martedì 11 gennaio 2011

Quando il lavoro uccide: 1080 lapidi nel 2010

Molti conoscono il blog e la storia de L’isola dei cassintegrati;non parliamo di un reality televisivo;ma la dura realtà di un gruppo di cassintegrati di Porto Torres .Oltre ad invitarvi a visitare il loro blog;oggi vi propongo un post ,tratto proprio dal blog medesimo.

Le chiamano morti bianche perché non fanno notizia. Sono circa 1080 le persone che hanno perso la vita nel 2010, quasi 3 al giorno. Le cifre agghiaccianti fornite dall’Osservatorio Indipendente di Bologna sono quelle di una guerra. Una guerra combattuta giorno per giorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi, senza difese, senza tutele.Eppure la notizia non occupa la prima pagina di nessuna delle principali testate nazionali, alle prese con ben altre preoccupazioni, come la stagione dei saldi che non riesce a decollare. E nonostante l’eclatante incidente della ThyssenKrupp nel 2007 abbia fatto il giro del mondo (leggi l’articolo), dobbiamo rassegnarci al fatto che le morti sul lavoro, una macchia indelebile nella coscienza italiana, non sono un argomento che vende nelle edicole.Marco Bazzoni (Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza-Firenze) riporta su L’Unità dei dati preoccupanti: “Le Asl hanno un personale ispettivo ridotto all’osso che è formato da circa 1850 tecnici della prevenzione (o ispettori Asl), che sono in continuo calo, perchè man mano che molti tecnici vanno in pensione, non ne vengono assunti altri. Tanto è che se dovessero controllare tutte le aziende che ci sono in Italia, che sono circa 6 milioni, ogni azienda riceverebbe un controllo ogni 33 anni, quindi considerando la vita media di un’azienda, praticamente MAI”.

Il giornalista Giorgio Santelli ha riassunto la drammatica situazione italiana in un servizio per Rainews24:Clicca qui per il video

E se da un lato il Governo trascura la sicurezza del lavoratore, dall’altro lancia una maldestra campagna di prevenzione: “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene” (guarda il video), uno slogan ipocrita e provocatorio secondo i familiari delle vittime, che ne hanno già chiesto la cancellazione. Lo scrittore Carlo Lucarelli, che alle morti bianche ha dedicato una puntata della prossima serie di Blu Notte, boccia senza appello la campagna: “il governo da un lato non mette il lavoratore in grado di pretendere nulla e dall’altro lo colpevolizza”. Tra i firmatari della petizione che chiede il ritiro dello spot c’è anche Antonio Boccuzzi, operaio sopravvissuto al rogo dell’acciaieria torinese Thyssenkrupp in cui morirono 7 colleghi: “È un messaggio vergognoso. Una sconfitta per il lavoratore, offensivo per i familiari, una presa in giro per precari e manovali in nero».

Marco Nurra

Fonte:L’isola dei cassintegrati

Autore post:Marco Nurra

Licenza:Creative Commons(Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia License)

Articolo tratto interamente da:L’isola dei cassintegrati

8 commenti:

  1. Le morti bianche trovano 2 cause:

    1 l'incoscienza di lavoratori che non si proteggono o commettono imprudenze.

    2 La poca sicurezza e il poco controllo delle condizioni di lavoro.

    Per il primo punto purtroppo serve uno sforzo dei lavoratori stessi. Ma laddove i lavoratori sono incoscienti, deve esistere maggior controllo dei capigruppo - ed eccoci al punto 2 -.

    Mai più morti sul lavoro.

