CC licenses are not a substitute for users’ rights, and CC supports ongoing efforts to reform copyright law to strengthen users’ rights and expand the public domain.



Fonte: CreativeCommons.it


Autore: Claudio Artusio

Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.


Articolo tratto interamente da CreativeCommons.it


Lago d'Iseo prima della tempesta


Iseo Lake before the storm from Franco Grisa on Vimeo.

Photo e video credit caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Luna piena


FULL MOON in Aries from Tomas Rojter on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno




"La mente è come un paracadute. Non funziona se non è aperta."

Frank Zappa
 

 

venerdì 18 ottobre 2013

Notizie dal web


post di YOUng.


L’asteroide 2013 TV135, nel 2032 potrebbe colpire la Terra


Il 16 settembre scorso, uno dei tanti corpi celesti ha sfiorato il nostro pianeta, ma tornerà nell’agosto del 2032. Esistono serie probabilità che questo asteroide potrebbe entrare in rotta di collisione con il nostro pianeta e dare fine all'umanità come noi la conosciamo. Questo enorme masso di 410 metri di larghezza, ha solo una possibilità su 63mila di schiantarsi sulla Terra, ma rientra tra le minacce celesti più pericolose.
Sorge la solita domanda: gli esseri umani saranno in grado di proteggere la Terra contro i meteoriti e gli asteroidi nei prossimi anni?

 Ai posteri (se ci saranno) l'ardua sentenza.


H2A. L'acquedotto in amianto


Quanti di voi sono a conoscenza che la maggioranza degli acquedotti italiani è in cemento amianto?  Sicuramente non tanti e soprattutto si parla ben poco di questa situazione, con i rischi che tutti conosciamo.

Questo documentario rilasciato con licenza Creative Commons, vuol far luce su questa vicenda.

Il documentario è stato diretto da Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu, con le riprese di Salvo Lucchese, le musiche di Pasquale Pettrone e Maudit Production, e realizzato grazie all'iniziativa dell'Associazione Orfeonica di Bologna e all'azione di crowdfunding di cittadini e associazioni attraverso il sito di giornalismo partecipativo pubblicobene.it.


Credits:

Autore: Giuliano Bugani

Sito web: Pubblico Bene




Video credit pubblicobene caricato su YouTube - licenza: Creative Commons

Metropolis: recensione del film



Metropolis (Metropolis) è un film muto del 1927 diretto da Fritz Lang, considerato il capolavoro del regista austriaco. È tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Guerre stellari.

Trama

Ben prima di George Orwell e del suo romanzo 1984, Lang ipotizza un possibile 2026, esattamente 100 anni di distanza da quello di produzione del film, nel quale le divisioni classiste sembrano accentuarsi; negli sfavillanti grattacieli di Metropolis, infatti, vivono gli industriali, i manager, i ricchi e nel sottosuolo vivono gli operai confinati in un ghetto, di cui i ricchi sembrano neanche ricordarsi. Il capo di tutto questo è l'imprenditore-dittatore John Fredersen, che vive in cima al grattacielo più alto, quello coi rostri come piste di atterraggio per aerei; suo figlio Freder vive in un irreale giardino eterno, popolato da sensuali fanciulle. Improvvisamente irrompe nel giardino l'insegnante e profeta Maria, accompagnata dai figli degli operai, che lo invita a guardare i "suoi fratelli", in un forte campo-controcampo a 180º.
Freder rimane così colpito dalla visita di questa donna, che decide di visitare il sottosuolo e immediatamente si rende conto delle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare gli operai, i quali anche se stremati non possono commettere il minimo errore, pena l'esplosione della macchina di cui si occupano e la morte dei meno fortunati, evento a cui Freder assiste. Ancora in preda alle allucinazioni, dovute allo scoppio e ai fumi fuoriusciti, vede la macchina come un grande Moloch che ingoia le sue vittime umane (il riferimento è al film Cabiria, del 1914). Sconvolto da tanto orrore e brutalità decide di parlarne con suo padre per far cambiare le cose. Il padre si preoccupa solo della minaccia che l'incidente può costituire per il suo potere.

Curiosità sul film

Il film è costruito come un'opera lirica ed è nettamente diviso in tre parti: il "Prologo", che dura per l'intera prima metà del film, un breve "Intermezzo", e un "Furioso" che segna le scene finali.
Fu proiettato per la prima volta il 10 gennaio 1927 all'Ufa-Palast am Zoo di Berlino.
Il film non ebbe grande successo in Europa, ma negli Stati Uniti, al Rialto di New York, alla prima nazionale si presentarono oltre 10.000 persone.
Tra i tanti film famosi di fantascienza che citano o si ispirano a questa pellicola si ricordano Blade Runner, Terminator, Brazil, La vita futura, Guerre stellari, Agente Lemmy Caution, missione Alphaville e Matrix.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Post originale pubblicato il 28 aprile 2012



Cina: ondata robotica nelle fabbriche

Automated Robots Replace Workers in China

Articolo da China Files

La rivoluzione robotica cinese è in atto e fa passi da gigante. Non solo i robot possono lavorare ventiquattro ore su ventiquattro, ma non scioperano, non protestano e stanno ormai per superare l'ultimo ostacolo per una loro perentoria ascesa nel mondo delle fabbriche cinesi, ovvero il costo.

Sembra che in Cina orma la svolta sia stata decisa, sfruttando proprio quelle produzioni a basso costo di robot capaci di svolgere funzioni fondamentali nel processo produttivo.

Ci sono alcune ragioni specifiche, per le quali la robotica soppianterà – dicono gli esperti – il lavoratore umano. Innanzitutto la Cina sta affrontando una mancanza di manodopera, dovuta a un invecchiamento della popolazione e alla scelta dei giovani cinesi che preferiscono intrupparsi nel settore dei servizi, anziché nelle fabbriche.

