lunedì 30 aprile 2012

1°maggio: ricordiamo!


Siamo arrivati al 1° maggio è in tutto il mondo si celebra la festa dei lavoratori. Purtroppo c'è ben poco da festeggiare e questa giornata non si può limitare a dei concerti oppure alle solite "belle parole". Siamo in preda a un sistema capitalista, governato sempre, dai soliti noti che soffoca la vita di tutti. I diritti ogni giorno sono calpestati e il colmo che molti adorano i propri carnefici e li osannano come benefattori; una chiara manifestazione della sindrome di Stoccolma.

Voglio ricordare in questa giornata:

· Le vittime del lavoro.


· Lo sfruttamento dei lavoratori in varie parti del mondo.


· Le discriminazioni e gli abusi nei luoghi di lavoro.


· Gli eccidi e le stragi dei lavoratori; morti per difendere i propri diritti.


· La schiavitù.

Aspetto dei vostri pensieri e delle vostre opinioni su questa giornata.


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Citazione del giorno


"Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare."

Eraclito


Incipit del giorno


Mancava poco alle otto del mattino allorché il consigliere titolare Jakòv Petrovic Goljadkin si svegliò da un lungo sonno, fece uno sbadiglio, si stiracchiò e aprì finalmente del tutto gli occhi. Per due minuti, però, rimase a giacere immobile nel suo letto come un uomo non completamente sicuro se sia sveglio o se ancora dorma e se tutto ciò che accade intorno a lui sia realtà o non piuttosto la continuazione di un fantastico sognare. Ma ben presto i sensi del signor Goljadkin ripresero ad accogliere, più chiare e più precise, le consuete, abituali impressioni.

Tratto da | Il sosia di Fëdor Dostoevskij (fonte: Wikiquote)


sabato 28 aprile 2012

Stasera Naples Copyleft Day



Comunicato da Subcavasonora

All’Ex-Asilo Filangieri di Napoli, attuale Asilo della conoscenza e della creatività, il 28 Aprile si svolgerà il Naples Copyleft Day, una giornata di dibattiti, film e musica che metterà al centro il tema del copyright, della proprietà intellettuale delle licenze Creative Commons, che stanno fornendo nuovo fermento culturale alla musica indipendente italiana e che sono utilizzate già da qualche tempo da network internazionali come Wikipedia ed Al Jazeera.
La giornata inizierà alle 18 con un incontro pubblico aperto a creativi di tutte le arti che vedrà la presenza via Skype da Roma dell’Avv. Giovanni Maria Riccio, da Madrid del fisico Adriano Bonforti, ideatore del sistema antiplagio Patamu, da Berlino dello scrittore e docente Vito Campanelli, oltre alla presenza sul posto di Alfredo Esposito della Subcava Sonora, dello scrittore inglese Philip Rushton e di altri esponenti della controcultura musicale, artistica ed editoriale napoletana che hanno distribuito negli ultimi anni in Italia produzioni attraverso licenze in copyleft.
Oltre alla proiezione di film e clip documentaristiche, dalle 22.30 sono previsti sia il concerto di Luca Di Maio del gruppo Insula Dulcamara, che l’esibizione live dei Nouer, reduci dai Copyleft Days al Teatro Valle Occupato di Roma, che suoneranno i loro brani su proiezioni video delle opere degli artisti Domenico Barra e Totore Nilo. A cavallo tra i live, ci saranno i dj Set di musica non coperta da copyright a cura degli artisti di ‘A quiet bump’.
In un periodo di auspicate liberalizzazioni anticorporative, dove il monopolio italiano della SIAE sulla gestione del diritto d’autore continua ad imperare in forza ad una legge del 1941, il copyleft si pone come mezzo di produzione culturale indipendente ed economicamente autonomo, capace di fornire respiro ed idee ad una politica stagnante che ha da tempo smesso di investire fondi per la cultura e che si attarda a modificare una legge vecchia di oltre settant’ anni che non tiene conto della necessaria ed inarrestabile diffusione dei nuovi media e della voglia di circolazione culturale dell’ utenza globale. Per questo la Subcava Sonora, promotrice dell’ evento insieme al Collettivo ‘La Balena’, sottolinea la necessità di partecipazione all’iniziativa e di allargamento del fronte di discussione in materia di diritto d’autore e di proprietà intellettuale nato in occasione dei Copyleft Days che si sono svolti al Teatro Valle Occupato di Roma dal 5 al 7 Aprile 2012.
EVENTO FACEBOOK: http://on.fb.me/JMjvRE
HASHTAG TWITTER:
#subcavasonora #copyleftday #temposcaduto #la_balena

Video credit  totorenilo caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Citazione del giorno


"L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino."
Charles Bukowski


Metropolis: recensione del film



Metropolis (Metropolis) è un film muto del 1927 diretto da Fritz Lang, considerato il capolavoro del regista austriaco. È tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Guerre stellari.

