mercoledì 10 ottobre 2012

In Time: recensione del film

Time Jumper

In Time è un film del 2011 diretto da Andrew Niccol, con protagonisti Justin Timberlake e Amanda Seyfried.

Trama

Alla fine del XXI secolo, le persone sono geneticamente programmate per vivere soltanto fino a venticinque anni: questo limite può essere esteso con ulteriore tempo, che va però acquistato, e permette di vivere ancora, senza peraltro invecchiare fisicamente. Il tempo è diventato la valuta con cui la gente viene pagata per il proprio lavoro, ed è il mezzo di pagamento per le necessità ed i lussi: esiste infatti una tecnologia che permette di immagazzinarlo, trasferirlo di persona in persona (basta tenersi per le braccia), e così via. I ricchi possono vivere per sempre, mentre gli altri cercano di negoziare per la loro immortalità. Il protagonista del film, Will Salas, vive nella zona 12, la zona più povera, chiamata "il ghetto", con la madre, ormai cinquantenne. In questa zona le persone vivono alla giornata, cercando di guadagnare tempo ed evitare di far scadere il loro "orologio vitale". Ciascuno ha infatti un proprio timer visibile in un braccio, di colore verde fosforescente, in cui il tempo scorre in un inesorabile conto alla rovescia. L'orologio è composto da 13 cifre: 4 cifre per gli anni, 2 cifre per le settimane, 1 per i giorni, 2 per le ore, per i minuti e per i secondi. Per vivere, Will lavora in una fabbrica dove producono degli apparecchi in cui viene immagazzinato il tempo. L'amico di Will, Borel, è un alcolizzato, sposato ed ha una bambina. Intanto l'inflazione fa il suo cammino, gli stipendi calano e il costo della vita aumenta, e sempre più persone perdono la vita una volta scaduto il proprio orologio.

Una sera, entrando in un bar della zona 12, Will conosce un uomo, Henry Hamilton, intento ad offrire da bere a tutti, nel tentativo di riuscire a spendere tutto il proprio tempo, che segna più di 116 anni. Improvvisamente, nel bar irrompono i Minutemen, gangster che sottraggono il tempo agli abitanti della zona 12. Tutti scappano, tranne Will che decide di aiutare Hamilton. Si nascondono in un fabbricato e Hamilton spiega a Will il motivo per cui ha deciso di smettere di vivere. La mattina dopo Hamilton, mentre Will dorme, gli regala tutti i suoi 116 anni di vita, rimanendo con solo 5 minuti, che egli userà per suicidarsi nel fiume. Will cerca di tenere nascosto quel patrimonio. Regala 10 anni all'amico Borel, che egli userà per ubriacarsi e morire la notte stessa con ancora 9 anni di vita. La sera stessa, la madre di Will deve raggiungere suo figlio a Dayton, ma le restano solo 1 ora e 30 minuti di vita. Non riesce a prendere il bus, che costa 2 ore, non trova nessuno che possa aiutarla e quindi inizia a correre verso casa. Will prova a raggiungerla correndo verso di lei, ma quando stanno per riabbracciarsi la madre muore tra le braccia del figlio. Questo scatena in Will rabbia e voglia di rivoluzionare tutto. Decide di sfruttare quel patrimonio per andare a New Greenwich nella zona 1, la zona più ricca, dove vive anche il "miliardario" Philippe Weis. Attraversa le varie zone pagando pedaggi sempre più elevati. Alloggia in un albergo di lusso e la sera va al casinò. Li incontra il signor Weis e sua figlia Sylvia; con una partita a poker, Will riesce a guadagnare 900 anni. Nel mentre, il Guardiano del Tempo Raymond Leon si mette sulle tracce degli anni di Hamilton, che sono spariti dopo la sua morte, e scopre che il suo tempo è sparito dalla zona 12; Will, che è stato ripreso da una telecamera nella zona del suicidio, viene sospettato dell'omicidio e rintracciato nella zona 1.