In secondo luogo la tecnologia relativa ai robot ha raggiunto livelli ottimi in termini di funzioni e costi. La Delta Industrial Automation – azienda di Taiwan che produce per Apple, tra gli altri – sta provando a raggiungere l'obiettivo di produrre robot a basso costo, 10mila dollari, proprio per cavalcare questa nuova ondata «robotica».

Raggiunta via mail da il Manifesto, Colleen Ho, responsabile della comunicazione, ha affermato: «c'è un grande potenziale per il mercato dei robot. L'invecchiamento della popolazione e l'urbanizzazione sono le tendenze sociali economiche del futuro.

La domanda di alcuni prodotti di consumo, in particolare di elettronica di consumo, o quanto riguarda l'industria alimentare, la medicina, la stampa e l'imballaggio continuerà a salire. Il problema della carenza di manodopera diventerà ancora più grave con l'invecchiamento della popolazione.

La produzione con forte dipendenza dalla manodopera soffrirà di più dei costi del lavoro in aumento, per questo è necessario avviare il processo di automazione per ridurre i costi di manodopera. Con i cicli di vita dei prodotti brevi e un'elevata domanda di nuovi disegni e modelli, il processo produttivo deve essere altamente flessibile per realizzare cambiamenti rapidi e aggiustamenti in qualsiasi momento.

Ci sono opportunità illimitate per bracci robotici che sono piccoli, leggeri, multi-testa, agili e altamente adattabile alle varie modifiche su una linea di produzione
».

Anche la nota Foxconn è una forte sostenitrice dell'automazione: un anno fa circa aveva infatti annunciato l'installazione di di un milione di bracci robot nelle sue fabbriche entro il 2014, ma secondo quanto affermato dai suoi dirigenti, il processo è ancora in corso e ci vorrà più tempo per raggiungere l'obiettivo.


Fonte: China Files

Autore: Simone Pieranni

Licenza: Licenza Creative Commons

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.

Articolo tratto interamente da China Files

Photo credit Cory M. Grenier caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons




Viaggio attraverso l'Oregon


There Is A Time: Oregon from Chris Preperato on Vimeo.

Photo e video credit Chris Preperato caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Buongiorno


Good morning! from Siim227 on Vimeo.

Photo e video credit Siim227 caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Tutto scorre...


"E’ impossibile che un uomo si bagni due volte nello stesso fiume, perché l’acqua del fiume non è più la stessa acqua, e l’uomo non è più lo stesso uomo. Tutto scorre, cambia senza sosta."

Eraclito
 
 

Creative Commons e la riforma del diritto d'autore


Articolo da PuntoInformatico.it

Roma - Aver affrancato gli autori dai vincoli di un copyright monolitico permettendo loro di rilasciare le opere con maggiore flessibilità è un indubbio successo di Creative Commons. Ma Creative Commons stessa lo riconosce: una radicale riforma del diritto d'autore è indispensabile perché la cultura possa fluire ed evolvere in piena libertà, nel rispetto di chi la produce e di chi ne fruisce.

Il sistema di licenze CC incoraggia, e ha incoraggiato, nell'ultimo decennio, l'evolvere di dinamiche fruttuose per la circolazione della cultura: permettere agli autori di caldeggiare lo scambio e la reinvenzione delle opere, senza rinunciare alla paternità, è un'operazione che sarebbe stata burocraticamente contorta prima dell'istituzione dei sistemi di licenze libere. La risonanza globale ottenuta da CC, inoltre, ha scosso le coscienze di molti e ha confermato l'esigenza di poter finalmente contare su un quadro normativo che regoli il diritto d'autore affinché garantisca reali libertà e benefici.

"La prospettiva di CC - l'accesso universale alla ricerca e all'istruzione e la piena partecipazione alla cultura - non si realizzerà solo attraverso un sistema di licenze", è scritto con molto realismo nel nuovo policy statement di Creative Commons. In numerosi paesi del mondo, si spiega, si sta procedendo all'integrazione delle licenze libere nell'impianto normativo del diritto d'autore, ma questo non è sufficiente: "Le licenze CC sono una toppa, non una soluzione, per i problemi del sistema del copyright". Solo gli autori più consapevoli le applicano alle loro opere qualora ne sentano la necessità, ma il resto degli autori non fa che uniformarsi alla rigidità della legge.

Continua la lettura su PuntoInformatico.it


Fonte: PuntoInformatico.it


Autore: Gaia Bottà

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da PuntoInformatico.it


giovedì 17 ottobre 2013

Citazione del giorno


"La miseria è la principale cagione, la sorgente inesauribile di tutti i mali della società, voragine spalancata che ne inghiotte ogni virtù."

Carlo Pisacane
 
 

Photo gallery: boschi autunnali

Vi ricordo che tutte le immagini sono sotto licenza Creative Commons e riproducibili anche in altri blog.

Boschi autunnali Boschi autunnali Autunno Boschi autunnali

mercoledì 16 ottobre 2013

L'aurora


The Aurora from TSO Photography on Vimeo.


Photo e video credit  TSO Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Da dove siamo nati di Johann Wolfgang Goethe

    


Da dove siamo nati?

Da dove siamo nati?
Dall'amore.
Come saremmo perduti?
Senza amore.
Cosa ci aiuta a superarci?
L'amore.
Si può trovare anche l'amore?
Con amore.
Cosa abbrevia il pianto?
L'amore.
Cosa deve unirci sempre?
L'amore.

Johann Wolfgang Goethe