Trama

Ben prima di George Orwell e del suo romanzo 1984, Lang ipotizza un possibile 2026, esattamente 100 anni di distanza da quello di produzione del film, nel quale le divisioni classiste sembrano accentuarsi; negli sfavillanti grattacieli di Metropolis, infatti, vivono gli industriali, i manager, i ricchi e nel sottosuolo vivono gli operai confinati in un ghetto, di cui i ricchi sembrano neanche ricordarsi. Il capo di tutto questo è l'imprenditore-dittatore John Fredersen, che vive in cima al grattacielo più alto, quello coi rostri come piste di atterraggio per aerei; suo figlio Freder vive in un irreale giardino eterno, popolato da sensuali fanciulle. Improvvisamente irrompe nel giardino l'insegnante e profeta Maria, accompagnata dai figli degli operai, che lo invita a guardare i "suoi fratelli", in un forte campo-controcampo a 180º.
Freder rimane così colpito dalla visita di questa donna, che decide di visitare il sottosuolo e immediatamente si rende conto delle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare gli operai, i quali anche se stremati non possono commettere il minimo errore, pena l'esplosione della macchina di cui si occupano e la morte dei meno fortunati, evento a cui Freder assiste. Ancora in preda alle allucinazioni, dovute allo scoppio e ai fumi fuoriusciti, vede la macchina come un grande Moloch che ingoia le sue vittime umane (il riferimento è al film Cabiria, del 1914). Sconvolto da tanto orrore e brutalità decide di parlarne con suo padre per far cambiare le cose. Il padre si preoccupa solo della minaccia che l'incidente può costituire per il suo potere.

Curiosità sul film

Il film è costruito come un'opera lirica ed è nettamente diviso in tre parti: il "Prologo", che dura per l'intera prima metà del film, un breve "Intermezzo", e un "Furioso" che segna le scene finali.
Fu proiettato per la prima volta il 10 gennaio 1927 all'Ufa-Palast am Zoo di Berlino.
Il film non ebbe grande successo in Europa, ma negli Stati Uniti, al Rialto di New York, alla prima nazionale si presentarono oltre 10.000 persone.
Tra i tanti film famosi di fantascienza che citano o si ispirano a questa pellicola si ricordano Blade Runner, Terminator, Brazil, La vita futura, Guerre stellari, Agente Lemmy Caution, missione Alphaville e Matrix.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


venerdì 27 aprile 2012

Stipendi congelati

A gentile richiesta...


Da un recente sondaggio Istat, emerge che gli attuali stipendi sono ai minimi storici esattamente dal 1983; in pratica siamo tornati indietro di quasi trent'anni. Tutto questo è veramente vergognoso, conferme arrivano anche dall'OCSE e risulta che l'Italia è ferma al ventitreesimo posto nella classifica dei salari bassi, addirittura dopo la Spagna.

Su questo risultato influisce anche l'elevato peso del fisco sulle buste paga italiane e tra il 2010 e il 2012, la pressione fiscale è cresciuta per tutti i tipi di famiglia; ma soprattutto per le giovani coppie con figli e i single senza prole.

Questa è una cosa veramente grave e mentre i nostri salari si assottigliano sempre di più; le buste paga parlamentari si collocano in cima alla classifica europea.

Infatti, l'indennità annua degli "onorevoli" si aggira intorno ai 144mila euro circa, molto al di sopra dei colleghi tedeschi e francesi.

Photo credit  Andrea Nissolino caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Proverbio del giorno

Abbastanza spalate di terra creano una montagna, abbastanza secchi d’acqua generano un fiume.

Proverbio Cinese



giovedì 26 aprile 2012

Siete sicuri di vivere in un Paese libero?



Sono mesi che vi parlo di pericolo censura per la rete; ma l'avete capito che vogliono il controllo totale della nostra vita? Purtroppo molti non si rendono ancora conto in che direzione stiamo andando e i regimi dittatoriali sono solo le prove tecniche di quello che ci aspetta nell'immediato futuro. Vi siete mai spiegati perché siamo stati bombardati di questa famosa data? Questi vogliono generare la paura per instaurare qualcosa che a voi sembra fantascientifico e invece piano piano diventa realtà. Vi prego abbandonate le cose futili e iniziamo a unirci per difendere la nostra libertà; prima che sia troppo tardi.
La settimana scorsa vi avevo postato un articolo di Guido Scorza sul Fatto Quotidiano, che ci parlava del ritorno della famosa norma "ammazza-blog".

Qualche ora fa, il ministro della Giustizia al Festival del giornalismo di Perugia ha fatto queste dichiarazioni:

''E' necessario regolamentare i blog. Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro cittadino, ma lo deve fare anche lui seguendo le regole, credo che questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive su un blog'' Fonte: Adnkronos

Le parole si commentano da solo e poi vogliono farci credere che siamo in un Paese libero.


P.S.


Caro ministro, il mio blog come tanti altri sono sempre stati aperti alle rettifiche e non hanno mai calunniato nessuno. Se la libera informazione e la tutela dell'umanità sono un abuso; allora dichiaratelo ufficialmente.



Mentre boccia il fondo per i disabili


Articolo da Il FattoQuotidiano.it

Che fine farà mio figlio quando io non ci sarò più? Chi lo assisterà? E’ questa una delle domande angoscianti che si pongono tutti i genitori che hanno un figlio disabile, in particolare con disabilità psichiche. La risposta, per ora, non verrà senz’altro dal Governo, che ha bocciato l’istituzione di un fondo ad hoc, da 150 milioni di euro, per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il ‘dopo di noi’. Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha dato parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010.
Una decisione che, oltre a suscitare le critiche bipartisan dei membri della commissione, ha lasciato di stucco tutti quei genitori che attendevano una risposta. E non sono pochi. In Italia, secondo i dati del Censis, ci sono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi, di cui oltre 200mila residenti in presidi socio-sanitari. “Le famiglie di questi ragazzi – spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap – vorrebbero che i figli, una volta che loro non ci sono più, fossero seguiti in strutture di tipo familiare, con 6-8 posti letto, e non in residenze socio assistenziali (rsa) per anziani, dove ci sono molte più persone”. Finora in Italia sono sorte alcune case per il ‘dopo di noi’, ma in numero insufficiente al fabbisogno. I finanziamenti nazionali hanno dato il via “a start up – continua Barbieri – ma se ne sono sviluppate poche, perchè gli enti locali non hanno contribuito. Di fatto, mentre da Roma in su esistono delle reti, dalla capitale in giù c’è praticamente il deserto, o molto poco”. Il problema del dopo di noi riguarderebbe, secondo le stime della Fish, una parte dei 2,6 milioni di disabili gravi, composti per due terzi da anziani e per un terzo da giovani. “La questione coinvolge soprattutto quest’ultimo gruppo – continua Barbieri – pari a circa 860mila persone. Senza contare che, quando i loro genitori invecchiano, spesso diventano disabili anche loro e le difficoltà aumentano”.

