lunedì 22 aprile 2013

E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza



Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana.
Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole come è che voi potete acquistarli?
Ogni parte di questa terra è sacra per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti è sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che cola negli alberi porta con sè il ricordo dell'uomo rosso.
Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solamente acqua, per noi è qualcosa di immensamente significativo: è il sangue dei nostri padri.I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli.
Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello.
Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale all'altra, perché è come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che più gli conviene. La terra non è suo fratello, anzi è suo nemico e quando l'ha conquistata va oltre, più lontano.
Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorerà tutta la terra e a lui non resterà che il deserto.
Non esiste un posto accessibile nelle città dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse può avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?
Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria è preziosa per l'uomo rosso, giacché tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stesa aria. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture. Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi è preziosa, che l'aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere. Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre è lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato.
Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre.
Ma se decidiamo di accettare la proposta io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos'è l'uomo senza le bestie?
Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiché ciò che accade alle bestie prima o poi accade anche all' uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano è fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinché i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa è arricchita dalle vite della nostra gente.
Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.
Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensì è l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non è l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso.
C'è una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è lo stesso vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli è il Dio dell'uomo e la sua pietà à uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui è preziosa.
Dov'è finito il bosco? E' scomparso. Dov'è finita l'aquila? E' scomparsa.
E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza.

Chief Seattle


Tratto da | Lettera del capo indiano Seattle al presidente Franklin Pierce (alcuni studiosi parlano di un falso, ma rimane il grande significato di questa lettera)

Video credit  caricato su YouTube


Post originale pubblicato il 7 luglio 2012

13 commenti:

  1. parole che fanno riflettere tantissimo....buon lunedi!!!1

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  2. A volte penso di essere una discendente pellerossa, per quanto sia simile il mio modo di sentire la natura. Quando vedo nebulizzare il diserbante attorno alle case o il fertilizzante sulle viti provo un forte sgomento. C'è il divieto di bruciare i tralci di potatura delle viti, considerati inquinanti con la combustione, ma il contadino è "furbo" e brucia la "vecchia" sopra una catasta di questi tralci per la festa del "pan e vin" il 6 gennaio, in quasi tutta la provincia di Treviso e limitrofe, così a causa della tradizione ammorbano l'aria per alcuni giorni e le amministrazioni locali chiudono un occhio.

    Bellissimo testo!

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  3. Che sia vera o falsa non importa. Importa - come dici tu - il senso e la verità di questo scritto, che ribadisce lo stretto legame dell'uomo con la natura e tutti gli altri esseri viventi, che siano uomini o uccelli o cavalli.

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  4. La lessi qualche tempo fa e la trovo piena di umanità, quella che di questi tempi ci chiediamo spesso dove sia finita.
    Un bacione da Sabrina&Luca

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  5. come dargli torto?
    Falso o no,il concetto è la parte più importante di questo scritto.
    Buona serata
    Lu

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  6. della serie: dice il saggio...:-)

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  7. bellissimo post per la giornata della terra!
    un abbraccio

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  8. Il valore della lettera va al di là delle parole infatti.

    Baci

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  9. "Nessuno venda la terra su cui un Popolo cammina"....
    Disatteso. Tutto è profitto e denaro.
    Imboccata via senza ritorno, purtroppo

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  10. bellissime parole, davvero le ho letto con molto piacere!!
    la terra e la natura e' un bene di tutti e va rispettata!!
    ciao cavaliere, ottima giornata :)

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  11. Caro Cavaliere, rieccomi dopo il mio lungo silenzio, causa il stressante trasloco, ore è tutto finito e posso nuova,mente dedicarmi a tutti i blog degli amici.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

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  12. In ogni caso, un poetico manifesto ante-litteram per le battaglie ecologiche!

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