La sera seguente Will venne invitato ad una festa nella casa di Weis, che viene però interrotta da Leon che arresta Will e lo prosciuga del suo patrimonio, lasciandogli solo due ore di vita. Will prende in ostaggio Sylvia Weis e fugge dalla villa. Ritorna dunque al ghetto con pochissime ore rimaste, dopo un incidente in auto e un furto subito dai Minutemen anche nei confronti di Sylvia, che per la prima volta nella sua vita si trova a corto di tempo. Riescono a guadagnare un giorno a testa vendendo di contrabbando gli orecchini di Sylvia e provano a lanciare un ricatto al signor Weis: 1000 anni all'associazione caritas della zona 12 in cambio di Sylvia. Il signor Weis non accetta e manda Leon a cercarli. Una volta trovati, Sylvia spara a Leon, e i due ricominciano la fuga, ma non prima che Will trasferisca 2 ore da sé a Leon: questi, infatti, riceveva giornalmente la sua diaria attraverso la sua auto di servizio, ma appena sufficiente per arrivare ad un nuovo giorno. Sylvia capisce l'intento e i fini di Will, e lo aiuta nell'impresa. Vuole rubare il patrimonio di Weis per distribuirlo ai "poveri" del ghetto 12. La frase del signor Weis spiega praticamente tutto ("Affinché ci siano pochi immortali, la maggioranza dei poveri deve morire") ed immettere il tempo nelle povere vite delle zone minori significherebbe bloccare il sistema. L'intento di Will è proprio quello di andare contro a questo divario fra ricchi e poveri e dopo alcuni furti nelle banche del signor Weis, Will e Sylvia diventano ricercati con taglia. Vengono però rintracciati dai Minuteman una notte mentre sono in un hotel. Will riesce comunque a fuggire uccidendo le guardie e giocandosi il tempo a disposizione in una specie di "braccio di ferro", visto che per trasferire il tempo da una persona all'altra bisogna tenersi per le braccia (palmo della mano verso il basso a credito, e viceversa a debito) e alla fine i due protagonisti fanno il colpaccio, incastrando il signor Weis e rubandogli dalla cassaforte 1.000.000 di anni vita contenuti in un contenitore che funge da portafoglio. Inseguiti da Leon, distribuiscono il tempo in tutta la zona 12 e nel resto delle zone povere, e molte persone emigrano verso le zone alte. L'inseguimento continua in auto, con Will e Sylvia intenzionati a distribuire altre ore nelle zone povere limitrofe. Durante il faccia a faccia finale Leon è in superiorità, ma si rende conto troppo tardi che nella foga dell'inseguimento aveva dimenticato di prelevare altre ore, finendo così il tempo a sua disposizione. Anche per Sylvia e Will il tempo sta per scadere, ma riescono a raggiungere in tempo l'auto di Leon e dunque a rimanere in vita. Il film si chiude con una scena in cui Will e Sylvia pianificano una rapina in una gigantesca banca, il che presuppone un colpo ancora maggiore del milione di anni.

Curiosità sul film

L'idea del film In Time non è originale in quanto presenta somiglianze con il film Absolon interpretato da Christopher Lambert. In tale film la popolazione mondiale è stata decimata da un potente virus, la cui cura viene somministrata solo a chi può lavorare: la moneta di scambio è stata sostituita dal tempo, finito il quale si muore. Su un'idea iniziale simile (un'umanità con una vita "a tempo") era basato anche il film La fuga di Logan del 1976.


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Photo credit h.koppdelaney caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


9 commenti:

  1. e la prima volta che ne sento parlare...lo vorrei vedere,il trama e interessante...buona serata:)

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  2. Mi hai dato una bella idea per la seratona plaid e film che mi aspetta sabato..:*
    Buona serata, ciaooo!

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  3. Scusami, ma sinceramente preferisco la poesia di Garcia Lorca. Non è che questo post non mi piaccia, ma trovo il film un po' arzigogolato. Nulla vieta che un giorno si possa arrivare a questo perché molte volte la fiction anticipa il futuro. Un caro saluto.

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  4. Un film che unisce la suggestione oscura della morte con la ricerca e il raggiungimento di un ideale che risponda ad una distribuzione più equa ed umana della ricchezza, quale che sia la sua forma. Una moneta-morte è un'idea decisamente fascinosa.

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  5. ricordo che Gianni me lo spiegò e gli piacque...magari potrei vederlo anch'io!
    Buon pomeriggio
    lu

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  6. mi hai ricordato che è una vita che non vado al cinema...un abbraccio SILVIA

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  7. Molto interessante... devo vederlo!

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  8. interessante, da vedere di sicuro!! ciao buon weekend!!

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  9. Perché vedere il futuro sempre volto al peggio?

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