Continua la lettura su IlFattoQuotidiano.it


Fonte: IlFattoQuotidiano.it


Autore: Adele Lapertosa


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Articolo tratto interamente da IlFattoQuotidiano.it


Il Governo ha deciso di comprare altre 400 auto blu


Articolo da Express-news.it

Un bando di gara già pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede l’acquisto di 400 “berline medie” di cilindrata fino a 1.600 cc, per un limite di spesa di poco inferiore ai 10 milioni di euro, a questi vanno poi aggiunte le spese di mantenimento...
Sembra incredibile, eppure è proprio così!
Eppure con due decreti del 2010 entrati in vigore nel 2011, oltre ad un’altro decreto del 2011 era stata prevista la riduzione dell’uso di auto blu?
L’ultimo monitoraggio del Formez (Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.) sul parco auto della Pubblica Amministrazione, pubblicato lo scorso febbraio ha indicato la presenza di circa 800 vetture non utilizzate, su un numero complessivo di diecimila auto blu (quelle per ministri e alti dirigenti) e altre cinquantamila auto di servizio che costano complessivamente quasi due miliardi di euro l’anno al contribuente.
Come giustifica il Prof.Monti questa inutile spesa, oltre alle già tante inutili, che graverà sulle spalle degli italiani?
Con un dito medio alzato.

Fonte: Express-news.it


Autore: staff  Express-news


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Express-news.it







Ogni tempo ha il suo fascismo


"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti."

Primo Levi

Tratto da | Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974




martedì 24 aprile 2012

Essere partigiani oggi



Essere partigiano oggi, per me vuol dire:


Riconquistare la nostra sovranità dalle banche e dai poteri forti della finanza mondiale.


Non permettere mai a nessuna loggia massonica (NWO) di prendere in mano il potere decisionale della nostra esistenza.


Sentirsi cittadini del mondo e rispettando tutti.


Non permettere mai nessuna discriminazione e forma di razzismo.


Combattere tutte le dittature del mondo.


Uscire dalla Nato e soprattutto non appoggiare le azioni colonialistiche del governo americano.


Cercare sempre la verità e aprire gli occhi; mai credere ciecamente a quello indottrinato negli anni.


Lottare per un mondo equo e giusto.


La libertà d'espressione e di pensiero, devono essere un diritto di tutti e non un privilegio di pochi.


Liberare i popoli del mondo dalla schiavitù e dalle menzogne.



Queste sono solo alcuni dei miei pensieri e aspetto anche i vostri.


Ricordate che la liberazione è ancora in corso, ora più che mai sempre resistenza!


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25 aprile sempre!!!


 Articolo da Terra è Libertà

PER I MORTI DELLA RESISTENZA


Qui Vivono per sempre
Gli occhi che furono chiusi
alla luce
Perché tutti Li avessero aperti
Per sempre
Alla luce.


Giuseppe Ungaretti







Autore: Cirano


Licenza: post concesso su autorizzazione dell'autore


Articolo tratto interamente da Terra è Libertà

Jean Bolietto e Jojo Arnaldi, morti insieme a Ponte San Luigi

Articolo da Testimonianze della Resistenza Intemelia

Il 16 settembre 1944, sul far della sera, sei giovani partigiani, che sono in contatto con il comandante Max dei Groupes Francs de la Résistance, lasciano il forte di Mont-Agel, sopra Montecarlo, e si dirigono verso il territorio italiano. Vogliono effettuare una ricognizione perché hanno in mente il progetto di far saltare uno dei ponti ferroviari situati a ridosso della frontiera: temono che i tedeschi, che sono appena stati cacciati da Mentone, possano ritornare. Sono Jean Bolietto, un artigiano del Cannet (Alpi Marittime) di origini astigiane che ha 29 anni e che una testimone descrive come un “bel ragazzo dall’aria seria e disincantata”, Marcel Fousse detto « Marc Murat », sua moglie Elia, Toto e Raymond. Con loro c’è Joseph Arnaldi, detto Jojo, uno studente nizzardo di soli 18 anni che sono andati a recuperare a Mont-Agel, perché si intende di esplosivi. La ragazza viene lasciata al posto di comando delle Forces françaises de l'intérieur di Mentone, mentre i giovani penetrano nel territorio italiano controllato dai tedeschi. Nel pendio che si trova tra l’Aurelia e la ferrovia, all’altezza del bar La Grotta, a un paio di centinaia di metri dalla frontiera, si produce il dramma: Bolietto salta su una mina e ha le due gambe sezionate all’altezza della coscia, Arnaldi viene ucciso da pallottole provenienti dalle parti di villa Voronoff che lo colpiscono al ventre, mentre gli altri riescono a fuggire e a raggiungere la ragazza che a lungo ha udito fischiare pallottole provenienti dal territorio italiano. Una settimana dopo, il padre di Jojo riesce a recuperare il corpo del figlio; quello di Bolietto rimane invece insepolto: ciò che ne resta verrà inumato solo molti mesi dopo, a guerra finita.