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  2. Sono senza parole!!!
    Questi fatti li ho letti anche io e ti faccio i complimenti per avergli dato voce.
    Da un pò di tempo sembra che l'indifferenza regni sovrana su troppe vicende... e intanto il nostro Paese si sgretola lentamente.
    Siamo tutti stanchi di questo andazzo, ma se non ci uniamo e facciamo gruppo andremo sempre peggio.
    A presto

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  3. Sembra che lo spot sia dalla parte dei lavoratori, in realtà è di una ipocrisia tremenda.
    Spesso i lavoratori sono talmente sfruttati da non capire neanche, se fosse messa loro a disposizione, un'autentica sicurezza sul lavoro.
    Grazie Cavaliere,
    Lara

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  4. come sempre,quando leggo un post,mi piace analizzare le parole,le frasi,capirne il concetto!
    Non conosco il blog di cui parli,avranno anche tutte le ragioni di questo mondo,ma credo che l'apertura del testo sia sbagliato.
    Morti bianche che non fanno notizia!Ma scherziamo?
    Tutti i giorni si sentono notizie di incidenti sul lavoro,purtroppo anche mortali.Sia tv che giornali le danno ,tantomeno le radio!
    Perchè invece non si analizzano le cause che portano a tali incidenti?
    A me sembra che a tutti i problemi presenti su questa terra,ognivolta si voglia dare il volto dello Stato o affini...
    Qui,i primi colpevoli sono i lavoratori.Anch'io lo sono e ti dico che è così.Se ci rendiamo conto che qualcosa non va,che non è tutto in regola,sappiamo solo fare bla,bla,bla..parlare col collega,arrabbiarci in quel momento e poi?....
    se cerchiamo di mettere nero su bianco ,i problemi che viviamo,ecco che si tirano indietro...
    Se la sicurezza sul lavoro non c'è,se mancano i requisiti per fare una determinata cosa,il lavoratore deve fare in modo che invece vengano attuate tutte le procedure per la sua sicurezza.Spesso e volentieri non si fa,per paura di ritorsioni,di vendette..di licenziamenti.
    Esite poi una figura vitale,il responsabile alla sicurezza,che dovrebbe segnalare i pericoli reali o ipotetici,ma spesso e volentieri,costui si assicura solo di non disturbare il titolare...
    e per finire i controlli da parte delle autorità competenti,che come sappiamo sono rappresentate da personale minimo o all'osso.
    Le licenze,gli attestati, chi li rilascia?Se una fabbrica non è a norma,perchè è aperta?
    Se un lavoratore edile cade da una impalcatura e muore è colpa dell'ASl che non ha fatto i dovuti controlli?
    Non credo!Credo che sia innanzitutto colpa del lavoratore,che non si è assicurato la SUA sicurezza.....perchè non ha provveduto?Perchè ,forse il suo datore di lavoro non ha mai dato tanta importanza a questi particolari...e il lavoratore cosa fa?Lavora lo stesso senza protezione,altrimenti niente soldi,niente cibo...
    oppure è lui stesso che non li mette,perchè danno fastidio,senza lavora meglio,più in fretta...
    tante ipotesi...
    Se si vuole la sicurezza,bisogna che questo concetto parti da noi e che si faccia arrivare al cervello di chi ci paga!
    Se chi ci paga,ha una fabbrica,un'industria o un'ospedale in regola, le morti bianche sparirebbero.
    notte lu

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  5. @Paòlo ,Lufantasygioie
    Ci sono anche negligenze dei lavoratori in tanti incidenti,come il mancato uso degli elementi di sicurezza.Bisogna anche cercare di avere più controlli nelle aziende ed inoltre bisogna cercare di non farsi ricattare barattando la sicurezza.Speriamo in primis,che finalmente si riesce a fermare questa maledetta piaga.

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  6. @ zicin
    La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità,anche prima di un eventuale aumento di stipendio

    @Lara
    Un altra grande piaga in Italia è il lavoro nero.Ribadisco, ci vogliono più controlli e sanzionare chi non rispetta le norme

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  7. ci vogliono molti controlli, prima e non dopo l'accaduto!!

    mi si stringe il cuore quando sento questi fatti terribili!! non e' giusto morire così.....


    ciao cavaliere buona giornata!!

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  8. Ha ragione @nanussa! E, poi, pene più severe per i fatti gravi, da comminare previo rito abbreviato!

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