lunedì 23 settembre 2013

Fortapàsc: recensione del film


Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo.

Trama 

Giancarlo Siani è un giovane giornalista napoletano che lavora nella redazione locale de Il Mattino a Torre Annunziata; Siani scrive di cronaca nera. Occupandosi di cronaca nera e di omicidi di camorra, il giornalista incomincia a indagare sulle alleanze dei camorristi annunziatesi con i reggenti di altri clan della Campania e scopre vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata. Nonostante le minacce più o meno velate della classe politica locale, Siani continua nella sua inchiesta, in special modo dopo la strage del circolo dei pescatori. I suoi articoli però infastidiscono particolarmente i boss camorristi della zona, mettendone in crisi le alleanze, fino all'arresto del boss Valentino Gionta, preso fuori Casa Nuvoletta, appartenente ai boss Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Smaschererà anche il corrotto Sindaco di Torre Annunziata, Cassano, che viene condannato a sette anni e mezzo. Così, dopo esser stato trasferito a Napoli, in un summit di camorra viene decisa la condanna a morte di Siani, che viene ucciso sotto casa la sera del 23 settembre del 1985. L'omicidio avviene nel quartiere residenziale del Vomero, nei pressi di piazza Leonardo, quando Siani ha solo da qualche giorno compiuto 26 anni. Il motivo dell'esecuzione, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte della commistione tra criminalità organizzata e politica locale, era lo specifico interesse sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.

Curiosità sul film

Il film è stato girato nelle città di Napoli, Torre del Greco, Torre Annunziata, Portici, Ercolano, Castellammare di Stabia e Castel Volturno presso la frazione di Villaggio Coppola Pinetamare. A pochi giorni dal primo ciak, morì il grande regista Dino Risi, padre di Marco. Ci fu uno stop di tre giorni per i funerali. Al termine delle riprese la produzione ha voluto far dedicare la pellicola da Marco Risi alla memoria del padre.

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