Letteratura e Resistenza (25 aprile 2012)

Articolo da L'infinito essere


Davanti al pericolo di un becero revisionismo storico, non posso fare altro che lasciar parlare il sangue partigiano che mi scorre nelle vene. Lo dico con orgoglio: mio nonno paterno fece parte del CLN.

Fin da ragazzino venni educato ad un sano antifascismo e preparato ad affrontare il mondo, non solo attraverso ricordi e racconti, ma sulla base di accorte indicazioni letterarie. Il nonno fu artefice di questa mia iniziazione, lui, dall'alto della sua VI elementare e qualifica da capomastro, ma padrone di un'invidiabile biblioteca. Lui, convinto delle sue scelte e delle responsabilità assunte. La notte, rubava tempo al sonno per leggere, litigando spesso con la nonna per lo spreco di luce. Devo a lui la scoperta del genio letterario russo, del positivismo francese, della filosofia (si lesse Nietzsche, Voltaire, Kant), del pensiero politico, quello autentico e presto tradito dalla neonata repubblica (la prima, s'intende e forse l'unica, visto l'abortito tentativo di inaugurarne una seconda).

Pietro Chiodi (immagine dal web)

Alla vigilia di questo 25 aprile, voglio indicare un libro poco conosciuto, ma fondamentale: Banditi, di Pietro Chiodi (1915 - 1970). Il testo, oggi, è introvabile se non andando a spulciare nelle librerie antiquarie o in qualche fornita biblioteca. L'ultima edizione pubblicata per i tipi di Einaudi risale al 2002 ed è esaurita da tempo. La copia in mio possesso, l'ho dovuta far arrivare dall'Inghilterra, acquistandola presso una libreria antiquaria formidabile per catalogo e cortesia nel servizio (l'ho ricevuto per posta aerea in nemmeno una settimana e senza spese di spedizione!).



Pietro Chiodi è una figura fondamentale nel panorama dell'antifascismo piemontese e della resistenza nelle Langhe. Fu professore e filosofo. Forse conosciuto maggiormente perché insegnante di Beppe Fenoglio al "Liceo-Ginnasio Govone di Alba".

Fino a qualche anno fa, la sua traduzione di Essere e tempo di Martin Heidegger era l'unica disponibile in italiano (sopra quella ho preparato i miei esami universitari).

Immagine dal web



Banditi non è un romanzo, ma un crudo resoconto, un diario partigiano. La prosa è scarna. Essenziale. Nuda, ma diretta e tremendamente efficace. Per coloro che volessero avvicinare opere come Il partigiano Johnny, potrebbe essere un'ottima lettura d'introduzione.

I protagonisti della narrazione sono reali. Uomini moralmente cresciuti, esseri umani seri e consapevoli di lottare per la libertà. Per capire bastino alcune veloci citazioni laddove Chiodi presenta la figura dell'amico e collega Leonardo Cocito.



"Oggi Cocito ed io abbiamo prestato giuramento. Cocito chiede serio prima di giurare: - E' necessario per avere lo stipendio? [...] Cocito incomincia a leggere senza tirare il fiato tutto ciò che c'è scritto sul verbale: numero di protocollo, articolo tal dei tali ecc...[...] e alla fine dice: - Scusate, ho voluto bere il calice fino alla feccia".

"Ieri sera è venuto uno studente a chiedere i discorsi di Mussolini. Cocito l'ha guardato serio e poi gli ha detto: - Non hai letto il regolamento? Ci sta scritto che è proibito dare ai giovani libri osceni".

Mi rendo conto che si tratta solo di parole, ma le parole possono più delle armi, quando corrono libere. Le parole spargono opinione e verità, non sangue.

Sono solo idee, poche. Eppure, quando cominciano a circolare, anche se qualcuno tenta di soffocarle, iniziano a crescere. Invitano ad una presa d'atto nei confronti della realtà che stiamo subendo.

Abbiamo bisogno di questo. Di cultura.

Solo l'incubo dell'ignoranza dettata dalla paura per la verità, può suggerire l'insano proposito di soffocare ogni anelito alla festa ed all'esercizio della memoria.

Buon 25 aprile, Festa della Liberazione (ora e sempre)


Fonte: L'infinito essere


Licenza: post concesso su autorizzazione dell'autore


Articolo tratto interamente da L'infinito essere


25 aprile 1945 a Venezia

Articolo da L'ippopotamo

Domani è il 25 aprile, Festa della Liberazione. Siamo abituati a veder foto d'epoca ambientate in tutta Italia. Magari queste scattate a Venezia sono un pò più rare vista l'ubicazione.
















Queste immagini sono state scattate a Venezia il 25 aprile e il 5 maggio 1945: raccontano i giorni della Liberazione, l'insurrezione, la sfilata a San Marco, i balli in piazza e restiuiscono i volti degli uomini e delle donne che fecero la storia.
(Foto tratte dal portale de La NuovaVenezia)






Fonte: L'ippopotamo

Autore:


Licenza: post concesso su autorizzazione dell'autore


Articolo tratto interamente da L'ippopotamo


lunedì 23 aprile 2012

Appello per il 25 aprile


In vista del 25 aprile lancio un appello rivolto a tutti.

Se qualcuno di voi fosse interessato a pubblicare nel mio blog qualche proprio post, poesie o temi legati alla resistenza; basta contattarmi qui oppure lasciare il link del post da pubblicare nei commenti qui sotto.


Tutti i post saranno attribuiti all’autore,  con link diretto al post originale; visto il tempo ristretto spero in una vostra adesione.




Luci celesti


Celestial Lights from Ole C. Salomonsen on Vimeo.

Inizio di settimana, con un nuovo video in stop motion sulle aurore boreali. Il video è girato nelle regioni settentrionali della Norvegia, Finlandia e Svezia, tra l'autunno 2011 e la primavera di quest'anno. Le immagini sono sorprendenti e altamente spettacolari.

Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e in HD.

Photo e video credit  Ole C. Salomonsen caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons



domenica 22 aprile 2012

Le minuzie della vita corrente

1984-Big-Brother

"Non era auspicabile che i lavoratori avessero intensi sentimenti politici. Tutto ciò che si chiedeva loro era un patriottismo primitivo al quale ricorrere in caso di necessità affinché lavorassero ore straordinarie o accettassero razioni più piccole. E anche quando si diffondeva fra loro il malcontento, come accadeva a volte, era un malcontento che non serviva a niente perché, per carenza di idee generali, concentravano il loro istinto di ribellione in reclami sulle minuzie della vita corrente."


George Orwell  

Tratto da | 1984 di George Orwell

Photo credit Frederic Guimont; ChemicalBit at it.wikipedia [FAL], da Wikimedia Commons 


Citazione del giorno

"Spero che si rafforzi la convinzione che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall'altra parte per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio."

Gino Strada



venerdì 20 aprile 2012

In Spagna arriva il reato di “resistenza passiva”

Puerta del Sol

Articolo da Frontierenews.it

La resistenza passiva, o resistenza non-violenta, come amava chiamarla Gandhi, diventa reato sotto il regno di Juan Carlos. Il ministro degli interni spagnolo José Fernandez Diaz ha annunciato l’introduzione della resistenza passiva come “attentato contro l’autorità”, che comporterebbe l’equiparazione di un pacifico sit-in ad un attacco violento contro le forze dell’ordine. Il risultato è l’imputabilità per aggressione di tutte le persone che parteciperanno a proteste che non abbiano ricevuto un previo permesso da parte della presidenza del governo. Non solo, nel mirino del governo Rajoy ci sono anche internet e i social network. Convocare via web manifestazioni ritenute capaci di “alterare gravemente l’ordine pubblico” o pubblicizzare eventi non autorizzati o ancora in atto nonostante la richiesta di sgombero da parte della polizia, sarà da considerarsi reato di organizzazione criminale, punibile con pene fino a 4 anni di carcere.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Publico e dall’agenzia Europe Press, Diaz ha parlato di misura necessaria per contrastare una “spirale di violenza” messa in atto da “collettivi anti-sistema” che si servono di “tecniche di guerriglia urbana”. Il riferimento è chiaramente alle numerose proteste che hanno scosso la Spagna, a partire da quella del 15 maggio 2011, che ha segnato l’inizio del movimento M-15, meglio conosciuto come “rivoluzione spagnola” o movimento degli “Indignados”.

A portare in piazza i manifestanti è la volontà di vedere un cambiamento reale nella politica spagnola che, denunciano, non rappresenta più i cittadini e che non sembra fare più nulla per favorirli. La Spagna sta ancora pagando le conseguenze della crisi economica del 2008-2009, giudicata dai manifestanti frutto del salvataggio governativo del sistema bancario e del suo ribilanciamento con un programma sociale di tagli. La disoccupazione ha raggiunto uno dei tassi più alti d’Europa (21,3%), mentre quello di disoccupazione giovanile ha raggiunto il livello record del 43,5% dall’inizio della crisi economica. Per ridurlo, il governo Rajoy ha approvato una riforma del lavoro che prevede maggiori sgravi fiscali per l’assunzione di giovani e lavoratori oltre i 45 anni recentemente usciti dal mercato del lavoro, ma anche indennizzi minori, una maggiore flessibilità nel lavoro, che include l’abolizione della possibilità di estendere i contratti a tempo determinato oltre i 24 mesi, e la possibilità di licenziare più facilmente per le imprese con alle spalle almeno tre mesi di perdite.

Le proteste degli Indignados sono state accompagnate da episodi di guerriglia urbana e repressione violenta da parte delle autorità, che spesso hanno utilizzato proiettili di gomma ad altezza d’uomo, colpendo i manifestanti indiscriminatamente. Durante lo sciopero generale tenutosi a Barcellona lo scorso 29 marzo, vigilia dell’approvazione della nuova finanziaria, sono state ferite 116 persone, tra cui un bambino. Uno scenario simile si è verificato a Valencia il 15 marzo, in occasione della manifestazione studentesca.

I numeri dei manifestanti preoccupano il governo, che è dovuto correre ai ripari. Il 19 febbraio, il movimento degli Indignados ha mobilitato 1,5 milioni di persone in 57 città spagnole, in quella che è risultata essere la più grande manifestazione di massa degli ultimi anni. David Bondia, professore di Diritto internazionale all’Università di Barcellona e direttore dell’Istituto per i diritti umani della Catalogna, ha denunciato il ritorno da parte del governo a quelle misure repressive adottate negli anni ’90 per combattere il terrorismo basco. La restrizione applicata al web, potente strumento di aggregazione durante le proteste, è secondo Bondia una “norma eventualmente inapplicabile, oltre che ingiusta”, perché porterebbe all’arresto di centinaia di migliaia di persone che usano internet come strumento di condivisione e di scambio.

La valutazione finale di Bondia non è confortante, per la Spagna ma anche per il presente e il futuro degli altri paesi dell’eurozona: “Oltre ai tagli di bilancio, in questo paese si stanno tagliando i diritti civili, cosa ben più grave. Si stanno minando le basi della nostra democrazia, rischiando di tornare indietro di 50 anni”.

Fonte: Frontierenews.it

Autore: Federica Marsi

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Articolo tratto interamente da Frontierenews.it


Photo credit  RinzeWind  caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



Il Mito della Caverna


 
Articolo da ANTICORPI 

Uno dei meriti del film The Matrix è quello di essere riuscito a tradurre in uno spettacolare e coerente linguaggio cinematografico alcuni concetti filosofici piuttosto 'sfuggenti', tra cui il 'mito della caverna' ideato dal filosofo greco Platone.
Nel trattato La Repubblica, Platone immagina un gruppo di uomini incatenati sul fondo di una caverna. Tale condizione impedisce loro di vedere direttamente ciò che avviene allo esterno della prigione. Possono solo intuirlo, interpretando una serie di ombre proiettate sul muro da alcune torce frapposte tra il loro giogo e l'apertura che conduce all'aria aperta.
Il brutto è che nemmeno quelle ombre rappresentano compiutamente la vera realtà esistente allo esterno. Ne incarnano una porzione limitata e secondaria. Le figure che i prigionieri vedono proiettate sul muro, sulle quali basano la loro interpretazione della realtà - infatti - ritraggono solo le sagome di alcuni oggetti trasportati sulle spalle da gruppi di individui che transitano nei pressi della caverna.
E' ovvio come i prigionieri in questa metafora rappresentino la maggioranza della umanità, cui il filosofo attribuisce non solo una sostanziale incapacità di conoscere e comprendere la realtà nella sua essenza più vera, ma anche un 'castrante' status di prigionia intellettuale.
L'uomo comune in quanto 'prigioniero' non è dunque in grado di abbracciare la realtà nella sua complessità. Può solo limitarsi ad interpretare alla meno peggio una serie di elementi parziali, giungendo di conseguenza a conclusioni spesso fuorvianti.
Nella prosecuzione del racconto uno dei prigionieri riesce a liberarsi dalle catene e risalire in superficie. La luce del sole risulta abbagliante e dolorosa per i suoi occhi assuefatti alla oscurità, al punto che è tentato di richiuderli e ritornare alla sua vecchia condizione. Lentamente però gli occhi si adattano e dopo molta sofferenza l'uomo può finalmente percepire la realtà nella sua autentica essenza.
La verità può quindi rivelarsi così netta sconvolgente rispetto alle idee accumulate nel corso di una vita di miopia 'sensoriale', da suscitare repulsione in colui il quale ne acquisisca la consapevolezza. 
 

giovedì 19 aprile 2012

Senza vergogna: via anche l'esenzione ticket per i disoccupati e poi...


Mentre il governo regala soldi alle banche e alla finanza mondiale; veri autori del disastro economico. Oggi arriva una notizia che ci fa capire ancora una volta chi abbiamo al potere in questo momento, che recita:

Il comma 1 dell'articolo 64 nel ddl lavoro sopprime l'esenzione dei ticket in materia sanitaria in favore dei disoccupati e dei loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro (incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico).

In poche parole tutti devono pagare!

Da pochi minuti è arrivata una nota dal dicastero, che parla di errore di battitura e con la correzione tramite emendamento.

Guarda caso con noi comuni cittadini ci provano sempre; ma non sbagliano mai quando si tratta di regalare soldi alle banche, alle lobby, ai partiti e alla Chiesa. Ancora una volta invito ad aprire gli occhi e informarsi in giro;  nei vari siti e blog d'informazioni libera.



Grave disastro ambientale nel casertano





Sono quasi 48 ore, che un incendio ha colpito l’Ilside di Bellona, in provincia di Caserta. Quest’azienda si occupa del trattamento dei rifiuti speciali, sia industriali che urbani (le famose ecoballe). I vigili del fuoco sono a lavoro senza soste per cercare di arginare i danni, ma l'incendio ha generato diossina e sicuramente con gravi rischi per la salute. Si sospetta la natura dolosa del rogo e tra l'altro in questi mesi ci sono stati anche altri incidenti uguali, non ultimo quello dell'impianto d’incenerimento di Acerra.

Vergognoso il silenzio dei telegiornali e degli organi di stampa, che ancora una volta la dicono lunga sulla libertà d'informazione in Italia.



Video credit Starman caricato su Youreporter


Siamo gente senza sentimenti!


Siamo gente senza sentimenti. Se potessimo veramente sentire, il dolore sarebbe tanto grande da farci mettere fine a ogni sofferenza. Se potessimo sentire che ogni sei secondi una persona muore di fame (e mentre si verifica questo mio scrivere, questo leggere, qualcuno sta morendo di fame), lo impediremmo. Se veramente potessimo sentirlo negli intestini, nell'inguine, nella gola, nel petto, andremmo fuori nelle strade e porremmo fine alla guerra, fine alla schiavitù, fine alle prigioni, fine agli assassini, fine alla distruzione. Ah, potrei imparare cos'è l'amore.
 
Julian Beck


Colibrì in slow-motion


Hummingbird in Slow-Motion from Randy Smith on Vimeo.

Non ci sono aggettivi per descrivere la spettacolarità di questo slow-motion. Il video è stato girato a 1920x1080 60p utilizzando una Sony A77 DSLT e un Sony 70-300mm G.

Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e in HD.

Photo e video credit  Randy Smith caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


La calma dopo la pioggia


The calm after rain from Josep Monter Martinez on Vimeo.

La primavera è caratterizzata da pioggia alternata a buon tempo, questo splendido video ci mostra proprio questo. Il fimato è stato girato con una Canon EOS 7D e 18-135 IS.

Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e in HD.

Photo e video credit Josep Monter Martinez  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


mercoledì 18 aprile 2012

Citazione del giorno


“Da quando le persone corrotte si uniscono fra loro per costituire una forza, poi le persone oneste devono fare lo stesso”.

Lev Tolstoj



Tutti i blog sono in pericolo: ritorna la norma "ammazza-blog"


Articolo da Il FattoQuotidiano.it

È davvero incredibile dover constatare che tra le pieghe del “decreto giustizia” del Governo sia riaffiorata la famigerata norma “ammazza-blog”, ovvero la disposizione attraverso la quale, ormai da oltre due anni, il Palazzo sta tentando di imbavagliare la Rete imponendo al gestore di qualsiasi sito internet di provvedere alla rettifica – entro 48 ore – di ogni informazione pubblicata a pena, in caso di inadempimento, di incorrere in insostenibili sanzioni pecuniarie la cui misura è decine di volte superiore a quanto un blogger può ambire a ricavare dalla sua attività di informazione online in anni di lavoro.

Anche il Governo dei professori ritiene che la Rete vada imbavagliata?

Inutile, infatti, tornare a spiegare che imporre ad un blogger o, comunque, ad un non professionista dell’informazione di predisporsi a rettificare entro 48 ore qualunque informazione pubblicata dietro semplice richiesta di chicchessia sotto la minaccia di una sanzione di migliaia di euro, significa disincentivarlo dal fare informazione online, restituendo – come era precisa volontà politica del precedente Governo – il monopolio sull’informazione ai soliti noti che l’hanno gestita sin qui, rendendo il nostro Paese uno di quelli a rischio libertà di informazione.

È di inaudita gravità la scelta – se consapevole del Guardasigilli, Paola Severino – o è di inaudita gravità – se inconsapevole e figlio di un copia&incolla – l’errore nel quale è incorsa il Ministro della Giustizia.

Inconcepibile che si ponga mano ad un testo di legge tanto importante per il futuro del Paese senza neppure documentarsi sulle questioni sottese alle disposizioni che vi si introducono. Sarebbe bastato lanciare una ricerca su un qualsiasi motore di ricerca per avvedersi del dibattito appassionato e vivace in merito alla norma in questione e della straordinaria battaglia di civiltà, combattuta senza confini, nel corso degli ultimi anni, per evitare che la stessa norma diventasse legge.

Approvato il pareggio di bilancio in Costituzione: siamo in piena dittatura!


Articolo da MetropoLiS

Il Pareggio di Bilancio è ufficialmente entrato nella nostra Costituzione. I “Sì” al Senato (Pd, Pdl e Terzo Polo) hanno superato i due terzi necessari per evitare che la modifica fosse sottoposta a referendum. Dunque, la Troika (Fmi, Bce e Ue) è servita e contenta. Infatti, la vergognosa modifica costituzionale era prevista nel famoso Fiscal Compact, il nuovo trattato economico europeo sottoscritto da tutti i paesi membri, compresa l’Italia. Questa modifica trasformerà la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza al fascismo, da baluardo in difesa dei diritti sociali a baluardo in difesa del pareggio di bilancio. Da oggi in poi lo Stato sociale, già in ginocchio per i tagli e le riforme degli ultimi anni, ha i giorni contati perché tutto sarà vincolato al risanamento della finanza pubblica. Tradotto? Sempre meno risorse pubbliche per garantire diritti.

In fondo questo è il risultato della cultura folle neolibersita che comanda l’europa. Una cultura che impone austerità e riduzione dei diritti per ridare fiducia agli ‘dei’ del mercato. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: maggiore povertà, disoccupazione e disuguaglianze. Dunque, una politica economica suicida perché non solo produce effetti drastici dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista economico come dimostra il fatto che siamo in piena recessione e non ne usciremo certo favorendo i licenziamenti come qualcuno pensa.

L’ABC (Alfano, Bersani, Casini) si è macchiato di un atto gravissimo che rappresenta un punto di regressione politica, sociale e culturale senza precedenti dal dopoguerra ad oggi.

Fonte: controlacrisi.org


Fonte: MetropoLiS


Autore: controlacrisi.org

Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.


Articolo tratto interamente da MetropoLiS



18 aprile 1906 - Un terremoto distrugge gran parte di San Francisco, in California


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il terremoto di San Francisco fu un sisma violento che colpì la città di San Francisco (Stati Uniti) la mattina del 18 aprile 1906. Il terremoto fu di magnitudine compresa tra 7.7 e 8.3 della scala Richter, il suo epicentro secondo gli esperti era posizionato sulla costa di Daly City a sud-est della città di San Francisco.
Le scosse iniziarono alle 5:12 del mattino al largo della Faglia di Sant'Andrea e furono percepite su tutta la costa del Pacifico dall'Oregon fino a Los Angeles e nell'interno fino al Nevada. Come successe per il grande Terremoto del Kanto, che distrusse Tokyo e Yokohama in Giappone il 1º settembre 1923, la maggior parte delle morti e dei danni alla città furono causati dall'incendio che scoppiò in seguito al terremoto, piuttosto che dal terremoto stesso.
Al principio si contarono 478 morti, ma in seguito si scoprì che il disastro fu molto più grande e che fu sottostimato dalle autorità dell'epoca, specialmente per quanto riguarda l'area dove viveva la popolazione cinese. La cifra approssimativa che più si avvicina alla realtà è quella di almeno tremila deceduti, la maggior parte all'interno della città di San Francisco, mentre altri 189 morti furono registrati nel resto della Baia di San Francisco. Altre città che furono colpite da questo terremoto furono Santa Rosa, San Jose e l'area circostante l'Università di Stanford.
Si calcola che fra le 225.000 e le 300.000 persone persero l'alloggio su un totale di 400.000 abitanti. La metà si rifugiò sull'altro lato della baia di Oakland.


Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


martedì 17 aprile 2012

Ecco perché vogliono imporci la moneta elettronica

Articolo da ComeDonChisciotte

DI SALVATORE TAMBURRO
salvatoretamburro.blogspot.it

Tutti i Governi degli ultimi anni, da Prodi a Berlusconi fino all'attuale Monti, hanno sempre proposto la graduale scomparsa del denaro contante (con costi aggiuntivi per chi preleva o versa liquidità sul conto), sostituito dalla moneta elettronica: pagamenti con carte di credito, bonifici, assegni, tutto tranne il denaro contante. La soglia dei pagamenti cash è scesa negli ultimi tempi dai 12.500€ a 5.000€ e, successivamente, all'attuale livello dei 2.500€.
A seguito, “Report” inciampa su debito pubblico ed evasione fiscale (Francesco Santoianni, contropiano.org);
Adesso il governo tecnico di Monti (N.B.: eletto dalle banche, ma non eletto democraticamente da alcun cittadino) ha proposto una nuova soglia ai pagamenti in contanti di 1000€. (*)

 Monti il 17/11/2011 ha dichiarato in Parlamento: "Occorre ulteriormente abbassare la soglia per l'uso del contante, favorire un maggior uso della moneta elettronica".

 Perchè tutto questo?

Il governo afferma che si tratti di una soluzione utile alla lotta dell'evasione fiscale, in quanto tutte le transazioni vengono registrate e si può meglio controllare tutti i pagamenti che avvengono tra clienti, fornitori, consumatori.


FALSO per la seguente ragione: il grosso dell'evasione fiscale (cosiddetti 40 miliardi di sommerso di cui parla l'A.B.I.) non riguarda le piccole-medie imprese che hanno un giro di affari modesto, bensì le grandi corporations, proprio quelle S.p.A. che nascondono al fisco milioni e milioni di euro, attraverso transazioni segrete in qualche conto bancario o hedge fund con sede nei paradisi fiscali. Il vero evasore non è il fruttivendolo sotto casa, ma i manager che risiedono nei CdA delle multinazionali e gli speculatori finanziari che spostano gli utili all'estero in posti come Panama, Cayman, Jersey, etc.. 
Le vere ragioni insite in questa proposta sulla moneta elettronica sono due:
 

1) stampare denaro per le banche COSTA: la sua gestione (stampa, trasporto, distribuzione) in Europa costa 50 miliardi di euro l'anno, 10 di questi spesi dall'Italia.
In Europa sono in circolazione oltre 14 miliardi e 418 milioni di banconote per un valore di 857 miliardi di euro.
Se si eliminasse il denaro cartaceo le banche eliminerebbero quindi anche il valore intrinseco delle banconote (ossia il costo necessario a produrle, intorno i 0,30€ a banconota stampata), giovando unicamente dell'addebito delle stesse al valore nominale.
Precisazione: sono le banche ad emetterestampare le banconote; lo Stato può emettere solo monete metalliche attraverso la cosiddetta Zecca di Stato.


2) controllare la vita dei consumatori, capire i loro gusti, i loro movimenti sul territorio, le loro scelte, attraverso la registrazione di tutti i loro acquisti. Senza dubbio un bel vantaggio per le società che fanno ricerca di marketing e possono tempestare i consumatori di "consigli per gli acquisti" realizzati su misura delle loro prede.
Di questo passo si arriverà all'eliminazione totale del denaro contante e andremo in giro acquistando beniservizi solo con carte di credito e su di esse ogni movimentazione dovrà essere certificata.

 

Ricordo che la moneta è uno strumento atto a facilitare gli scambi commerciali, non ad ostacolarli.


Ravviso quindi, oltre ad un'operazione che è a tutto vantaggio del sistema bancario (eliminazione dei costi di emissione della moneta) ed in cui è racchiuso uno strumento di controllo di massa (registrazione di tutte le transazioni), anche un grave ostacolo al benessere dell'individuo.
Nel momento in cui il sig.Rossi perderà il lavoro, non potrà rifinanziare la sua carta di creditoconto bancario e di conseguenza non potrà effettuare gli acquisti necessari per la sua vita, poichè il macellaio, il salumiere, il supermarket sotto casa, il benzinaio, saranno obbligati per legge a non accettare più pagamenti in contanti.

Quali alternative avrà il sig.Rossi? Chiedere magari un prestito a banchefinanziarie, fino ad ipotecare i suoi beni reali, unicamente per poter sopravvivere? 

La moneta elettronica, che adesso spacciano come soluzione all'evasione fiscale, se attuata al 100% non sarà altro che l'ennessima vittoria dell'oligarchia bancaria sui cittadini.


Salvatore Tamburro

Fonte: http://salvatoretamburro.blogspot.it/

Link: http://salvatoretamburro.blogspot.it/2011/11/perche-vogliono-imporci-la-moneta.htmll21.11.11

* Il Decreto Legge 201 del dicembre 2011 non elimina la possibilità di utilizzare il contante nelle transazioni commerciali. Questo ultimo decreto semplicemente si associa alle altre precedenti limitazioni iniziate nel 1991, questa volta la soglia scende a 1.000 euro. (Ndr)

Fonte: ComeDonChisciotte


Autore:  Salvatore Tamburro redatto da Davide


Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da ComeDonChisciotte